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Calcio
Campo&mercato, impressioni di settembre a Barletta
Il day-after la chiusura delle trattative, è tempo di bilanci
Barletta - mercoledì 4 settembre 2013
2.27
Mercato degli svincolati? No, anzi sì, ma forse...
Come accade da un paio di sessioni di mercato a questa parte, il Barletta è rientrato dal rush finale in quel dell'Ata Hotel Executive di Milano con molto meno di quanto previsto e vociferato nei giorni precedenti. Si aspettavano tre rinforzi, uno per reparto, ma il mercato ha portato in dote solo il centrocampista francese Legras, "carneade" playmaker 23enne dalla buona visione di gioco ma di fatto mai impiegato nel Montpellier, squadra di provenienza, e sin qui in campo solo nella terza divisione transalpina con la maglia dell'Fc Martigues. Al rientro dal capoluogo lombardo, ieri pomeriggio, il presidente Roberto Tatò e il direttore generale Gabriele Martino hanno tracciato in conferenza stampa un bilancio della sessione estiva di contrattazioni. All'insufficienza assegnata da stampa e tifosi, hanno fatto da contraltare le convinzioni dei massimi dirigenti biancorossi, che hanno spiegato di aver preferito investire sulla qualità più che sulla quantità. Ad occhio mancano un difensore e una punta: si andrà sugli svincolati? Per Martino «le valutazioni saranno fatte a gennaio», per Tatò sarà data «un'occhiata al mercato dei giocatori liberi». Nel dubbio, e nella intrinseca contraddizione, diciamo forse.
"Berretti": cinque promossi
Di certo c'è che, come spiegato da Tatò, a integrare i 21 (Volpe e Cilli compresi) elementi di Prima Squadra, saranno promossi agli ordini di mister Orlandi ben 5 elementi della "Berretti", all'interno di quell'idea di «patrimonizzare tecnicamente ed economicamente la S.S. Barletta Calcio». I nomi dei ragazzi integrati? Saranno ufficializzati ad ore, ma si pensa, in base a quanto visto in pre-campionato, si possa trattare dei difensori esterni Valentino e Pellegrino, del centrale Ferreira, del mediano Albanese e della punta Mastroberti, con il terzino Lorito in stand-by. Se son rose, fioriranno, ma ad ora collezionano i soli 8' giocati da Albanese in Barletta-Pisa 1-0 (20 gennaio 2013) sui campi di Lega Pro.
Pieni poteri a Martino
I dubbi sollevati dai media e dal tifo biancorosso vertevano perlopiù sulla capacità del direttore generale Martino di "sdoppiarsi" tra i panni di dg e uomo-mercato: critiche alimentate dalla scarsa variegatezza delle controparti nelle trattative portate avanti (la Reggina, per dirne una) e dalle scarse esperienze precedenti del dirigente calabrese, alla seconda volta in Lega Pro dopo Perugia, nei meandri della terza serie del calcio italiano. Parole alle quali Martino ha replicato respingendo le critiche «per i comportamenti e per la passione e la serietà che ha sempre contraddistinto la mia vita professionale». Dalla sua Tatò ha aggiunto che «nel momento in cui ho affidato l'incarico al direttore non gli ho mai chiesto se avesse bisogno di collaborazione. Se nel futuro avesse esigenza me ne renderà conto. Per quanto mi riguarda io non ho necessità di avere un direttore sportivo e sono soddisfatto del lavoro del direttore». Martino resta plenipotenziario in sede di direzione generale del club, è questo il dato acquisito della giornata di ieri.
Organigramma: work in progress, ma per quanto?
Da anni se ne parla, sempre in secondo piano rispetto agli affari del rettangolo verde ma comunque presente, come un tema nascosto sotto il tappeto ma che fa comunque "ingombro". Parliamo del risicato organigramma del Barletta Calcio: sotto numero rispetto a quello presente in tante società di pari categoria, dopo anni di giustificate sollecitazioni e sacrifici adesso appare in procinto di essere implementato con nuove e necessarie figure societarie. Andiamo con ordine: al momento in casa biancorossa, al netto del presidente Roberto Tatò, del vice-presidente, suo figlio Walter, del direttore generale Gabriele Martino, sono presenti ufficialmente il team manager Ruggiero Dicorato, il segretario generale Domenico Damato, il segretario Francesco Dicorato, il responsabile alla sicurezza Dario Caporusso e il collaboratore dello staff tecnico nonchè realizzatore del materiale audio-video diffuso dal sodalizio biancorosso (in attesa di definizione precisa del ruolo), Giuseppe Savino. Ieri il presidente Tatò ha annunciato l'arrivo "a settimane" di un nuovo addetto stampa; la crescita del club passa anche per la comunicazione con media e esterno, che al momento resta farraginosa. Sarà una scadenza finalmente non procrastinabile?
