
Calcio
Focus sul personaggio: Pierfrancesco Battistini, allenatore del Perugia
Da attaccante di serie C ad assicuratore, fino alla panchina umbra
Barletta - venerdì 7 settembre 2012
Lunedì sera il Perugia di Pierfrancesco Battistini, prossimo avversario del Barletta domenica prossima nel match del "Cosimo Puttilli", ha fatto il suo esordio in Prima divisione battendo al "Renato Curi" il Benevento 2-1 grazie ai gol di Rantier e Ciofani. Un successo che ha siglato l'esordio in Prima Divisione dell'allenatore umbro, personaggio di sicuro interesse per la categoria. Nessuno come lui aveva vinto così in fretta a Perugia, dove pure erano passati signori allenatori del calibro di Galeone, Mazzone, Colantuono, fino a Boskov e Castagner. Il tecnico romano di nascita ma cresciuto e trapiantato ad Arezzo ha di fatto vinto due campionati di fila, riportando il Grifone dalla serie D alla Prima Divisione, e ha bagnato con il successo la "prima" nella categoria più importante della Lega Pro. Nel suo passato una formazione passata attraverso Serse Cosmi, Piero Braglia, Leo Acori, Walter Mazzarri (ex-compagno di squadra ad Acireale), oltre 150 reti all'attivo tra serie C e Dilettanti, e un lavoro da assicuratore.
Dalla scrivania alla panchina- Sì, perchè Battistini, 41 anni oggi, appese le scarpe al chiodo dopo una prolifica carriera da centravanti sui campi di terza, quarta e quinta serie, era passato a gestire con la moglie Silvia una sub-agenzia di assicurazioni ad Anghiari. Poi, i consigli dei suoi ex-allenatori e di Alvaro Arcipreti l'hanno spinto prima in serie D, a Sansepolcro, dove è arrivato secondo nella stagione 2008/2009 e sesto nell'annata successiva, infine a Perugia nel 2010/2011. Il suo credo tattico? Il 4-2-3-1, che curiosamente tra i suoi "maestri" il solo Braglia ha sporadicamente adottato. Ha colto da Braglia l'attenzione verso la tattica, il dialogo da Acori e Mazzarri e la carica agonistica da Cosmi: su questi ingredienti ha fondato la doppia scalata del Perugia...e abbandonato le pratiche assicurative;
Una separazione sfiorata- Con il presidente della rinascita del Grifone, Roberto Damaschi, era stato amore a prima vista all'arrivo a Perugia. Con i presidenti successivi, Moneti e Santopadre, erano invece scattate alcune frizioni al termine dello scorso torneo, che quasi avevano portato alla separazione, finchè il 23 maggio non è arrivato il rinnovo del contratto. Perchè Battistini, l'assicuratore, pur esordiente in Prima Divisione Lega Pro, quando si siede in panchina è una sicurezza...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Dalla scrivania alla panchina- Sì, perchè Battistini, 41 anni oggi, appese le scarpe al chiodo dopo una prolifica carriera da centravanti sui campi di terza, quarta e quinta serie, era passato a gestire con la moglie Silvia una sub-agenzia di assicurazioni ad Anghiari. Poi, i consigli dei suoi ex-allenatori e di Alvaro Arcipreti l'hanno spinto prima in serie D, a Sansepolcro, dove è arrivato secondo nella stagione 2008/2009 e sesto nell'annata successiva, infine a Perugia nel 2010/2011. Il suo credo tattico? Il 4-2-3-1, che curiosamente tra i suoi "maestri" il solo Braglia ha sporadicamente adottato. Ha colto da Braglia l'attenzione verso la tattica, il dialogo da Acori e Mazzarri e la carica agonistica da Cosmi: su questi ingredienti ha fondato la doppia scalata del Perugia...e abbandonato le pratiche assicurative;
Una separazione sfiorata- Con il presidente della rinascita del Grifone, Roberto Damaschi, era stato amore a prima vista all'arrivo a Perugia. Con i presidenti successivi, Moneti e Santopadre, erano invece scattate alcune frizioni al termine dello scorso torneo, che quasi avevano portato alla separazione, finchè il 23 maggio non è arrivato il rinnovo del contratto. Perchè Battistini, l'assicuratore, pur esordiente in Prima Divisione Lega Pro, quando si siede in panchina è una sicurezza...
(Twitter: @GuerraLuca88)
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