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Consigli per...una trasferta in biancorosso: Prato

Settima puntata della rubrica in collaborazione con l'agenzia Pinguino Viaggi

Barlettalife.it vuole sempre sorprendere e offrire di più ai propri lettori: da questa stagione sportiva alle tante rubriche che consuetamente offriamo per curare lo sport dal punto di vista prettamente tecnico se ne è aggiunta una che analizza in profondità il valore storico-artistico-culturale della località che ospita lo spettacolo sportivo. Con "Consigli per...una trasferta in biancorosso", per ogni impegno esterno del Barletta Calcio nel torneo di Lega Pro, andremo a conoscere meglio i luoghi da visitare, i monumenti da conoscere e le prelibatezze da gustare della città che ospiterà i biancorossi, in un'esclusiva rubrica a cura dell'agenzia Pinguino Viaggi e dei suoi itinerari culturali ed eno-gastronomici. Oggi, per la puntata numero 7, è il turno di Prato:

La città
Prato è un comune italiano di 188.996 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È il secondo comune della regione per popolazione e il terzo dell'Italia Centrale. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del famoso mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, tanto da essere definita "la Manchester della Toscana". Ma dietro questo aspetto predominante, Prato è a tutt'oggi una delle capitali tessili europee, la città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo con un itinerario culturale che dal Medioevo arriva all'Avanguardia.

La città è stata dichiarata ufficialmente facente parte dell'area metropolitana Firenze - Prato - Pistoia (che supera 1.500.000 abitanti) dal Consiglio Regionale della Toscana con la delibera 130 dell'anno 2000. Prato è una città della Toscana settentrionale e si estende per circa 100 km² e la sua altitudine è di 61 metri. È posta ai piedi del monte della Retaia (768 metri), ultima cima della Calvana. L'altitudine minima è di 32 metri, in corrispondenza delle Cascine di Tavola, quella massima è la cima del monte Cantagrilli (818 metri). È attraversata dal fiume Bisenzio, affluente dell'Arno. L'area urbana e gran parte del territorio comunale si estendono nell'area pianeggiante compresa tra il corso del Bisenzio a nord e dell'Ombrone Pistoiese a sud, parte centrale integrante della conca intraappenninica che, da Firenze, si estende in direzione nord-ovest fin oltre la città di Pistoia. La piana è solcata da corsi d'acqua minori e canali che affluiscono verso i due fiumi principali; mentre quelli periferici hanno generalmente un'origine propria, quelli semicentrali, dette gore, costituiscono un sistema di canalizzazione artificiale che, distintamente, riforniva in passato di acqua le varie zone della città e ne raccoglieva le acque reflue per il filtraggio.

Storia di Prato
Grande scalpore ha suscitato la notizia, nel 1997, del ritrovamento dei resti di una città etrusca (fino ad allora sconosciuta) nell'area di Gonfienti, a ridosso del comune di Campi Bisenzio: fino a quel momento si pensava che prima del Medioevo non esistesse nessun insediamento stabile nella zona. Gli scavi hanno dimostrato che la città, i cui reperti risalgono al VI secolo a.C., non era affatto piccola, e vi era praticata già a quell'epoca la tessitura e la filatura. Recentemente è stata avanzata l'affascinante ipotesi (basandosi su alcuni toponimi della zona) che questa possa essere la mitica Camars (divenuta poi Clusium in epoca romana), patria del re Porsenna. In effetti la città aveva assi viari ben pianificati (indicanti quindi una presenza costante nel territorio di genti etrusche), con una strada di oltre dieci metri di larghezza e un'estensione notevole (sono circa 30 gli ettari sottoposti a vincolo dalla soprintendenza).
La storia della città vera e propria è testimoniata a partire dal X secolo, quando si hanno notizie dei due centri abitati contigui ma distinti: quello più antico di Borgo al Cornio sorto nei pressi della pieve di Santo Sfefano (corrispondente a quattro strade incrociate a scacchiera appena a sud dell'attuale Piazza del Duomo) e quello più piccolo di Castrum Prati sorto in relazione alla residenza fortificata degli Alberti (corrispondente all'area ad Ovest dell'attuale Castello dell'Imperatore e dove si trova il nome di una chiesa intitolata a S.Maria in castello). Questi due nuclei urbani si fusero nel corso dell'XI secolo ed i signori del Castrum Prati, gli Alberti, ottennero l'investitura imperiale di "conti di Prato". Nello stesso periodo venne consolidata l'opera di bonifica della Piana e la costruzione del sistema idrico, che regolava il corso del fiume Bisenzio (grazie alla pescaia detta Cavalciotto, presso Santa Lucia, tuttora esistente), e ne incanalava le acque in una fitta rete digore, che servivano per far funzionare le gualchiere, cioè gli opifici tessili.
Dopo l'assedio del 1107 da parte delle truppe di Matilde di Canossa, i conti Alberti si ritirarono nei propri castelli della Val di Bisenzio e l'abitato cominciò a costituirsi come libero Comune. Si tratta di un esempio piuttosto raro di comune indipendente sorto in un centro urbano che non costituiva una diocesi; per questo Prato per secoli non fu mai definita "civitas" ma solo "terra". Prato fu certamente uno tra i primissimi comuni italiani a darsi uno Statuto, redatto già a metà delXIII secolo. Per due secoli Prato conobbe una forte espansione urbana (vennero quasi raggiunti i 15000 abitanti), dovuta alla fiorente industria della lana e alla forte devozione verso una reliquia appena giunta: la Sacra Cintola. L'urbanizzazione è testimoniata dalla necessità di costruire due nuove cerchie di mura, una intorno alla metà del XII secolo e l'altra a partire dal 1300. Un episodio del 1312 vede acutizzarsi la rivalità con la vicina Pistoia infatti il canonico pistoiese Giovanni di Ser Landetto, soprannominato 'Musciattino', compie un tentativo di furto della Sacra Cintola. Nel 1326, per sottrarsi alle mire espansionistiche di Firenze, e alle proprie lotte interne tra le famiglie più possidenti per il controllo amministrativo, la città si sottomise alla Signoria di Roberto d'Angiò, re di Napoli. Il 23 febbraio 1351 Giovanna d'Angiò vendette la città a Firenze per 17500 fiorini d'oro, e a quest'ultima città rimase successivamente legata fino ai giorni nostri. Nonostante la perdita della libertà, Prato continuò a svilupparsi nei secoli seguenti, seguendo le sorti di Firenze, prima sotto la dinastia dei Medici, quindi con la Repubblica Fiorentina dal 1494.

