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Calcio
Calcio, le pagelle di Barletta-Nocerina
Malissimo Legras e Zigon, solo in 3 raggiungono la sufficienza
Barletta - domenica 15 dicembre 2013
8.15
Quella contro la Nocerina poteva essere la partita del rilancio. Era lecito attendersi un ulteriore scatto d'orgoglio dal Barletta proprio nella fase più aspra della contestazione. Sul campo, invece, è arrivato tutt'altro. I biancorossi hanno imposto uno 0-0 che sta stretto alla Nocerina, che pur commettendo diversi errori ha disputato una buona partita confermando il momento di forma. In casa-Barletta – invece – è calma piatta e tutto scorre liscio come l'olio in nome di quel progetto che ormai anche Renzo Piano farebbe fatica a ritenere più solido di un castello di carte. Visto che di emozioni non si può parlare, riviviamo insieme gli sbadigli di Barletta-Nocerina attraverso le pagelle.
Liverani 6 (IL MIGLIORE): uno dei pochi a salvarsi nella partita della noia. Compie un intervento prodigioso su Palma che salva il risultato, la sua reazione vale il prezzo del biglietto. Per il resto, mostra la solita attenzione che corona un'annata per lui positiva.
Cane 5: copia sbiadita di quello ammirato ad inizio stagione. Prima era uno dei pochi che raggiungeva la sufficienza, ora anche lui si limita al "compitino". Sulla fascia difficilmente si sovrappone, non riuscendo a dare adeguato supporto agli esterni alti. Dalle sue parti la Nocerina attacca poco, ma da lui è lecito aspettarsi di più.
Camilleri 6: prestazione sufficiente per il capitano biancorosso. Neutralizza con la partecipazione di Di Bella l'attacco molosso. Non è un caso se Evacuo è tra i peggiori in campo. Reattivo anche in un paio di interventi decisivi.
Di Bella 6: un vero gladiatore non abbandona mai il campo di battaglia. E così è per Fabrizio, uno dei pochi (se non l'unico) ad essere sempre positivo. Generoso e silenzioso, ci mette spesso una pezza. Oltre che sui calci da fermo, nel primo tempo capita di vederlo avanzare in sovrapposizione, senza però che i compagni riescano a servirlo adeguatamente.
Cascione 5: rilanciato dal 1' visti i forfait di Maccarone e Romeo, il giovane terzino di scuola Bari non rende al massimo. Impaurito dagli attacchi della Nocerina, percorre poco la fascia di competenza, e quando lo fa sembra poco convinto dei suoi mezzi. Qualche problema in più rispetto al collega in fase difensiva.
Legras 4.5 (IL PEGGIORE): ancor meno appariscente del noto fantasmino Casper in televisione. Contro la Nocerina il francese sembra impaurito, spaesato, quasi come se non sapesse cosa fare. Si limita a passaggi semplici e banali, per quelli complicati ripassare più tardi.
Mantovani 5: come il suo compagno di reparto, non brilla per originalità e presenza in campo. I mezzi tecnici scarseggiano, così si limita al ruolo d'interdizione. Tocca a lui battere punizioni e calci d'angolo (dalla destra), ma non sempre gli esiti sono positivi.
D'Errico 5: l'impegno e la voglia non mancano, specialmente quando salti avversari su avversari. Pericoloso sulla fascia di competenza, meno quando dovrebbe concludere verso lo specchio della porta. Da rivedere anche lui.
Zigon 4.5: altro fantasma in mezzo al campo. Indossa la maglia numero 9 "ereditata" da Picci, ma conclude davvero poco. Si muove tanto, si mette a servizio della squadra, ma raramente riesce a rendersi pericoloso. Esce dal campo per un problema all'adduttore. Vederlo indossare quel 9 che in passato è stato di beniamini come Laviano e Infantino (solo per citarne alcuni) aumenta il magone.
Branzani 5: quasi rigenerato dalle tante panchine che Orlandi gli ha regalato a causa di uno scarso rendimento, l'ex Andria e Cittadella si riscatta almeno parzialmente. Schierato da trequartista fa vedere buone cose, anche se è davvero difficile affidargli una precisa collocazione tattica, visto che sulla carta nasce mediano.
Ilari 5: Orlandi lo conferma dal 1', ma questa volta per lui non ci sono fortune. È sempre uno dei più pericolosi tra i biancorossi, specie sui calci d'angolo dove rimane osservato speciale, ma per il resto risulta essere troppo leggero.
Prutsch 5.5: ecco chi si rivede. I tifosi biancorossi rimpiangono il buon frangiflutti ammirato nella scorsa stagione, e si devono accontentare di vedere l'austriaco ex Livorno in campo solo nel secondo tempo. Quando entra lui, l'attacco del Barletta ne risente in prevedibilità, anche se la mediana non soffre più le ripartenze della Nocerina.
Cicerelli 5: per lui un passo indietro rispetto a quanto di buono fatto contro Catanzaro e Benevento. I segnali di ripresa ci sono, e quando parte largo si trova a suo agio. Oggi però è fumoso, poco pericoloso, pur essendo l'unico a tirare in porta per due volte nel finale. Almeno ha ritrovato la grinta, a 19 anni ci può stare che sbagli qualche pallone di troppo viste anche le aspettative che la dirigenza aveva impacchettato intorno a lui ad inizio stagione.
