
Calcio
Fall: «Barletta, il gol mi manca ma mi sbloccherò presto»
L’attaccante senegalese ieri ospite de “I Biancorossi”
Barletta - venerdì 17 ottobre 2014
0.27
La fierezza del suo passato africano e la voglia di far bene del suo presente biancorosso. Ahmet Fall unisce queste due componenti in un fisico da marcantonio e l'entusiasmo dei suoi 23 anni: l'attaccante senegalese, ancora a secco di reti in gare ufficiali, sa che deve e può «fare di più», come spiegato ieri sera nella sede del Barletta Club "I Biancorossi", in una serata tra l'amarcord e i ricordi dell'arrivo in Italia a 16 anni, passando da Milano e partendo dalla Terza Categoria romagnola, fino alle frasi di incoraggiamento e raggiante per il fatto di vedere «la bandiera del Senegal sugli spalti del "Puttilli"», una visione che lo emoziona fortemente, come il coro che i tifosi biancorossi gli hanno dedicato, che risuona come "Fall, fall, fall, fall un goooool….".
Circa l'astinenza da rete e la pressione per il centro che non arriva, Fall ha tagliato corto senza frasi diplomatiche: «Il goal mi manca, lo cerco e cerco al tempo stesso di non darlo a vedere: lontano dai riflettori soffro questa mancanza. Ci sto andando vicino, domenica dopo domenica e sono convinto che mi sbloccherò presto». Ai tifosi che lo hanno incoraggiato Fall ha risposto con un «grazie», caloroso quanto voglioso di timbrare il cartellino. Una serata trascorsa parlando con il cuore, toccando aspetti più profondi come la sua fede musulmana, il rapporto con la città ed un calore che «in Italia non avevo mai visto, giocare a Barletta è una grande scossa per tutti noi, così come sentire il calore di tutti i tifosi al Puttilli è qualcosa che ci onora». Molto attaccato al Senegal, terra di origine, Fall ha salutato la sede del Barletta Club visibilmente soddisfatto e tra gli applausi, non garantendo «numeri ma il massimo impegno per la maglia domenica dopo domenica».
A margine della serata, tiene banco intanto la questione-azionariato popolare. Al momento tutto è fermo all'incontro di metà settembre con patron Giuseppe Perpignano: il Barletta Club punta a entrare in società con una quota pari all'1-2%(che sarà rilevata dall'80% in dote all'immobiliarista ligure). Sono attesi aggiornamenti a breve. In ballo restano però il cambiamento dello statuto societario per l'ingresso del trust e l'allargamento dell'organigramma per inserire nel Cda un membro del club.
(Twitter:@GuerraLuca88)
Circa l'astinenza da rete e la pressione per il centro che non arriva, Fall ha tagliato corto senza frasi diplomatiche: «Il goal mi manca, lo cerco e cerco al tempo stesso di non darlo a vedere: lontano dai riflettori soffro questa mancanza. Ci sto andando vicino, domenica dopo domenica e sono convinto che mi sbloccherò presto». Ai tifosi che lo hanno incoraggiato Fall ha risposto con un «grazie», caloroso quanto voglioso di timbrare il cartellino. Una serata trascorsa parlando con il cuore, toccando aspetti più profondi come la sua fede musulmana, il rapporto con la città ed un calore che «in Italia non avevo mai visto, giocare a Barletta è una grande scossa per tutti noi, così come sentire il calore di tutti i tifosi al Puttilli è qualcosa che ci onora». Molto attaccato al Senegal, terra di origine, Fall ha salutato la sede del Barletta Club visibilmente soddisfatto e tra gli applausi, non garantendo «numeri ma il massimo impegno per la maglia domenica dopo domenica».
A margine della serata, tiene banco intanto la questione-azionariato popolare. Al momento tutto è fermo all'incontro di metà settembre con patron Giuseppe Perpignano: il Barletta Club punta a entrare in società con una quota pari all'1-2%(che sarà rilevata dall'80% in dote all'immobiliarista ligure). Sono attesi aggiornamenti a breve. In ballo restano però il cambiamento dello statuto societario per l'ingresso del trust e l'allargamento dell'organigramma per inserire nel Cda un membro del club.
(Twitter:@GuerraLuca88)


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