Cosa vedere nel centro storico di Prato
-Duomo, dedicato a santo Stefano: la chiesa, a tre navate, è costruita in marmo bianco e verde. Risale molto probabilmente al VI secolo. È uno degli esempi più importanti dell'architettura religiosa tra il XII secolo e il XV secolo nella regione, con un elegante passaggio al suo interno tra le ampie arcate romanico-lombarde e lo slancio del gotico nel transetto, progettato molto probabilmente dal celebre Giovanni Pisano, che al suo interno realizzerà un crocifisso ligneo e il suo ultimo capolavoro, la Madonna della Cintola, nel 1317. Vi è conservata la reliquia della sacra Cintola. Le opere più importanti sono il pulpito esterno (costruito da Michelozzo e decorato da Donatello), il pulpito interno di Mino da Fiesole eAntonio Rossellino del 1472, la Madonna dell'Ulivo, unica opera realizzata insieme dai celebri fratelli Da Maiano, Giovanni, Benedetto e Giuliano. Nel transetto invece vi sono gli affreschi di Filippo Lippi (nella Cappella Maggiore), una delle massime espressioni del Rinascimento italiano, gli affreschi di Paolo Uccello (nella Cappella dell'Assunta), e di Agnolo Gaddi (nella Cappella della sacra Cintola), all'interno di una cancellata bronzea realizzata da alcuni dei più importanti orafi del XV secolo.
- Chiesa di Sant'Agostino
- Monastero di San Vincenzo
- Chiesa di San Domenico

Fuori dalle mura
-Chiesa di San Pietro a Iolo
-Chiesa di Sant'Andrea a Iolo
-Chiesa di Santa Cristina a Pimonte
-Chiesa di san Giorgio a Colonica


