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Calcio
Il colpo di Ta(ba)cco: il Barletta, Blade Runner e un entusiamo da rifondare
Un nuovo editoriale approda su Barlettalife.it
Barletta - venerdì 4 aprile 2014
9.13
Da questa settimana la redazione sportiva di Barlettalife.it si arricchisce di un altro editorialista storico per il calcio barlettano: all'ex capitano Savino Daleno e all'ex presidente Francesco Sfrecola si aggiunge infatti Matteo Tabacco, "penna" trentennale dello sport cittadino e firma della pagina locale della Gazzetta dello Sport. Il suo primo "Colpo di Ta(ba)cco" racconta il Barletta Calcio tra Blade Runner e un entusiamo da rifondare:
«"Ho visto cose che voi essere umani non avete osato neanche immaginare..". E' la frase più importante scolpita in "Blade Runner", film cult della cinematografia di fantascienza degli anni '80. Una frase che calza a pennello per chi ha potuto seguire le vicende del Barletta nel corso di questa stagione. Inutile scorrere il film di una stagione piena di errori e orrori. Si va dalla presentazione in pompa magna di progetti ambiziosi subito ridimensionati, dalla grottesca vicenda legata ad Allegretti, "malato" per il Barletta, "fenomeno" per il Monza. Per non parlare dell'improvvisa apparizione in campo di un ragazzo di 16 anni, Guglielmi, "stranamente" illuminato dalla stampa nazionale e giustamente ridimensionato da quella che molti definiscono, quasi con disprezzo. "locale". Così giusto per citarne alcuni. Ma il film da fantascienza è poi diventato "horror". Del 6 a 1 subito contro il Benevento hanno parlato e male (purtroppo) tutti. I tifosi si sono sentiti umiliati, i bambini presenti al Puttilli non hanno dormito la notte successiva. Era quasi logico aspettarsi subito dopo la gara una dichiarazione del direttore generale, del mister, del capitano nei confronti di tutti. Un "chiediamo scusa all'intera città" sarebbe stato quasi scontato, direi fisiologico. Ma non è arrivato e l'album delle "figurine" di questa stagione si è arricchita di quella più brutta.
La settimana, poi, è trascorsa non proprio in maniera tranquilla. La contestazione civile dei tifosi ha mosso le acque e anche il presidente Tatò è tornato a…. fare il presidente, ribadendo le sue intenzioni di mollare a fine stagione e con l'intento di prendere decisioni importanti. Le dimissioni o esoneri dei vari Orlandi, Mondilla e Carrara arriveranno probabilmente tra qualche ora. La separazione più difficile da mettere in pratica sarà quella tra Tatò e il d.g. Martino. Pesante, pesantissimo il contratto del dirigente calabrese. E sarà su quel contratto che si giocherà il futuro della società biancorossa. Tatò sa benissimo che nessun imprenditore si avvicinerà alla sua società se non avrà prima fatto fuori, in senso contrattuale, Martino. Una questione delicata, considerando la pesantezza delle cifre in questione. Martino sembra non aspettare altro. Lui è in una botte di ferro: se Tatò lo esonera, se ne torna nella sua Calabria e si "gode" due anni di lussuoso stipendio senza lavorare, se Tatò lo convince a rescindere, si godrà comunque una lauta buonuscita.
Ma Tatò ha parlato di contratti in essere che la nuova proprietà dovrebbe assorbire. Altra questione delicata. I contratti pluriennali di alcuni giocatori già graverebbero sulle casse della nuova, eventuale, proprietà che, non solo se li dovrebbe accollare ma alla quale, diciamolo con la massima franchezza, Tatò non sta cedendo una squadra con elementi di grandissimo interesse di mercato. E allora che accadrà? Si vivrà con il cronometro in mano, scandendo i giorni che mancheranno alla fine della stagione, nella speranza che si trovi una soluzione per riportare a Barletta non solo il calcio che merita ma per recuperare quell'entusiasmo che nel giro di qualche mese è drammaticamente crollato».
[Matteo Tabacco]
«"Ho visto cose che voi essere umani non avete osato neanche immaginare..". E' la frase più importante scolpita in "Blade Runner", film cult della cinematografia di fantascienza degli anni '80. Una frase che calza a pennello per chi ha potuto seguire le vicende del Barletta nel corso di questa stagione. Inutile scorrere il film di una stagione piena di errori e orrori. Si va dalla presentazione in pompa magna di progetti ambiziosi subito ridimensionati, dalla grottesca vicenda legata ad Allegretti, "malato" per il Barletta, "fenomeno" per il Monza. Per non parlare dell'improvvisa apparizione in campo di un ragazzo di 16 anni, Guglielmi, "stranamente" illuminato dalla stampa nazionale e giustamente ridimensionato da quella che molti definiscono, quasi con disprezzo. "locale". Così giusto per citarne alcuni. Ma il film da fantascienza è poi diventato "horror". Del 6 a 1 subito contro il Benevento hanno parlato e male (purtroppo) tutti. I tifosi si sono sentiti umiliati, i bambini presenti al Puttilli non hanno dormito la notte successiva. Era quasi logico aspettarsi subito dopo la gara una dichiarazione del direttore generale, del mister, del capitano nei confronti di tutti. Un "chiediamo scusa all'intera città" sarebbe stato quasi scontato, direi fisiologico. Ma non è arrivato e l'album delle "figurine" di questa stagione si è arricchita di quella più brutta.
La settimana, poi, è trascorsa non proprio in maniera tranquilla. La contestazione civile dei tifosi ha mosso le acque e anche il presidente Tatò è tornato a…. fare il presidente, ribadendo le sue intenzioni di mollare a fine stagione e con l'intento di prendere decisioni importanti. Le dimissioni o esoneri dei vari Orlandi, Mondilla e Carrara arriveranno probabilmente tra qualche ora. La separazione più difficile da mettere in pratica sarà quella tra Tatò e il d.g. Martino. Pesante, pesantissimo il contratto del dirigente calabrese. E sarà su quel contratto che si giocherà il futuro della società biancorossa. Tatò sa benissimo che nessun imprenditore si avvicinerà alla sua società se non avrà prima fatto fuori, in senso contrattuale, Martino. Una questione delicata, considerando la pesantezza delle cifre in questione. Martino sembra non aspettare altro. Lui è in una botte di ferro: se Tatò lo esonera, se ne torna nella sua Calabria e si "gode" due anni di lussuoso stipendio senza lavorare, se Tatò lo convince a rescindere, si godrà comunque una lauta buonuscita.
Ma Tatò ha parlato di contratti in essere che la nuova proprietà dovrebbe assorbire. Altra questione delicata. I contratti pluriennali di alcuni giocatori già graverebbero sulle casse della nuova, eventuale, proprietà che, non solo se li dovrebbe accollare ma alla quale, diciamolo con la massima franchezza, Tatò non sta cedendo una squadra con elementi di grandissimo interesse di mercato. E allora che accadrà? Si vivrà con il cronometro in mano, scandendo i giorni che mancheranno alla fine della stagione, nella speranza che si trovi una soluzione per riportare a Barletta non solo il calcio che merita ma per recuperare quell'entusiasmo che nel giro di qualche mese è drammaticamente crollato».
[Matteo Tabacco]
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