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Calcio
Filo diretto con Cascia, parola all’enfant prodige Cicerelli
La rivelazione dello scorso campionato analizza il momento del Barletta
Barletta - martedì 13 agosto 2013
5.43
Nel giro di pochi mesi è passato da semi-sconosciuto protagonista della Berretti di mister Pavone a volto della nuova campagna abbonamenti del Barletta Calcio. Ieri ha compiuto 19 anni, ma sia in campo che fuori dimostra la maturità di un veterano. Si tratta di Emanuele Pio Cicerelli, esterno d'attacco del Barletta Calcio, "promosso" sul campo da Orlandi nel corso della scorsa stagione. Per Emanuele, nativo di Manfredonia, si tratta del primo ritiro tra i professionisti, e le emozioni non mancano. Il "Cicia" analizza ai microfoni di Barlettalife le sensazioni derivanti dal ritiro e la situazione in casa biancorossa a pochi giorni dai primi impegni ufficiali.
Emanuele, tu sei contemporaneamente uno dei "veterani" , perché eri già nel gruppo lo scorso anno, ma anche uno dei più giovani. Per te è una "doppia sensazione", una doppia emozione.
«Si, l'anno scorso personalmente ho vissuto una bella esperienza perché è stata la prima tra i professionisti. Abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo, storico. Quest'anno l'avventura riparte dal ritiro, non mi era mai capitato: questo per me è il primo ritiro. È stato un ritiro molto impegnativo. Spero che i frutti di questo ritiro si vedano presto».
Probabilmente stai soffrendo i carichi di lavoro di mister Orlandi. Nelle ultime uscite amichevoli, infatti, non sei sembrato molto brillante.
«Contro la Ternana non ho fatto bene perché le gambe erano pesanti. Però questo non mi giustifica, perché devo sempre cercare di impegnarmi al massimo. Il ritiro è stato faticoso al punto giusto: lo staff è ottimo, e ci hanno permesso di lavorare con tranquillità. Anche con carichi di lavoro importanti, siamo stati sempre sereni ed è passato».
I nuovi arrivi si sono integrati alla perfezione anche grazie al tuo aiuto e a quello dei compagni più anziani. Può essere ancora una volta il gruppo il punto di forza del Barletta che sta nascendo?
«Sicuramente l'anno scorso il gruppo è stato importante per risollevarci da quella situazione e per regalare e regalarci una grande emozione. Quest'anno i nuovi acquisti si sono già amalgamati: noi li abbiamo accolti, loro si sono integrati bene. Il gruppo è rimasto intatto. Speriamo bene».
In avanti al momento siete soltanto in 4: oltre a te e La Mantia che siete qui a Barletta dallo scorso anno, sono arrivati uomini importanti come Picci e D'Errico. Ci sarà da lottare quest'anno per una maglia da titolare.
«Io penso solo a far bene, poi deciderà il mister. I ragazzi che sono arrivati sono tutti ottimi elementi, c'è intesa con tutti. Sono pronto a giocarmi tutto».
3-4-3 o 3-5-2. Cosa preferisci?
«Come ho già detto in altre interviste, preferisco giocare in attacco, poi 3-4-3 o 3-5-2 poco cambia».
Si stanno avvicinando i primi impegni ufficiali. Tu che già conosci il pubblico barlettano, che cornice ti aspetti in vista degli impegni di Coppa e di campionato?
«Mi aspetto che vengano in tanti e che ci sostengano. È molto importante che i tifosi ci diano una mano in questa stagione che si prospetta molto difficile».
Chiudiamo con i tuoi obiettivi stagionali.
«Il mio sogno è chiudere in doppia cifra. Spero di raggiungere questo obiettivo e di fare bene».
Emanuele, tu sei contemporaneamente uno dei "veterani" , perché eri già nel gruppo lo scorso anno, ma anche uno dei più giovani. Per te è una "doppia sensazione", una doppia emozione.
«Si, l'anno scorso personalmente ho vissuto una bella esperienza perché è stata la prima tra i professionisti. Abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo, storico. Quest'anno l'avventura riparte dal ritiro, non mi era mai capitato: questo per me è il primo ritiro. È stato un ritiro molto impegnativo. Spero che i frutti di questo ritiro si vedano presto».
Probabilmente stai soffrendo i carichi di lavoro di mister Orlandi. Nelle ultime uscite amichevoli, infatti, non sei sembrato molto brillante.
«Contro la Ternana non ho fatto bene perché le gambe erano pesanti. Però questo non mi giustifica, perché devo sempre cercare di impegnarmi al massimo. Il ritiro è stato faticoso al punto giusto: lo staff è ottimo, e ci hanno permesso di lavorare con tranquillità. Anche con carichi di lavoro importanti, siamo stati sempre sereni ed è passato».
I nuovi arrivi si sono integrati alla perfezione anche grazie al tuo aiuto e a quello dei compagni più anziani. Può essere ancora una volta il gruppo il punto di forza del Barletta che sta nascendo?
«Sicuramente l'anno scorso il gruppo è stato importante per risollevarci da quella situazione e per regalare e regalarci una grande emozione. Quest'anno i nuovi acquisti si sono già amalgamati: noi li abbiamo accolti, loro si sono integrati bene. Il gruppo è rimasto intatto. Speriamo bene».
In avanti al momento siete soltanto in 4: oltre a te e La Mantia che siete qui a Barletta dallo scorso anno, sono arrivati uomini importanti come Picci e D'Errico. Ci sarà da lottare quest'anno per una maglia da titolare.
«Io penso solo a far bene, poi deciderà il mister. I ragazzi che sono arrivati sono tutti ottimi elementi, c'è intesa con tutti. Sono pronto a giocarmi tutto».
3-4-3 o 3-5-2. Cosa preferisci?
«Come ho già detto in altre interviste, preferisco giocare in attacco, poi 3-4-3 o 3-5-2 poco cambia».
Si stanno avvicinando i primi impegni ufficiali. Tu che già conosci il pubblico barlettano, che cornice ti aspetti in vista degli impegni di Coppa e di campionato?
«Mi aspetto che vengano in tanti e che ci sostengano. È molto importante che i tifosi ci diano una mano in questa stagione che si prospetta molto difficile».
Chiudiamo con i tuoi obiettivi stagionali.
«Il mio sogno è chiudere in doppia cifra. Spero di raggiungere questo obiettivo e di fare bene».
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