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Calcio
Calciomercato, al Barletta gennaio...non basta
Dall'Ata Hotel si torna con una campagna acquisti incompleta e troppe cessioni non ratificate
Barletta - venerdì 1 febbraio 2013
2.04
28 giorni per due ore di fuoco...fatuo
Come se il periodo tra il 3 e il 30 gennaio non sia quasi esistito. Diciamo "quasi" perchè sappiamo che ci sono stati sondaggi, abboccamenti, tante offerte, altrettanti rifiuti, tentativi di "posizionare" i calciatori fuori dai piani tecnici e societari. Di fatto, però, tranne che per l'arrivo di Andrea Pippa, svincolato e quindi esule o quasi dalle logiche dinamiche del calciomercato di riparazione, nulla si era mosso in casa-Barletta Calcio fino a ieri mattina. E, diciamola tutta, forse nemmeno il più ottimista dei tifosi biancorossi avrebbe sperato nel miracolo, nell'"optimum" da realizzarsi nella sola giornata di ieri. Parliamo dell'arrivo degli attesi quattro rinforzi "di qualità" dei quali mister Novelli aveva spesso parlato durante le ultime conferenze e interviste con la stampa, e della sistemazione dei calciatori in esubero: il miracolo non si è verificato, troppi gli impegni da onorare in un giorno solo, tanti gli ostacoli, pochissima la lungimiranza nel non forzare prima la mano in una situazione necessitante di pronti interventi quale quella biancorossa.
Il film del 31 gennaio
La giornata di ieri in casa biancorossa era iniziata intorno alle 10.30, non prestissimo ma a un orario comprensibile visto che le trattative della notte precedente, aventi come protagonisti Bremec e Maiorino, obiettivi poi sfumati per la "ragione di stato" chiamata serie B. Prima mattina all'insegna degli incontri per Camilleri con la Reggina, poi andato a buon fine, con la Reggiana per Angeletti e la Virtus Lanciano per Petterini- tracce poi sfumate- infine la lunga permanenza del duo Martino-Tatò nelle stanze dei bottoni. Nel mezzo annunci di ex-obiettivi del Barletta che trovavano "casa", da De Franco in poi. Il pomeriggio era stato animato prima dall'annuncio di Camilleri, poi dal tira-e-molla per Sinigaglia, poi l'improvviso rush finale: Vacca a Livorno, Castellani a Empoli, Prutsch in biancorosso. E il celebre quartetto di porte "chiuse in faccia" per i depositi di Danti in entrata e Angeletti (Casale), quest'ultimo apparso su Sky come primo dei contratti non depositati, Simoncelli e Mazzarani (Sorrento) in uscita. Porte chiuse in faccia, forse l'emblema migliore per questo mercato di riparazione 2013 nel quale spesso il Barletta, per necessità o contingenza, ha navigato a vista.
Continua a mancare la spina dorsale in rosa
A inizio mercato il Barletta era un malato grave, le due vittorie contro Perugia e Pisa hanno avviato la guarigione, ma pensare che il male possa sparire senza le adeguate medicine sarebbe stato puro harakiri. E questo la dirigenza biancorossa lo sapeva bene. Non ci sentiamo di dire che i nuovi arrivati Camilleri e Prutsch non potranno essere utili al futuro della rosa biancorossa, ma pensare che un giovane di esperienza come Camilleri- che arriva da sei mesi senza gare ufficiali- e un calciatore di buone qualità come l'austriaco, che ha però giocato appena 21 partite nell'ultimo triennio, potessero essere la giusta medicina appare pura fantasia. Occorreva rafforzare la spina dorsale della rosa con uomini di categoria, in caselle dove- eccezion fatta per Allegretti- manca oggi una necessaria leadership. Elementi che difficilmente saranno reperibili presso i nomi dei "fuori lista" in B o tra gli svincolati, mercati dai quali Martino e Tatò potrebbero attingere nelle prossime ore: sono arrivati dei palliativi, questo appare chiaro. E con le dirette concorrenti che hanno battuto colpi interessanti, Andria e Sorrento in primis, d'ora in poi sarà fondamentale non sbagliare nemmeno un minuto di ogni partita.