Obiettivo-playoff immutato in via Vittorio Veneto: al campo l'ardua sentenza
Il succo dell'incontro di ieri ha riguardato l'analisi della forza della rosa oggi presente in seno al club biancorosso: la domanda principale è stata una, "La dirigenza valuta la rosa attuale più forte di quella dello scorso anno, conclusosi con il "miracolo-salvezza" ma in terz'ultima posizione sul campo, e privata di Molina e Dezi?". La risposta è stata "sì", con Martino e Tatò convinti di raggiungere quel nono posto che è minimo obiettivo per strappare il pass dei playoff- ma per giocarli in costante situazione di svantaggio, è bene ricordarlo- a fine stagione, magari intervenendo in maniera robusta sull'organico a gennaio. Sullo sfondo, resta la sensazione di una chance persa per approfittare dell'annata senza retrocessioni e imbastire una rosa di medio-alto livello sin dal fischio d'inizio del torneo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Come accade da un paio di sessioni di mercato a questa parte, il Barletta è rientrato dal rush finale in quel dell'Ata Hotel Executive di Milano con molto meno di quanto previsto e vociferato nei giorni precedenti. Si aspettavano tre rinforzi, uno per reparto, ma il mercato ha portato in dote solo il centrocampista francese Legras, "carneade" playmaker 23enne dalla buona visione di gioco ma di fatto mai impiegato nel Montpellier, squadra di provenienza, e sin qui in campo solo nella terza divisione transalpina con la maglia dell'Fc Martigues. Al rientro dal capoluogo lombardo, ieri pomeriggio, il presidente Roberto Tatò e il direttore generale Gabriele Martino hanno tracciato in conferenza stampa un bilancio della sessione estiva di contrattazioni. All'insufficienza assegnata da stampa e tifosi, hanno fatto da contraltare le convinzioni dei massimi dirigenti biancorossi, che hanno spiegato di aver preferito investire sulla qualità più che sulla quantità. Ad occhio mancano un difensore e una punta: si andrà sugli svincolati? Per Martino «le valutazioni saranno fatte a gennaio», per Tatò sarà data «un'occhiata al mercato dei giocatori liberi». Nel dubbio, e nella intrinseca contraddizione, diciamo forse.
"Berretti": cinque promossi
Di certo c'è che, come spiegato da Tatò, a integrare i 21 (Volpe e Cilli compresi) elementi di Prima Squadra, saranno promossi agli ordini di mister Orlandi ben 5 elementi della "Berretti", all'interno di quell'idea di «patrimonizzare tecnicamente ed economicamente la S.S. Barletta Calcio». I nomi dei ragazzi integrati? Saranno ufficializzati ad ore, ma si pensa, in base a quanto visto in pre-campionato, si possa trattare dei difensori esterni Valentino e Pellegrino, del centrale Ferreira, del mediano Albanese e della punta Mastroberti, con il terzino Lorito in stand-by. Se son rose, fioriranno, ma ad ora collezionano i soli 8' giocati da Albanese in Barletta-Pisa 1-0 (20 gennaio 2013) sui campi di Lega Pro.
Pieni poteri a Martino
I dubbi sollevati dai media e dal tifo biancorosso vertevano perlopiù sulla capacità del direttore generale Martino di "sdoppiarsi" tra i panni di dg e uomo-mercato: critiche alimentate dalla scarsa variegatezza delle controparti nelle trattative portate avanti (la Reggina, per dirne una) e dalle scarse esperienze precedenti del dirigente calabrese, alla seconda volta in Lega Pro dopo Perugia, nei meandri della terza serie del calcio italiano. Parole alle quali Martino ha replicato respingendo le critiche «per i comportamenti e per la passione e la serietà che ha sempre contraddistinto la mia vita professionale». Dalla sua Tatò ha aggiunto che «nel momento in cui ho affidato l'incarico al direttore non gli ho mai chiesto se avesse bisogno di collaborazione. Se nel futuro avesse esigenza me ne renderà conto. Per quanto mi riguarda io non ho necessità di avere un direttore sportivo e sono soddisfatto del lavoro del direttore». Martino resta plenipotenziario in sede di direzione generale del club, è questo il dato acquisito della giornata di ieri.
Organigramma: work in progress, ma per quanto?
Da anni se ne parla, sempre in secondo piano rispetto agli affari del rettangolo verde ma comunque presente, come un tema nascosto sotto il tappeto ma che fa comunque "ingombro". Parliamo del risicato organigramma del Barletta Calcio: sotto numero rispetto a quello presente in tante società di pari categoria, dopo anni di giustificate sollecitazioni e sacrifici adesso appare in procinto di essere implementato con nuove e necessarie figure societarie. Andiamo con ordine: al momento in casa biancorossa, al netto del presidente Roberto Tatò, del vice-presidente, suo figlio Walter, del direttore generale Gabriele Martino, sono presenti ufficialmente il team manager Ruggiero Dicorato, il segretario generale Domenico Damato, il segretario Francesco Dicorato, il responsabile alla sicurezza Dario Caporusso e il collaboratore dello staff tecnico nonchè realizzatore del materiale audio-video diffuso dal sodalizio biancorosso (in attesa di definizione precisa del ruolo), Giuseppe Savino. Ieri il presidente Tatò ha annunciato l'arrivo "a settimane" di un nuovo addetto stampa; la crescita del club passa anche per la comunicazione con media e esterno, che al momento resta farraginosa. Sarà una scadenza finalmente non procrastinabile?
Obiettivo-playoff immutato in via Vittorio Veneto: al campo l'ardua sentenza
Il succo dell'incontro di ieri ha riguardato l'analisi della forza della rosa oggi presente in seno al club biancorosso: la domanda principale è stata una, "La dirigenza valuta la rosa attuale più forte di quella dello scorso anno, conclusosi con il "miracolo-salvezza" ma in terz'ultima posizione sul campo, e privata di Molina e Dezi?". La risposta è stata "sì", con Martino e Tatò convinti di raggiungere quel nono posto che è minimo obiettivo per strappare il pass dei playoff- ma per giocarli in costante situazione di svantaggio, è bene ricordarlo- a fine stagione, magari intervenendo in maniera robusta sull'organico a gennaio. Sullo sfondo, resta la sensazione di una chance persa per approfittare dell'annata senza retrocessioni e imbastire una rosa di medio-alto livello sin dal fischio d'inizio del torneo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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