Associazione Calcio Prato
Dalle riforme del 1926 che introdussero la classica tripartizione del calcio italiano professionistico, il Prato ha partecipato ad oggi a ben 64 campionati di Serie C, risultando il club più presente in assoluto nella categoria e quello con il maggior numero di partecipazioni consecutive (dal 1977-1978 ad oggi). Nella stagione 2000-01, pur faticando in campionato, il Prato in Coppa Italia Serie C elimina Arezzo,Pisa e Spezia e vincendo la semifinale contro il Brescello grazie ad un gol di De Sole. Nella finale incontra il Lumezzane: la finale d'andata in casa si gioca in casa, ed il Prato vince 2-1. Nella gara di ritorno, un gol di Nicola Padoin permette al Prato di vincere la Coppa Italia Serie C. Nella stessa stagione, tuttavia, arrivando quinto nella regular season, la squadra non riesce ad ottenere la promozione in C-1, in quanto perde la semifinale play-off contro il Calcio Chieti. In estate il Prato sconfigge per 3-2 la Pistoiese (militante in serie B) al Marcello Melani di Pistoia in Coppa Italia ma esce dalla manifestazione. La stagione successiva è caratterizzata da un lungo testa a testa con l'Alessandria. Alla terzultima giornata, grazie alla sconfitta dei rivali per 1-0 contro il Novara e grazie al successo dei lanieri per 1-0 sulla Valenzana Calcio, i lanieri conquistano la promozione in C-1.Dopo 4 anni di C2 il Prato torna in serie C1 con l'obbiettivo di restarci.
La stagione 2004-2005 fu una stagione assolutamente disastrosa: il Prato finì ultimo e retrocesse direttamente. Nel 2005-2006 stentò in C-2. Il ritorno il 31 gennaio di Alessandro Diamanti portò al Prato un aiuto decisivo per ottenere una sofferta salvezza ai play-out contro il Montevarchi, quando il fantasista pratese segnò la rete decisiva. La stagione 2008-2009 il Prato l'ha iniziato con una sconfitta in casa contro la Giacomense per 1-0, rimendiando subito vincendo 3-1 a Rovigo e contro Giulianova e Poggibonsi entrambe per 1-0. Con la vittoria contro il Poggibonsi il Prato sale in testa da solo in campionato, scivolando però indietro dopo due sconfitte contro Figline e Cuoiopelli. Dopo la vittoria con la Colligiana per 2-1, il Prato ha festeggiato lunedì 27 ottobre 2008 nel posticipo serale contro la Sangiovannese i cento anni di storia della società con una grande festa prima e dopo il match con la Sangiovannese vinta per 3-1 e balzando al terzo posto in classifica davanti a 4000 tifosi presenti allo stadio. Dopo un lungo e sofferto campionato il Prato si ritrova a fine campionato in 5ª posizione giocandosela ai play-off. il destino vuole che il Prato vada in semifinale play-off con il Viareggio. L'andata play-off si gioca al lungobisenzio il 31 maggio 2009 davanti a più di 1000 persone, che viene vinta dai lanieri per 2-0 con doppietta di Medhy Ouchene. Il ritorno si gioca a Viareggio, il 7 giugno 2009, e finisce 2-1, qualificando il Prato alla finale play off contro il Giulianova, squadra battuta 2 volte su 2 in campionato. All'andata al Lungobisenzio finisce 1-0 per il Giulianova. Nella finale di ritorno il Prato vince 1-0 con gol di Gabriele Piantoni, ma questo risultato non basta visto il miglior piazzamento degli abruzzesi nella regular season.

Nella stagione 2010-2011 il Prato dopo aver fallito i playoff promozione l'anno prima, non riesce ad inserirsi nella lotta per la promozione diretta (riservata al duo Carpi-Carrarese), e anzi per molto tempo (dopo la sconfitta di Bellaria per 3-0) il Prato è ancorato pure nella lotta per non accedere ai playout. Una serie poco convincente, intervallata solo dal successo casalingo contro la Carrarese per 2-0 poi solo da una serie di sconfitte soprattutto in trasferta. Ma è nella fase finale della regular season che il Prato riesce a capovolgere la situazione dopo la sconfitta contro la Carrarese a Carrara, il Prato inanella 5 vittorie consecutive, vincendo contro Chieti (1-0 al Lungobisenzio), Giacomense (1-0 a Portomaggiore), Celano (sempre 1-0 al Lungobisenzio), Villacidrese (4-1 in Sardegna) e infine Carpi (1-0 al Lungobisenzio).Proprio vincendo contro gli emiliani (che comunque festeggiano la promozione in C1 nonostante la sconfitta), il Prato completa la sua rimonta qualificandosi per i playoff e agganciando l'Aquila al terzo posto in graduatoria grazie ai contemporanei risultati di San Marino-Carrarese 2-2 e L'Aquila-Chieti 0-0.Il Prato dunque vince nelle semifinali playoff per la C1 contro L'Aquila il 22 maggio in Abruzzo (3-2 per i locali) e il 29 maggio il ritorno al Lungobisenzio (2-1 per il Prato. Tutte e tre le reti siglate nei minuti di recupero. Il Prato si qualifica alla finale in virtù del miglior piazzamento in classifica durante la regular season). In finale il Prato viene sconfitto però dalla Carrarese Calcio. Dopo aver vinto per 1-0 la gara di andata in casa, viene battuto per 2-0 al Dei Marmi. In estate però viene ripescato e dunque ritorna in Prima Divisione dopo 6 anni di assenza per la gioia dei supporter lanieri.

Stadio "Lungobisenzio"
Lo Stadio Comunale Lungobisenzio è lo stadio che ospita le partite dell'AC Prato 1908 dal 1941. Si trova in via Firenze a Prato, lungo il fiume Bisenzio. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1939, e sono stati conclusi nel 1941, anno in cui lo stadio fu inaugurato. La sua capienza iniziale era di 10.000 posti, un'ampia pista d'atletica, e le tribune in legno. Lo stadio nel dopoguerra fu rivisto e corretto con un parziale rifacimento delle tribune.
Rubrica a cura di:

PINGUINO VIAGGI- BARLETTA
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