Tempo di processi...e la reazione di Novelli
Sotto le forche mediatiche e virtuali dei tifosi oggi vi sono il patron biancorosso e il direttore sportivo calabrese: la dicotomia tra la volontà espressa a più ripresa a parole di rafforzare immediatamente la rosa da parte del primo e la calma del secondo ("Arriveranno i rinforzi, magari alla fine arriveranno") ha prodotto sin qui un topolino, per comprendere il quale non bastano come giustificazioni la crisi diffusa del calcio italiano e l'immobilismo generalizzato del mercato di Lega Pro. Il Barletta si avvicina ai nastri di partenza delle ultime "12 finali" del torneo con quotazioni al ribasso: come avrà preso la campagna acquisti mister Raffaele Novelli? L'allenatore biancorosso, dalla data del suo ritorno risalente al 18 dicembre, aveva a più riprese spiegato di avere massima fiducia nella società circa il numero e la tipologia di rinforzi necessari per raggiungere l'agognata salvezza. Non è stato appieno accontentato, come successo cinque mesi prima con Pavone, in una dinamica che portò alle dimissioni, poi respinte, dell'allenatore salernitano. Che la storia possa ripetersi? E' uno dei tanti dubbi che questa kafkiana campagna di mercato biancorossa lascia sin qui in dote.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Come se il periodo tra il 3 e il 30 gennaio non sia quasi esistito. Diciamo "quasi" perchè sappiamo che ci sono stati sondaggi, abboccamenti, tante offerte, altrettanti rifiuti, tentativi di "posizionare" i calciatori fuori dai piani tecnici e societari. Di fatto, però, tranne che per l'arrivo di Andrea Pippa, svincolato e quindi esule o quasi dalle logiche dinamiche del calciomercato di riparazione, nulla si era mosso in casa-Barletta Calcio fino a ieri mattina. E, diciamola tutta, forse nemmeno il più ottimista dei tifosi biancorossi avrebbe sperato nel miracolo, nell'"optimum" da realizzarsi nella sola giornata di ieri. Parliamo dell'arrivo degli attesi quattro rinforzi "di qualità" dei quali mister Novelli aveva spesso parlato durante le ultime conferenze e interviste con la stampa, e della sistemazione dei calciatori in esubero: il miracolo non si è verificato, troppi gli impegni da onorare in un giorno solo, tanti gli ostacoli, pochissima la lungimiranza nel non forzare prima la mano in una situazione necessitante di pronti interventi quale quella biancorossa.
Il film del 31 gennaio
La giornata di ieri in casa biancorossa era iniziata intorno alle 10.30, non prestissimo ma a un orario comprensibile visto che le trattative della notte precedente, aventi come protagonisti Bremec e Maiorino, obiettivi poi sfumati per la "ragione di stato" chiamata serie B. Prima mattina all'insegna degli incontri per Camilleri con la Reggina, poi andato a buon fine, con la Reggiana per Angeletti e la Virtus Lanciano per Petterini- tracce poi sfumate- infine la lunga permanenza del duo Martino-Tatò nelle stanze dei bottoni. Nel mezzo annunci di ex-obiettivi del Barletta che trovavano "casa", da De Franco in poi. Il pomeriggio era stato animato prima dall'annuncio di Camilleri, poi dal tira-e-molla per Sinigaglia, poi l'improvviso rush finale: Vacca a Livorno, Castellani a Empoli, Prutsch in biancorosso. E il celebre quartetto di porte "chiuse in faccia" per i depositi di Danti in entrata e Angeletti (Casale), quest'ultimo apparso su Sky come primo dei contratti non depositati, Simoncelli e Mazzarani (Sorrento) in uscita. Porte chiuse in faccia, forse l'emblema migliore per questo mercato di riparazione 2013 nel quale spesso il Barletta, per necessità o contingenza, ha navigato a vista.
Continua a mancare la spina dorsale in rosa
A inizio mercato il Barletta era un malato grave, le due vittorie contro Perugia e Pisa hanno avviato la guarigione, ma pensare che il male possa sparire senza le adeguate medicine sarebbe stato puro harakiri. E questo la dirigenza biancorossa lo sapeva bene. Non ci sentiamo di dire che i nuovi arrivati Camilleri e Prutsch non potranno essere utili al futuro della rosa biancorossa, ma pensare che un giovane di esperienza come Camilleri- che arriva da sei mesi senza gare ufficiali- e un calciatore di buone qualità come l'austriaco, che ha però giocato appena 21 partite nell'ultimo triennio, potessero essere la giusta medicina appare pura fantasia. Occorreva rafforzare la spina dorsale della rosa con uomini di categoria, in caselle dove- eccezion fatta per Allegretti- manca oggi una necessaria leadership. Elementi che difficilmente saranno reperibili presso i nomi dei "fuori lista" in B o tra gli svincolati, mercati dai quali Martino e Tatò potrebbero attingere nelle prossime ore: sono arrivati dei palliativi, questo appare chiaro. E con le dirette concorrenti che hanno battuto colpi interessanti, Andria e Sorrento in primis, d'ora in poi sarà fondamentale non sbagliare nemmeno un minuto di ogni partita.
Tempo di processi...e la reazione di Novelli
Sotto le forche mediatiche e virtuali dei tifosi oggi vi sono il patron biancorosso e il direttore sportivo calabrese: la dicotomia tra la volontà espressa a più ripresa a parole di rafforzare immediatamente la rosa da parte del primo e la calma del secondo ("Arriveranno i rinforzi, magari alla fine arriveranno") ha prodotto sin qui un topolino, per comprendere il quale non bastano come giustificazioni la crisi diffusa del calcio italiano e l'immobilismo generalizzato del mercato di Lega Pro. Il Barletta si avvicina ai nastri di partenza delle ultime "12 finali" del torneo con quotazioni al ribasso: come avrà preso la campagna acquisti mister Raffaele Novelli? L'allenatore biancorosso, dalla data del suo ritorno risalente al 18 dicembre, aveva a più riprese spiegato di avere massima fiducia nella società circa il numero e la tipologia di rinforzi necessari per raggiungere l'agognata salvezza. Non è stato appieno accontentato, come successo cinque mesi prima con Pavone, in una dinamica che portò alle dimissioni, poi respinte, dell'allenatore salernitano. Che la storia possa ripetersi? E' uno dei tanti dubbi che questa kafkiana campagna di mercato biancorossa lascia sin qui in dote.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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