
Calcio
Da Gubbio a Lamezia Terme: 13 mesi dopo Barletta da "2"
L'ultimo acuto esterno dei biancorossi risaliva al 10 novembre 2013
Barletta - martedì 9 dicembre 2014
13.53
Da Gubbio a Lamezia Terme, 13 mesi e 767 chilometri dopo, il Barletta è finalmente tornato a sorridere in trasferta: un mal d'auto, pullman e aereo che ha riguardato le sfide di campionato, interrotto temporaneamente ad agosto in Coppa Italia Lega Pro con la vittoria sul Savoia sul neutro di Pagani. Fa eccezione lo 0-3 di Nocera Inferiore del 27 aprile, ma le vittorie ottenute a tavolino valgono per le statistiche quanto il 29 febbraio, lo si sa. Rotti gli indugi, dimenticati i fatali minuti finali di Caserta, Pagani e Catanzaro: 17 tentativi dopo, riecco il sorriso sui volti dei tifosi biancorossi, sempre presenti al fianco dei calciatori di Orlandi prima, Carrara poi e Sesia oggi.
Appena sei pareggi avevano fatto da cornice alle ultime trasferte: l'ultimo sorriso era arrivato al "Barbetti" di Gubbio il 10 novembre 2013, in una sfida caratterizzata da due "rossi" per i padroni di casa, un'espulsione-a Laezza-comminata e mai espletata con l'abbandono del campo da parte del mediano umbro, e dal centro di Picci nei battiti finali di gara. A Lamezia Terme, in comune con quella grigia giornata novembrina, c'era solo la pioggia: nell'anima e nel gioco il Barletta è stato determinato, coriaceo, capace di soffrire, non trascendentale ma finalmente efficace.
Al "D'Ippolito", di quella lontana vittoria di Gubbio, i soli reduci tra le fila biancorosse erano Luca Liverani e Guillaume Legras, in campo per 90 e passa minuti allora e domenica scorsa. Quest'anno la Calabria fa sinonimo con dolcezza per gli uomini di mister Sesia: proprio nella terra dei Bronzi di Riace, infatti, era arrivato il primo punto contro la Reggina a settembre. La vittoria di Lamezia Terme ha rappresentato una spinta importante nella corsa-salvezza, sin qui monca di sorrisi lontano da Eraclio, laddove sin qui tante erano state le amarezze nel risultato. Sbloccate le marce, è tempo di accelerare anche distanti dal "Puttilli". Il Barletta ha fatto 13, e ora sotto con la prossima trasferta: allo "Zaccheria" di Foggia, in una sfida dal sapore più che particolare per la piazza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Appena sei pareggi avevano fatto da cornice alle ultime trasferte: l'ultimo sorriso era arrivato al "Barbetti" di Gubbio il 10 novembre 2013, in una sfida caratterizzata da due "rossi" per i padroni di casa, un'espulsione-a Laezza-comminata e mai espletata con l'abbandono del campo da parte del mediano umbro, e dal centro di Picci nei battiti finali di gara. A Lamezia Terme, in comune con quella grigia giornata novembrina, c'era solo la pioggia: nell'anima e nel gioco il Barletta è stato determinato, coriaceo, capace di soffrire, non trascendentale ma finalmente efficace.
Al "D'Ippolito", di quella lontana vittoria di Gubbio, i soli reduci tra le fila biancorosse erano Luca Liverani e Guillaume Legras, in campo per 90 e passa minuti allora e domenica scorsa. Quest'anno la Calabria fa sinonimo con dolcezza per gli uomini di mister Sesia: proprio nella terra dei Bronzi di Riace, infatti, era arrivato il primo punto contro la Reggina a settembre. La vittoria di Lamezia Terme ha rappresentato una spinta importante nella corsa-salvezza, sin qui monca di sorrisi lontano da Eraclio, laddove sin qui tante erano state le amarezze nel risultato. Sbloccate le marce, è tempo di accelerare anche distanti dal "Puttilli". Il Barletta ha fatto 13, e ora sotto con la prossima trasferta: allo "Zaccheria" di Foggia, in una sfida dal sapore più che particolare per la piazza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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