
Calcio
L'angolo dell'avversario: per il Gubbio parla capitan Sandreani
In dubbio per influenza a Barletta: " Pensiamo a domenica, dobbiamo ritrovare unitá"
Barletta - venerdì 1 marzo 2013
0.08
Partito con velleitá di playoff per riprendersi quella Serie B fugacemente "assaporata" nella scorsa stagione, il Gubbio si ritrova dopo 21 turni del campionato di Prima Divisione, girone B, quint'ultimo con 25 punti e con la posizione di mister Andrea Sottil traballante. Soltanto quattro punti racimolati in nove gare, questo il magro bottino che ha portato gli eugubini in basso in classifica nelle ultime settimane. Ieri pomeriggio la rosa umbra è partita alla volta di Barletta, dove domenica i biancorossi di Novelli li attendono per una cruciale sfida-salvezza valevole per il turno numero 22 del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B: alla vigilia della partenza per la Puglia monsignor Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio che spesso segue la squadra con affetto sugli spalti, ha fatto visita al gruppo eugubino, dando vita a una particolare 'benedizione' per squadra e allenatori: del delicato momento umbro ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni Alessandro Sandreani, classe 1979, il capitano umbro, 16 presenze e una rete in stagione.
Sandreani, partiamo dalle sue condizioni fisiche: sará in campo a Barletta?
«Il gruppo è partito, io sono ancora a casa con l'influenza: sono sicuramente in condizioni precarie, ma tra domani e sabato vedrò se potrò essere a disposizione del mister, perché a Barletta c'è da fare una bella battaglia e voglio esserci».
Il Gubbio arriva a Barletta dopo aver racimolato appena 3 punti nelle 6 gare del girone di ritorno. Cosa è successo a una squadra che veleggiava verso i playoff?
«È successo che non ce ne gira bene una in questo periodo, abbiamo accusato una pesante flessione e gli effetti su risultati e classifica si vedono. Non so se si sia trattato di un calo fisico, tecnico o psicologico, dobbiamo ritrovar i quanto prima e lottare uniti domenica per domenica».
Dopo l'1-2 rimediato a Benevento, mister Sottil ha rischiato l'esonero. È stato importante anche l'intervento di voi calciatori per calmierare la situazione?
«Questo non lo so, sono riflessioni che ha fatto la societá: di certo c'è che noi crediamo tantissimo nel lavoro di mister Sottil, che personalmente stimo tanto. Ci ha trasmesso carica e nozioni sin dall'avvio di stagione, spero possa restare a lungo a Gubbio. Alla fine nel calcio contano i risultati. Anche se la situazione è difficile, la società ha scelto di proseguire con Sottil. Ora tocca a noi dimostrare sul campo che né noi tantomeno la società ci sbagliavamo».
La squadra è partita oggi pomeriggio (ieri, ndr), in anticipo rispetto al solito: una scelta volta a permettere alla rosa di cambiare aria?
«Di solito quando giochiamo in trasferta e si tratta di lunghi viaggi, partiamo il venerdì. E' una partita che va preparata minuziosamente e abbiamo preferito affrontare la trasferta con 24 ore di anticipo: la sfida del "Puttilli" potrebbe risultare determinante per il nostro cammino».
Lei è all'undicesima stagione in rossoblù: si è confrontato con gli altri veterani in rosa, penso per esempio a Briganti, per capire come si può uscire dal momento-no?
«Conosciamo una sola e sana ricetta: il lavoro. Serve concentrarsi, dare più del 100 per cento sul campo. La squadra rema insieme nella stessa direzione, abbiamo già vissuto momenti complicati qui a Gubbio e ce ne tireremo fuori anche questa volta».
All'andata terminò 0-0 dopo una partita abbastanza equilibrata. Che impressione le fece il Barletta e che avversario si aspetta invece domenica al "Puttilli"?
«Mi fece una discreta impressione: mi era sembrata una squadra pimpante, tosta, giovane, che venne a giocare a Gubbio a viso aperto e ci mise anche qualche brivido. Ora l'importanza dei punti viene prima di tutto, mi aspetto un ambiente caldo come è in molti campi del Sud, ma ci siamo abituati. Dovremo ribattere colpo su colpo per portare a casa punti preziosi».
In rosa c'è un ex biancorosso come Simone Guerri. Avete chiesto consigli anche a lui per la "prima" del Gubbio a Barletta?
« Simone è un ottimo calciatore e un ragazzo eccezionale, una persona su cui puoi contare sempre. Sicuramente lui sa più di noi cosa vuol dire giocare in un campo caldo come quello di Barletta, ce ne ha parlato. Sappiamo che domenica ci sarà da lottare su ogni pallone, alla fine conta quello che si fa in campo e noi vogliamo fare bene».
Ad oggi in lotta con voi per evitare i playout ci sono anche Viareggio, Catanzaro e Paganese: potrebbe riemergere anche l'Andria, dando così vita a una corsa a 5 per 3 posti al sole?
« Questo è quello che dice adesso la classifica, sono tutti in corsa. E' però una classifica cortissima: gli obiettivi cambiano di giornata in giornata. Un mese fa il Perugia venne a Gubbio quando si trovava in zona-playout, vinse e di lì ha inanellato 4 vittorie che l'hanno portata in terza posizione. Ad ora però la classifica dice che le cinque squadre che hai citato hanno fatto di meno delle altre».
C'è un avversario in particolare che temete tra le file del Barletta?