Mister Orlandi 4.5: schiera in campo una squadra senza idee, che si limita a fare il compitino. Nel primo tempo la squadra quasi mai si rende pericolosa, trascinandosi stancamente verso gli spogliatoi. Nella ripresa va ancora peggio, e le soluzioni "cervellotiche" dalla panchina del tecnico (fuori due attaccanti per due mediani, come se ci fosse qualcosa da difendere) rendono la squadra ancor più sterile. Va meglio nel finale, ma è troppo poco per impensierire Russo. Strana anche la mossa di non rischiare uno tra Morsillo e Mastroberti per aggiungere brio e spensieratezza in avanti. In sala stampa, però, il tecnico da il meglio di sé, sfoggiando le solite frasi di stampo aziendalista quando sarebbe più indicato – magari – dare delle risposte serie ad una situazione che comincia a diventare paradossale e grottesca.
Liverani 6 (IL MIGLIORE): uno dei pochi a salvarsi nella partita della noia. Compie un intervento prodigioso su Palma che salva il risultato, la sua reazione vale il prezzo del biglietto. Per il resto, mostra la solita attenzione che corona un'annata per lui positiva.
Cane 5: copia sbiadita di quello ammirato ad inizio stagione. Prima era uno dei pochi che raggiungeva la sufficienza, ora anche lui si limita al "compitino". Sulla fascia difficilmente si sovrappone, non riuscendo a dare adeguato supporto agli esterni alti. Dalle sue parti la Nocerina attacca poco, ma da lui è lecito aspettarsi di più.
Camilleri 6: prestazione sufficiente per il capitano biancorosso. Neutralizza con la partecipazione di Di Bella l'attacco molosso. Non è un caso se Evacuo è tra i peggiori in campo. Reattivo anche in un paio di interventi decisivi.
Di Bella 6: un vero gladiatore non abbandona mai il campo di battaglia. E così è per Fabrizio, uno dei pochi (se non l'unico) ad essere sempre positivo. Generoso e silenzioso, ci mette spesso una pezza. Oltre che sui calci da fermo, nel primo tempo capita di vederlo avanzare in sovrapposizione, senza però che i compagni riescano a servirlo adeguatamente.
Cascione 5: rilanciato dal 1' visti i forfait di Maccarone e Romeo, il giovane terzino di scuola Bari non rende al massimo. Impaurito dagli attacchi della Nocerina, percorre poco la fascia di competenza, e quando lo fa sembra poco convinto dei suoi mezzi. Qualche problema in più rispetto al collega in fase difensiva.
Legras 4.5 (IL PEGGIORE): ancor meno appariscente del noto fantasmino Casper in televisione. Contro la Nocerina il francese sembra impaurito, spaesato, quasi come se non sapesse cosa fare. Si limita a passaggi semplici e banali, per quelli complicati ripassare più tardi.
Mantovani 5: come il suo compagno di reparto, non brilla per originalità e presenza in campo. I mezzi tecnici scarseggiano, così si limita al ruolo d'interdizione. Tocca a lui battere punizioni e calci d'angolo (dalla destra), ma non sempre gli esiti sono positivi.
D'Errico 5: l'impegno e la voglia non mancano, specialmente quando salti avversari su avversari. Pericoloso sulla fascia di competenza, meno quando dovrebbe concludere verso lo specchio della porta. Da rivedere anche lui.
Zigon 4.5: altro fantasma in mezzo al campo. Indossa la maglia numero 9 "ereditata" da Picci, ma conclude davvero poco. Si muove tanto, si mette a servizio della squadra, ma raramente riesce a rendersi pericoloso. Esce dal campo per un problema all'adduttore. Vederlo indossare quel 9 che in passato è stato di beniamini come Laviano e Infantino (solo per citarne alcuni) aumenta il magone.
Branzani 5: quasi rigenerato dalle tante panchine che Orlandi gli ha regalato a causa di uno scarso rendimento, l'ex Andria e Cittadella si riscatta almeno parzialmente. Schierato da trequartista fa vedere buone cose, anche se è davvero difficile affidargli una precisa collocazione tattica, visto che sulla carta nasce mediano.
Ilari 5: Orlandi lo conferma dal 1', ma questa volta per lui non ci sono fortune. È sempre uno dei più pericolosi tra i biancorossi, specie sui calci d'angolo dove rimane osservato speciale, ma per il resto risulta essere troppo leggero.
Prutsch 5.5: ecco chi si rivede. I tifosi biancorossi rimpiangono il buon frangiflutti ammirato nella scorsa stagione, e si devono accontentare di vedere l'austriaco ex Livorno in campo solo nel secondo tempo. Quando entra lui, l'attacco del Barletta ne risente in prevedibilità, anche se la mediana non soffre più le ripartenze della Nocerina.
Cicerelli 5: per lui un passo indietro rispetto a quanto di buono fatto contro Catanzaro e Benevento. I segnali di ripresa ci sono, e quando parte largo si trova a suo agio. Oggi però è fumoso, poco pericoloso, pur essendo l'unico a tirare in porta per due volte nel finale. Almeno ha ritrovato la grinta, a 19 anni ci può stare che sbagli qualche pallone di troppo viste anche le aspettative che la dirigenza aveva impacchettato intorno a lui ad inizio stagione.
Mister Orlandi 4.5: schiera in campo una squadra senza idee, che si limita a fare il compitino. Nel primo tempo la squadra quasi mai si rende pericolosa, trascinandosi stancamente verso gli spogliatoi. Nella ripresa va ancora peggio, e le soluzioni "cervellotiche" dalla panchina del tecnico (fuori due attaccanti per due mediani, come se ci fosse qualcosa da difendere) rendono la squadra ancor più sterile. Va meglio nel finale, ma è troppo poco per impensierire Russo. Strana anche la mossa di non rischiare uno tra Morsillo e Mastroberti per aggiungere brio e spensieratezza in avanti. In sala stampa, però, il tecnico da il meglio di sé, sfoggiando le solite frasi di stampo aziendalista quando sarebbe più indicato – magari – dare delle risposte serie ad una situazione che comincia a diventare paradossale e grottesca.
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