Savino Daleno
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Calcio

"L'angolo del capitano, puntata numero 29: Savino Daleno commenta la salvezza e la partita di Andria

La vecchia bandiera biancorossa analizza la vittoria del "Degli Ulivi" e lo splendido finale di stagione

E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente biancorosso, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso; quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it esiste un appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". Un commento che prosegue in un momento complicato, nel quale al calciatore nato 38 anni fa a Barletta è contestato un tentativo di illecito sportivo, poi fallito, messo in atto durante l'esperienza a Matera (Viribus Unitis-Irsinese Matera 0-0), che ha portato alla squalifica per 3 anni di Daleno e a 2 punti di penalizzazione per il club lucano. In attesa che la giustizia completi il suo corso passando per il TNAS, Daleno commenta sulle nostre colonne la storica vittoria dei biancorossi al "Degli Ulivi" di Andria che ha sancito la salvezza degli uomini di Orlandi e condannato i ragazzi di mister Cosco a scendere in Seconda Divisione:

«Nei 180 minuti, il Barletta meritava anche un risultato più rotondo. I biancorossi hanno dominato le due partite, sia in casa che al "Degli Ulivi", e dunque penso che la salvezza sia strameritata. Gli uomini di Orlandi sono stati molto più vivaci e sicuri dei propri mezzi nell'arco delle due partite. C'è da dire bravi ai ragazzi, bravo all'allenatore che ha trasmesso tranquillità e serenità per affrontare le due partite, cosa che non è successa ad Andria, perché non abbiamo mai subito un tiro in porta da una squadra impaurita. Il merito di questo successo è anche di Riccardo Allegretti, che è stato l'allenatore in campo. Il Barletta è arrivato bene alle due sfide sia a livello mentale che fisico. L'ha dimostrato sul campo, sfoderando queste armi. I biancorossi sono stati capaci di annientare sul campo una squadra come l'Andria, fatta da tanti giocatori che hanno sempre lottato per la promozione, e di non dare possibilità ad attaccanti come Sy ed Innocenti di pungere: questo la dice lunga sull'organizzazione tattica del Barletta. Va dato grande merito all'allenatore, che è arrivato in un momento difficile della stagione ed è stato bravo a ricompattare soprattutto lo spogliatoio e la squadra in campo. Prima eravamo una squadra che subiva tantissimo, al minimo errore ci punivano. Ora in pratica abbiamo chiuso la porta. Subire solo 2 gol e fare 19 punti in 10 partite costituisce una media promozione. A questo punto è doveroso dire che se fosse arrivato prima Orlandi, poteva accadere qualcosa di diverso. Però va bene così, va bene per quest'anno la salvezza, anche perché ad un certo punto della stagione di parlava addirittura della retrocessione diretta».

«Con una battuta, diciamo che Carretta ha…tirato la carretta fino alla fine. Si è fatto trovare pronto, perché non è facile entrare in campo per giocare 10-15 minuti e realizzare il gol che vale la salvezza. Carretta ha solo coronato una grande prestazione di squadra, non c'è stato un singolo giocatore che si è messo in evidenza, ma tutta la squadra. Bravi a tutti, anche ai ragazzi che stavano fuori, perché chi è entrato si è fatto trovare pronto. Oggi è doveroso dirlo, brava anche alla società che ci ha creduto più di qualsiasi altro tifoso. A proposito del tifo, credo che quanto successo domenica possa accadere solo a Barletta. Domenica ancora una volta i tifosi hanno dimostrato tutto il loro attaccamento alla maglia, a tutto quello che è Barletta Calcio, e si è visto anche dopo la partita al "Puttilli" quanta gente era felice per la salvezza. Adesso spero che il presidente Tatò possa ripartire da questo entusiasmo e presentare l'anno prossimo una squadra più competitiva. Lo dico a nome di tutti i barlettani, a nome di tutti i 700 che erano in curva ad Andria, tra i quali c'ero anche io».

«Non spetta a me dire chi andrebbe riconfermato in vista della prossima stagione. È un brutto compito quello di chi fa scelte. Poi se andiamo a valutare le ultime 2 partite, tutti meriterebbero la conferma. Ma le scelte non devo farle io, la stagione è stata dura, in certi momenti nessuno più credeva nella salvezza. Ora rinnovo i miei complimenti a tutti, però le scelte è giusto che siano fatte dalla società con calma e saggezza. Di sicuro un giocatore che terrei a tutti i costi, perché ha dimostrato veramente di essere una spanna sopra gli altri, è il capitano Riccardo Allegretti: non ha perso mai la testa, è stato sempre l'allenatore in campo, è stato il vero capitano, e detto da un altro capitano del Barletta, è un grande lusso. Ho visto veramente un giocatore di un'altra categoria, ed è giusto tributargli un grande plauso. Fosse stato diverso il risultato, probabilmente oggi non avrei commentato la partita, perché non avrei avuto la forza di parlare di una retrocessione del Barletta. In tutti questi anni c'è stato un crescendo continuo, e commentare una retrocessione per me era davvero brutto. Ecco perché dico grazie a tutti ancora una volta. Adesso ripartiamo e speriamo che con la nuova stagione possiamo toglierci grandi soddisfazioni, e quando parlo di grandi soddisfazioni parlo di poter puntare finalmente al salto in serie B».

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