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Calcio
Filo diretto con Cascia, Maccarone: «Stiamo crescendo»
Il granitico difensore biancorosso si concede ai nostri microfoni
Barletta - sabato 10 agosto 2013
2.07
Nato a Villafranca Veronese il 7 luglio 1994, Federico Maccarone ha dimostrato di poter essere sin da subito un valore aggiunto per la squadra guidata da mister Orlandi. Centrale di un metro e 90, forte di testa e bravo con i piedi, è giunto a Barletta con la formula della comproprietà, a implementare una strategia di mercato che privilegia l'acquisizione parziale o definitiva dei cartellini rispetto alla strategia del prestito secco intrapresa nella scorsa stagione. Arrivato a Bolzano sponda Sud-Tirol nella scorsa sessione estiva di calciomercato, Stefano Vecchi non l'aveva mai schierato in campionato, mentre aveva collezionato quattro presenze in Coppa Italia e altrettante con la formazione "Berretti". A gennaio il Chievo Verona, società proprietaria del suo cartellino, ha deciso di riportarlo alla casa madre e di far continuare la sua crescita nella squadra primavera.
Federico, ieri contro la Ternana sei riuscito a reggere bene contro avversari di livello. Sei soddisfatto della partita dei tuoi compagni e soprattutto della tua?
Personalmente credo di aver fatto benino. Peccato solo per l'errore sul secondo gol, dove mi sono fatto prendere dalla stanchezza e non ho chiuso come avrei dovuto fare. Spero di non commettere più errori del genere: mi son sentito davvero male dopo il gol preso. Per quanto riguardo il gruppo sono abbastanza soddisfatto, perché comunque siamo in fase di crescita e nonostante il risultato abbiamo retto bene contro una squadra di una categoria superiore.
Si è visto sin da subito un certo feeling con i tuoi compagni di reparto. Si può dire che avete lavorato in maniera positiva?
Fabrizio e Fabio mi stanno aiutando molto e grazie a loro questo feeling sta crescendo pian piano. Speriamo di diventare una delle difese più impenetrabili.
Tu sei uno dei più giovani e sei arrivato a Barletta da poco. Come sei stato accolto da questo gruppo che conosce l'ambiente e alcuni dettami di gioco sin dallo scorso anno?
Sono stato accolto molto bene e non mi aspettavo questa accoglienza. A Bolzano venivo considerato come uno dei giovani e di conseguenza emarginato dal gruppo. Adesso mi fanno sentire uno di loro e non posso che ringraziarli per questo.
Questa è la tua prima esperienza al sud. Come vivi questo distacco dalla tua famiglia?
Ho fatto questa scelta per una questione personale: se una persona vuole crescere deve puntare necessariamente a qualcosa di difficile. Le piazze del sud sono tutte abbastanza calde ed è normale che i tifosi pretendano anche qualcosa in più rispetto ai sostenitori del nord, quindi non mi spaventa, anzi non vedo l'ora di iniziare.
Cosa ti ha spinto a scegliere Barletta?
Il direttore mi ha parlato dei piani che aveva in mente la società: si puntava a costruire un buon programma, partendo dalla base vincente che ha conquistato la salvezza lo scorso anno. Essere lontani da casa ti spinge a crescere sia sotto l'aspetto caratteriale che professionistico.
Si avvicinano i primi impegni ufficiali. Cosa vi portate dietro questo ritiro?
Secondo me la consapevolezza di essere una buona squadra. Abbiamo lavorato davvero tanto in questo ritiro e speriamo di raccogliere i frutti della nostra fatica.
Passiamo alla parte più leggera di questa intervista. Quale soprannome ti hanno dato i tuoi nuovi compagni?
Dato il cognome dell'attaccante Massimo Maccarone, i soprannomi più comuni sono "Big Mac", "Mac" o "Macca".
Le tue propensioni ti spingono ad offendere sui calci piazzati. Il tuo obiettivo è regalarti qualche gioia?
Anche se dovesse venire fuori un solo gol non mi lamenterei, anzi sarei molto contento.
Quali sono i tuoi rapporti con lo staff tecnico?
