
Calcio
I commenti dall'Ata: parlano Tatò e Martino
Il direttore sportivo del Barletta: "Lavoro riuscito solo a metà"
Barletta - venerdì 1 febbraio 2013
1.09
Ieri sera, quando erano da poco passate le 19, sui forum e i social networks montava la rabbia, mentre all'Ata Hotel Executive di Milano invece lo stupore si mescolava all'incredulità. Nessuno si aspettava una chiusura di calciomercato del genere da parte del Barletta Calcio: non è arrivato il tassello più atteso, il centravanti, dentro solo un centrocampista e un difensore, Prutsch e Camilleri, fuori i soli Vacca e Castellani. Un calciomercato insufficiente, bloccato per tutti ma sbloccato dai più alla fine, lontano dalle attese dei sostenitori e forse anche della dirigenza, che sin dal'inizio aveva parlato di "almeno un rinforzo per reparto" (porta e attacco sono reparti, verrebbe da ricordare): un quadro a tinte fosche sul quale è piombato anche un beffardo finale. Ben quattro movimenti, tra entrate e uscite (Simoncelli, Danti, Angeletti e Mazzarani), sono stati stoppati al momento della realizzazione per raggiunti limiti di tempo.
A un'ora e mezza dal "gong" alle contrattazioni, abbiamo strappato qualche battuta tra i corridoi dell'Ata al presidente biancorosso Roberto Tatò, visibilmente rabbuiato: "Sono rammaricato, potevamo fare di più, ma ci siamo scontrati con un mercato bloccato e tanti rifiuti, dettati soprattutto dalla posizione di classifica". Sinigaglia? "Gli siamo stati vicini, eravamo anche d'accordo in merito all'ingaggio, ma non se l'è sentita di spostarsi a Barletta con la famiglia, preferendo alla fine restare a Terni". Sulle uscite non realizzate: "Alla fine è saltato un possibile scambio con il Lanciano tra Petterini e il portiere Aridità, mentre purtroppo l'affanno con il quale siamo arrivati alle ultime trattative ha portato poi ai mancati depositi. Ora dovremo recuperare a tutti gli effetti i vari Mazzarani, Simoncelli e Petterini in organico".
Sul banco degli imputati per la scarna campagna acquisti, a fronte dei "quattro arrivi di qualità" (Novelli dixit) attesi nella rosa di via Vittorio Veneto, c'è anche e ovviamente il ds Gabriele Martino.
Direttore, il mercato non ha portato tutti gli innesti attesi e logicamente la piazza non è affatto contenta. Cosa non ha funzionato?
"Non saprei se qualcosa non ha funzionato: so che abbiamo cercato di fare tutto il possibile per migliorare decisamente la rosa. Siamo contenti di Camilleri e Prutsch, ma abbiamo fatto di tutto per dare qualcosina in più al reparto avanzato, dove cercavamo una punta centrale. Molti calciatori hanno manifestato resistenza al trasferimento, altri sono mancati rispetto ai nostri "desiderata", e così in quel reparto oggi ci troviamo senza un tassello. Purtroppo nel mercato di gennaio nei ruoli chiave è difficile trovare quello che cerchi: noi siamo stati rinfrancati da quanto di bene ha fatto il gruppo nell'ultimo mese e non volevamo prendere giocatori tanto per fare numero. Ciò non toglie che restano aperti ulteriori spiragli sui quali saremo attenti".
Parla di svincolati e calciatori in uscita dalle liste di serie B fino al 6 febbraio?
"Certo, ci sono ancora normative che ti permettono di intervenire. Oggi (ieri, ndr) si è chiusa la fase dei trasferimenti, ora inizia solo quella degli arrivi".
E' però l'ultima chance a vostra disposizione. Cercherete solo un attaccante o anche altri tasselli?
"Sicuramente valuteremo domani (oggi, ndr) altre eventuali necessità oltre al centravanti. Penso che in difesa Camilleri abbia completato il reparto, e che Prutsch possa completare la mediana. I due ragazzi saranno pronti già domenica a Nocera Inferiore".
E' stato un mercato bloccato, è vero, ma possiamo dire che le immagini dei 4 contratti non depositati ieri sui limiti di tempo sono l'emblema del ritardo con il quale ci si è mossi?
"Quando devi fare uscire i giocatori purtroppo spesso non dipende da te. Per Angeletti, sapevamo che era in uscita, ma purtroppo il momento dell'accordo con l'altra squadra è arrivato tardi, e ha portato al ritardo, e così per le altre operazioni".
Lei che voto darebbe oggi da osservatore esterno al mercato del Barletta? E ai tifosi che non sono ovviamente contenti cosa si sente di dire?
