
Calcio
Il Barletta visto dalla curva: prospettive diverse in salsa biancorossa
Barlettalife racconta in maniera pittoresca Barletta-Pisa 0-1
Barletta - mercoledì 4 settembre 2013
20.55
"Che bello è, quando esco di casa, per andare allo stadio … a vedere il Barletta". Da quel 2 giugno sono cambiate tantissime cose, eppure nell'aria si respirano ancora le emozioni di quelle due sfide: il gol di Allegretti, il raddoppio di La Mantia, la paura del "Degli Ulvi", la rete di Carretta che scaccia definitivamente la paura della retrocessione, le macchine in festa nel ritorno da Andria. Ricordi che resteranno per sempre impressi nella mente di ogni tifoso biancorosso.
Il momento dei ricordi è purtroppo finito e nonostante il campionato quest'anno non veda retrocessioni dalla Prima Divisione, gli uomini di Orlandi sono chiamati a far sognare una tifoseria intera e ad onorare nel miglior modo possibile la Maglia. Un detto recita anno nuovo, vita nuova. Bene, signori miei non è il caso del Barletta. Il Pisa, senza strafare, riesce a strappare con un mezzo tiro di Martella la vittoria e i 3 punti in classifica. Cominciano i primi mugugni, c'è chi addirittura invoca la retrocessione in Seconda Divisione (cosa impossibile vista la nuova riforma, ndr), ma alla fine Allegretti e compagni escono comunque fra gli applausi dell'intero stadio.
Nella giornata di lunedì si è chiuso il calciomercato: Tatò e Martino sono riusciti a portare a Barletta il semi-sconosciuto Guillaume Legras. Niente Alessio Viola, niente Alfredo Donnarumma, niente Alessandro Marotta, niente di niente. Non possiamo essere felici di questa cosa, però i ragazzi non hanno colpe e vanno sostenuti dal primo minuto fino al novantesimo. Quando eravamo fra i dilettanti, nei vari campetti di periferia pensavamo a quanto sarebbe stato bello portare il nome della propria città in giro nelle cattedrali del calcio Italiano. Le polemiche sono sacrosante, ma ora è giunto il momento di mettere da parte l'ascia di guerra, di scaldare la voce e le mani, di alzare i vessilli biancorossi e di lottare fino all'ultima partita.
Il momento dei ricordi è purtroppo finito e nonostante il campionato quest'anno non veda retrocessioni dalla Prima Divisione, gli uomini di Orlandi sono chiamati a far sognare una tifoseria intera e ad onorare nel miglior modo possibile la Maglia. Un detto recita anno nuovo, vita nuova. Bene, signori miei non è il caso del Barletta. Il Pisa, senza strafare, riesce a strappare con un mezzo tiro di Martella la vittoria e i 3 punti in classifica. Cominciano i primi mugugni, c'è chi addirittura invoca la retrocessione in Seconda Divisione (cosa impossibile vista la nuova riforma, ndr), ma alla fine Allegretti e compagni escono comunque fra gli applausi dell'intero stadio.
Nella giornata di lunedì si è chiuso il calciomercato: Tatò e Martino sono riusciti a portare a Barletta il semi-sconosciuto Guillaume Legras. Niente Alessio Viola, niente Alfredo Donnarumma, niente Alessandro Marotta, niente di niente. Non possiamo essere felici di questa cosa, però i ragazzi non hanno colpe e vanno sostenuti dal primo minuto fino al novantesimo. Quando eravamo fra i dilettanti, nei vari campetti di periferia pensavamo a quanto sarebbe stato bello portare il nome della propria città in giro nelle cattedrali del calcio Italiano. Le polemiche sono sacrosante, ma ora è giunto il momento di mettere da parte l'ascia di guerra, di scaldare la voce e le mani, di alzare i vessilli biancorossi e di lottare fino all'ultima partita.
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