Bisogna dire che si danno tutti molto da fare, soprattutto Giuseppe Savino che ci segue ovunque (ride, ndr). Crea foto, montaggi, video e non posso che elogiarlo, naturalmente non mettendo da parte l'intero staff tecnico. Un ringraziamento particolare va anche a Ruggiero Dicorato: mi ha dato una grande mano nei due giorni antecedenti al ritiro.
Considerato che provieni da piazze non proprio calorose, cosa ti aspetti dalla presentazione di domani al "Puttilli"?
Purtroppo le squadre di Lega Pro del nord non sono seguite come quelle del sud, infatti non vedo l'ora di avere a che fare con la passione dei nostri tifosi.
(Twitter: @Massi_Dipa)
Federico, ieri contro la Ternana sei riuscito a reggere bene contro avversari di livello. Sei soddisfatto della partita dei tuoi compagni e soprattutto della tua?
Personalmente credo di aver fatto benino. Peccato solo per l'errore sul secondo gol, dove mi sono fatto prendere dalla stanchezza e non ho chiuso come avrei dovuto fare. Spero di non commettere più errori del genere: mi son sentito davvero male dopo il gol preso. Per quanto riguardo il gruppo sono abbastanza soddisfatto, perché comunque siamo in fase di crescita e nonostante il risultato abbiamo retto bene contro una squadra di una categoria superiore.
Si è visto sin da subito un certo feeling con i tuoi compagni di reparto. Si può dire che avete lavorato in maniera positiva?
Fabrizio e Fabio mi stanno aiutando molto e grazie a loro questo feeling sta crescendo pian piano. Speriamo di diventare una delle difese più impenetrabili.
Tu sei uno dei più giovani e sei arrivato a Barletta da poco. Come sei stato accolto da questo gruppo che conosce l'ambiente e alcuni dettami di gioco sin dallo scorso anno?
Sono stato accolto molto bene e non mi aspettavo questa accoglienza. A Bolzano venivo considerato come uno dei giovani e di conseguenza emarginato dal gruppo. Adesso mi fanno sentire uno di loro e non posso che ringraziarli per questo.
Questa è la tua prima esperienza al sud. Come vivi questo distacco dalla tua famiglia?
Ho fatto questa scelta per una questione personale: se una persona vuole crescere deve puntare necessariamente a qualcosa di difficile. Le piazze del sud sono tutte abbastanza calde ed è normale che i tifosi pretendano anche qualcosa in più rispetto ai sostenitori del nord, quindi non mi spaventa, anzi non vedo l'ora di iniziare.
Cosa ti ha spinto a scegliere Barletta?
Il direttore mi ha parlato dei piani che aveva in mente la società: si puntava a costruire un buon programma, partendo dalla base vincente che ha conquistato la salvezza lo scorso anno. Essere lontani da casa ti spinge a crescere sia sotto l'aspetto caratteriale che professionistico.
Si avvicinano i primi impegni ufficiali. Cosa vi portate dietro questo ritiro?
Secondo me la consapevolezza di essere una buona squadra. Abbiamo lavorato davvero tanto in questo ritiro e speriamo di raccogliere i frutti della nostra fatica.
Passiamo alla parte più leggera di questa intervista. Quale soprannome ti hanno dato i tuoi nuovi compagni?
Dato il cognome dell'attaccante Massimo Maccarone, i soprannomi più comuni sono "Big Mac", "Mac" o "Macca".
Le tue propensioni ti spingono ad offendere sui calci piazzati. Il tuo obiettivo è regalarti qualche gioia?
Anche se dovesse venire fuori un solo gol non mi lamenterei, anzi sarei molto contento.
Quali sono i tuoi rapporti con lo staff tecnico?
Bisogna dire che si danno tutti molto da fare, soprattutto Giuseppe Savino che ci segue ovunque (ride, ndr). Crea foto, montaggi, video e non posso che elogiarlo, naturalmente non mettendo da parte l'intero staff tecnico. Un ringraziamento particolare va anche a Ruggiero Dicorato: mi ha dato una grande mano nei due giorni antecedenti al ritiro.
Considerato che provieni da piazze non proprio calorose, cosa ti aspetti dalla presentazione di domani al "Puttilli"?
Purtroppo le squadre di Lega Pro del nord non sono seguite come quelle del sud, infatti non vedo l'ora di avere a che fare con la passione dei nostri tifosi.
(Twitter: @Massi_Dipa)
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