Altri sport
«La Maratona è la metafora della vita», la corsa per gli altri di Mariella Dileo
«Ho accompagnato un ragazzo con la sclerosi multipla a tagliare il traguardo»
Barletta - sabato 21 maggio 2022
Correre non è solo competizione. Per alcune persone come la barlettana Mariella Dileo, ultramaratoneta e storico volto nel running cittadino, correre significare supportare gli altri. Con la ripresa dei grandi eventi sportivi, si è rinnovato anche l'appuntamento con la "Maratona delle Cattedrali", di cui Dileo è stata promotrice.
«Al di là dell'evento sportivo in sé, ci sono alcuni momenti speciali che hanno lasciato il segno» ci racconta. Uno dei momenti più emozionanti, sotto la pioggia intensa e il cielo plumbeo, è stato l'arrivo al traguardo di un ragazzo con la sclerosi multipla. «Aveva provato tante volte a terminare la maratona, e stavolta ce l'ha fatta. Io l'ho accompagnato solo per gli ultimi km, ma il ragazzo che è stato al suo fianco è stato strepitoso».
In questo caso stiamo parlando del ruolo di pacer, un compito molto particolare che svolgono i più esperti maratoneti: non si corre per vincere, ma per aiutare e guidare i podisti più giovani oppure inesperti. Fare da pacer non riduce la valenza della corsa, ma ne conferisce un significato particolare e speciale, soprattutto quando si tratta di correre al fianco di chi, nella propria vita, ha vissuto esperienze toccanti e dolorose.
«Un'altra fortissima emozione - continua Dileo - è stato l'arrivo al traguardo di una donna, che ha alle sue spalle 35 chemioterapie. Il suo è stato traguardo straordinario, per di più sotto la pioggia battente: hanno compiuto una vera impresa».
Un messaggio di ringraziamento va anche alle realtà che si affiancano al mondo della corsa in eventi simili, che diventano una vera festa dell'amicizia. «Lo sport ha sostenuto lo sport» ci tiene a sottolineare Mariella Dileo, ringraziando la collaborazione dell'associazione Off Road di Barletta e della Nelly Volley.
Senza dimenticare che, durante questi eventi, sono tanti gli stranieri che gremiscono la nostra città. Nel caso della "Maratona delle Cattedrali", ci sono stati oltre 200 stranieri da tutto il mondo. «Nonostante la pioggia, sono andati via con una ricchezza nell'animo per ciò che hanno visto e per come sono stati accolti qui».
«Al di là dell'evento sportivo in sé, ci sono alcuni momenti speciali che hanno lasciato il segno» ci racconta. Uno dei momenti più emozionanti, sotto la pioggia intensa e il cielo plumbeo, è stato l'arrivo al traguardo di un ragazzo con la sclerosi multipla. «Aveva provato tante volte a terminare la maratona, e stavolta ce l'ha fatta. Io l'ho accompagnato solo per gli ultimi km, ma il ragazzo che è stato al suo fianco è stato strepitoso».
In questo caso stiamo parlando del ruolo di pacer, un compito molto particolare che svolgono i più esperti maratoneti: non si corre per vincere, ma per aiutare e guidare i podisti più giovani oppure inesperti. Fare da pacer non riduce la valenza della corsa, ma ne conferisce un significato particolare e speciale, soprattutto quando si tratta di correre al fianco di chi, nella propria vita, ha vissuto esperienze toccanti e dolorose.
«Un'altra fortissima emozione - continua Dileo - è stato l'arrivo al traguardo di una donna, che ha alle sue spalle 35 chemioterapie. Il suo è stato traguardo straordinario, per di più sotto la pioggia battente: hanno compiuto una vera impresa».
Un messaggio di ringraziamento va anche alle realtà che si affiancano al mondo della corsa in eventi simili, che diventano una vera festa dell'amicizia. «Lo sport ha sostenuto lo sport» ci tiene a sottolineare Mariella Dileo, ringraziando la collaborazione dell'associazione Off Road di Barletta e della Nelly Volley.
Senza dimenticare che, durante questi eventi, sono tanti gli stranieri che gremiscono la nostra città. Nel caso della "Maratona delle Cattedrali", ci sono stati oltre 200 stranieri da tutto il mondo. «Nonostante la pioggia, sono andati via con una ricchezza nell'animo per ciò che hanno visto e per come sono stati accolti qui».