"I voti me li danno gli altri, non me li do io, noi non volevamo stravolgere la squadra. Volevamo cercare di apportare, come ho sempre detto, i correttivi giusti sul piano tecnico e motivazionale, e ci siamo riusciti solo a metà. Sono però convinto che nel breve periodo che ci resta, il Barletta riuscirà con il sostegno di tutti a raggiungere i playout. Purtroppo sapevo che il mercato di gennaio è micidiale, per quello appena arrivato spiegai che sarebbe stato difficile portare subito dei rinforzi. Alla nostra splendida tifoseria dico di continuare ad avere fiducia nel gruppo, nell'allenatore e nella società, credo che l'obiettivo-salvezza sia raggiungibile".
L'impressione è che solo il campo e risultati confortanti possano restituire unità e fiducia all'ambiente biancorosso, scottato dai mancati "botti" di gennaio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
A un'ora e mezza dal "gong" alle contrattazioni, abbiamo strappato qualche battuta tra i corridoi dell'Ata al presidente biancorosso Roberto Tatò, visibilmente rabbuiato: "Sono rammaricato, potevamo fare di più, ma ci siamo scontrati con un mercato bloccato e tanti rifiuti, dettati soprattutto dalla posizione di classifica". Sinigaglia? "Gli siamo stati vicini, eravamo anche d'accordo in merito all'ingaggio, ma non se l'è sentita di spostarsi a Barletta con la famiglia, preferendo alla fine restare a Terni". Sulle uscite non realizzate: "Alla fine è saltato un possibile scambio con il Lanciano tra Petterini e il portiere Aridità, mentre purtroppo l'affanno con il quale siamo arrivati alle ultime trattative ha portato poi ai mancati depositi. Ora dovremo recuperare a tutti gli effetti i vari Mazzarani, Simoncelli e Petterini in organico".
Sul banco degli imputati per la scarna campagna acquisti, a fronte dei "quattro arrivi di qualità" (Novelli dixit) attesi nella rosa di via Vittorio Veneto, c'è anche e ovviamente il ds Gabriele Martino.
Direttore, il mercato non ha portato tutti gli innesti attesi e logicamente la piazza non è affatto contenta. Cosa non ha funzionato?
"Non saprei se qualcosa non ha funzionato: so che abbiamo cercato di fare tutto il possibile per migliorare decisamente la rosa. Siamo contenti di Camilleri e Prutsch, ma abbiamo fatto di tutto per dare qualcosina in più al reparto avanzato, dove cercavamo una punta centrale. Molti calciatori hanno manifestato resistenza al trasferimento, altri sono mancati rispetto ai nostri "desiderata", e così in quel reparto oggi ci troviamo senza un tassello. Purtroppo nel mercato di gennaio nei ruoli chiave è difficile trovare quello che cerchi: noi siamo stati rinfrancati da quanto di bene ha fatto il gruppo nell'ultimo mese e non volevamo prendere giocatori tanto per fare numero. Ciò non toglie che restano aperti ulteriori spiragli sui quali saremo attenti".
Parla di svincolati e calciatori in uscita dalle liste di serie B fino al 6 febbraio?
"Certo, ci sono ancora normative che ti permettono di intervenire. Oggi (ieri, ndr) si è chiusa la fase dei trasferimenti, ora inizia solo quella degli arrivi".
E' però l'ultima chance a vostra disposizione. Cercherete solo un attaccante o anche altri tasselli?
"Sicuramente valuteremo domani (oggi, ndr) altre eventuali necessità oltre al centravanti. Penso che in difesa Camilleri abbia completato il reparto, e che Prutsch possa completare la mediana. I due ragazzi saranno pronti già domenica a Nocera Inferiore".
E' stato un mercato bloccato, è vero, ma possiamo dire che le immagini dei 4 contratti non depositati ieri sui limiti di tempo sono l'emblema del ritardo con il quale ci si è mossi?
"Quando devi fare uscire i giocatori purtroppo spesso non dipende da te. Per Angeletti, sapevamo che era in uscita, ma purtroppo il momento dell'accordo con l'altra squadra è arrivato tardi, e ha portato al ritardo, e così per le altre operazioni".
Lei che voto darebbe oggi da osservatore esterno al mercato del Barletta? E ai tifosi che non sono ovviamente contenti cosa si sente di dire?
"I voti me li danno gli altri, non me li do io, noi non volevamo stravolgere la squadra. Volevamo cercare di apportare, come ho sempre detto, i correttivi giusti sul piano tecnico e motivazionale, e ci siamo riusciti solo a metà. Sono però convinto che nel breve periodo che ci resta, il Barletta riuscirà con il sostegno di tutti a raggiungere i playout. Purtroppo sapevo che il mercato di gennaio è micidiale, per quello appena arrivato spiegai che sarebbe stato difficile portare subito dei rinforzi. Alla nostra splendida tifoseria dico di continuare ad avere fiducia nel gruppo, nell'allenatore e nella società, credo che l'obiettivo-salvezza sia raggiungibile".
L'impressione è che solo il campo e risultati confortanti possano restituire unità e fiducia all'ambiente biancorosso, scottato dai mancati "botti" di gennaio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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