«E' normale che uno come Allegretti, un lusso in questa categoria, con la sua qualità, esperienza e la sua bravura soprattutto sui calci piazzati possa metter paura in questo frangente».
Il "Puttilli" per il Gubbio rappresenta dunque un autentico spartiacque? In caso di risultato pieno, potreste guardare al quinto posto?
«Anche se sembra una frase di rito, dico che ora dobbiamo solo ed esclusivamente ragionare domenica per domenica. Fino a che l'abbiamo fatto, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Ora dobbiamo concentrarci sulla prima di nove finali, sarà una partita difficiilissima e per uscire indenni dovremo mettere in campo tutte le nostre armi, senza tirarci indietro».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Sandreani, partiamo dalle sue condizioni fisiche: sará in campo a Barletta?
«Il gruppo è partito, io sono ancora a casa con l'influenza: sono sicuramente in condizioni precarie, ma tra domani e sabato vedrò se potrò essere a disposizione del mister, perché a Barletta c'è da fare una bella battaglia e voglio esserci».
Il Gubbio arriva a Barletta dopo aver racimolato appena 3 punti nelle 6 gare del girone di ritorno. Cosa è successo a una squadra che veleggiava verso i playoff?
«È successo che non ce ne gira bene una in questo periodo, abbiamo accusato una pesante flessione e gli effetti su risultati e classifica si vedono. Non so se si sia trattato di un calo fisico, tecnico o psicologico, dobbiamo ritrovar i quanto prima e lottare uniti domenica per domenica».
Dopo l'1-2 rimediato a Benevento, mister Sottil ha rischiato l'esonero. È stato importante anche l'intervento di voi calciatori per calmierare la situazione?
«Questo non lo so, sono riflessioni che ha fatto la societá: di certo c'è che noi crediamo tantissimo nel lavoro di mister Sottil, che personalmente stimo tanto. Ci ha trasmesso carica e nozioni sin dall'avvio di stagione, spero possa restare a lungo a Gubbio. Alla fine nel calcio contano i risultati. Anche se la situazione è difficile, la società ha scelto di proseguire con Sottil. Ora tocca a noi dimostrare sul campo che né noi tantomeno la società ci sbagliavamo».
La squadra è partita oggi pomeriggio (ieri, ndr), in anticipo rispetto al solito: una scelta volta a permettere alla rosa di cambiare aria?
«Di solito quando giochiamo in trasferta e si tratta di lunghi viaggi, partiamo il venerdì. E' una partita che va preparata minuziosamente e abbiamo preferito affrontare la trasferta con 24 ore di anticipo: la sfida del "Puttilli" potrebbe risultare determinante per il nostro cammino».
Lei è all'undicesima stagione in rossoblù: si è confrontato con gli altri veterani in rosa, penso per esempio a Briganti, per capire come si può uscire dal momento-no?
«Conosciamo una sola e sana ricetta: il lavoro. Serve concentrarsi, dare più del 100 per cento sul campo. La squadra rema insieme nella stessa direzione, abbiamo già vissuto momenti complicati qui a Gubbio e ce ne tireremo fuori anche questa volta».
All'andata terminò 0-0 dopo una partita abbastanza equilibrata. Che impressione le fece il Barletta e che avversario si aspetta invece domenica al "Puttilli"?
«Mi fece una discreta impressione: mi era sembrata una squadra pimpante, tosta, giovane, che venne a giocare a Gubbio a viso aperto e ci mise anche qualche brivido. Ora l'importanza dei punti viene prima di tutto, mi aspetto un ambiente caldo come è in molti campi del Sud, ma ci siamo abituati. Dovremo ribattere colpo su colpo per portare a casa punti preziosi».
In rosa c'è un ex biancorosso come Simone Guerri. Avete chiesto consigli anche a lui per la "prima" del Gubbio a Barletta?
« Simone è un ottimo calciatore e un ragazzo eccezionale, una persona su cui puoi contare sempre. Sicuramente lui sa più di noi cosa vuol dire giocare in un campo caldo come quello di Barletta, ce ne ha parlato. Sappiamo che domenica ci sarà da lottare su ogni pallone, alla fine conta quello che si fa in campo e noi vogliamo fare bene».
Ad oggi in lotta con voi per evitare i playout ci sono anche Viareggio, Catanzaro e Paganese: potrebbe riemergere anche l'Andria, dando così vita a una corsa a 5 per 3 posti al sole?
« Questo è quello che dice adesso la classifica, sono tutti in corsa. E' però una classifica cortissima: gli obiettivi cambiano di giornata in giornata. Un mese fa il Perugia venne a Gubbio quando si trovava in zona-playout, vinse e di lì ha inanellato 4 vittorie che l'hanno portata in terza posizione. Ad ora però la classifica dice che le cinque squadre che hai citato hanno fatto di meno delle altre».
C'è un avversario in particolare che temete tra le file del Barletta?
«E' normale che uno come Allegretti, un lusso in questa categoria, con la sua qualità, esperienza e la sua bravura soprattutto sui calci piazzati possa metter paura in questo frangente».
Il "Puttilli" per il Gubbio rappresenta dunque un autentico spartiacque? In caso di risultato pieno, potreste guardare al quinto posto?
«Anche se sembra una frase di rito, dico che ora dobbiamo solo ed esclusivamente ragionare domenica per domenica. Fino a che l'abbiamo fatto, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Ora dobbiamo concentrarci sulla prima di nove finali, sarà una partita difficiilissima e per uscire indenni dovremo mettere in campo tutte le nostre armi, senza tirarci indietro».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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