Savino Daleno
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Calcio

"L'angolo del capitano", puntata numero 18: Savino Daleno commenta Nocerina-Barletta

La vecchia bandiera biancorossa analizza il pesante ko contro i rossoneri

E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente biancorosso, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso; quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it esiste un appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". Un commento che prosegue in un momento complicato, nel quale al calciatore nato 38 anni fa a Barletta è contestato un tentativo di illecito sportivo, poi fallito, messo in atto durante l'esperienza a Matera (Viribus Unitis-Irsinese Matera 0-0), che ha portato alla squalifica per 3 anni di Daleno e a 2 punti di penalizzazione per il club lucano. In attesa che la giustizia completi il suo corso passando per il TNAS, Daleno commenta il pesante ko dei biancorossi in quel di Nocera. Il pesante 4-0 subito al "San Francesco" interrompe la striscia positiva dei biancorossi riportando tutti "sulla terra".

«Il risultato di domenica contro la Nocerina era quello che temevamo dopo il mercato non fatto da parte del Barletta. Ci aspettavamo sicuramente molto di più dal mercato dei rinforzi, ma non sono arrivati e il risultato si rispecchia nella partita di Nocera: tutte le squadre si sono rinforzate, il Barletta è rimasta tale e quale al girone d'andata, al mese di dicembre. Il confronto con la Nocerina, che adesso è anche accreditata per la vittoria finale, è stato molto duro. Siamo usciti dal "San Francesco" con un sconfitta pesante credo solo dal punto di vista del risultato, perché se lo fosse anche per il morale, sarebbe veramente l'inizio della fine. Mi auguro di no, perché una partita così contro una corazzata ci può anche stare. Per quanto riguarda il terreno di gioco, penso che doveva essere più a favore del Barletta: a livello agonistico i biancorossi potevano esprimere qualcosa in più rispetto all'avversario. Ma non è da questa partita che il Barletta deve tirare fuori grandi risultati, perché la Nocerina è una corazzata che dopo gennaio si candida ad arrivare alla promozione diretta. Non ci sono scusanti inerenti al terreno, alla pioggia, all'espulsione di Pippa, un 4-0 così pesante non ha scusanti. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e cercare già da sabato, contro un'altra corazzata di fare qualcosa di impossibile al momento. Però se vogliamo salvarci o arrivare ai playout con una griglia in grado di darci dei vantaggi dobbiamo anche cercare di tirare qualche punticino da queste partite».

«Non credo tanto nella salvezza diretta. Credo che il Barletta possa ambire ad una posizione buona per i playout, anche se le nostre dirette concorrenti hanno fatto un buon mercato di riparazione. Noi abbiamo preso un centrocampista di interdizione e un difensore. Non so perché quello che davvero mancava non è stato acquistato. Mi riferisco ad un attaccante di spessore, che poteva garantirci i gol per rimanere in Prima Divisione. Questo non è stato fatto, vuol dire che dobbiamo fare di necessità virtù. Che la butti dentro anche il magazziniere, ma bisogna far gol per portare a casa dei punti importanti. Ci siamo fatti ingannare dal nome di Bremec. Non arrivando Bremec, sono partite le delusioni per i tifosi biancorossi. Per non parlare dell'attaccante. Forse sono 2 anni che ci aspettiamo dal mercato di riparazione che arrivi un attaccante in grado di farci fare il salto di qualità, ma non so per quali motivi non si riesce mai a raggiungere l'obiettivo. Forse la società è contenta di quel che ha, mi auguro che sia così, perché diversamente c'è da mordersi le mani».

«Il mio voto alla campagna acquisti del Barletta – e lo dico da tifoso – è insufficiente. Il Barletta non ha fatto mercato in pratica. Ma non possiamo demoralizzarci. Dobbiamo star lì ad incitare ancora la squadra, perché noi siamo barlettani ed il Barletta è nostro. Mi ero illuso tanto che, dopo due vittorie consecutive, in Tatò riaffiorasse quell'entusiasmo che si era smarrito nel girone d'andata. Vedo che così non è stato, tanti dicono per colpe non sue, però in realtà non è arrivato nessuno. Avevo sentito parlare di attaccanti importanti: Zizzari, Bogdani, Rubino. Mi sarei accontentato anche di Del Core che è stato mandato a casa a dicembre. Sabato arriva l'Avellino, ma la batosta casalinga rimediata contro il Benevento non farà certo bene a noi: se vogliono ancora arrivare alla salvezza diretta, gli irpini non possono perdere a Barletta. L'Avellino verrà con il dente avvelenato a Barletta, è uno squadrone con tanti giocatori importanti per la categoria. Ci sarà da soffrire anche sabato. Credo che anche un punticino possa riscattare la brutta sconfitta di Nocera».

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