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Calcio
Calcio, anche in Lega Pro lo sfottò diventa discriminazione territoriale
Foggia, Nocerina, Benevento e Frosinone coinvolte
Barletta - mercoledì 6 novembre 2013
17.48
Anche la Lega Pro si adatta ai nuovi regolamenti sportivi che stanno trasformando il calcio italiano. Eravamo abituati ad entrare negli stadi e ad ascoltare quei simpatici sfottò tra curve di fede opposta. Tra rivalità vere e presunte, tutto lo stivale è caratterizzato da cori non proprio simpatici nei confronti dell'avversario di turno. Così a Barletta può capitare di sentire qualche coro contro Brindisi e Foggia – solo per citare gli esempi più conosciuti-, ma d'ora in poi sarà sempre più raro ascoltare un botta e risposta tra opposte tifoserie che si punzecchiano. Sulla falsa riga di quanto già "ammirato" in Serie A, dove sono state chiuse più volte le curve delle grandi squadre (Juventus, Inter e Milan su tutte, con i rossoneri che hanno rischiato anche sanzioni più pesanti), anche in Lega Pro arrivano le prime sanzioni punitive. Ad essere sanzionate con la chiusura di alcuni settori dello stadio durante le partite casalinghe – con una pena poi sospesa ai sensi dell'articolo 16 n.2 bis del Codice di Giustizia Sportiva – sono le società Foggia, Nocerina, Benevento e Frosinone. Le motivazioni riconducono tutte alla tanto famigerata discriminazione territoriale che sta facendo discutere tutta l'Italia. Come si può distinguere un semplice sfottò da una discriminazione territoriale? Intonare un coro come "noi non siamo napoletani" – che è valso la squalifica alle curve di Milan e Inter - può valere un insulto? Solitamente il metro di paragone è il calcio a livello europeo e internazionale, ma spesso capita anche in Inghilterra, in Spagna o in Germania ascoltare cori e sfottò.
In Italia il confine tra un sfottò e discriminazione territoriale è talmente labile che diventa sempre più facile vedere stadi vuoti e curve chiuse. Visto che ormai i calciofili di tutta Italia sono sempre più "animali da poltrona", probabilmente sarebbe più indicato proporre articoli meno rigidi e applicare sanzioni pecuniarie, anziché danneggiare lo spettacolo del tifo. Il calcio, almeno in Italia, è fatto anche di tifo, di colori, di coreografie che si possono ammirare dalla serie A fino alla terza categoria. Non poter ammirare questo spettacolo fuori dal rettangolo di gioco per qualche sfottò sarebbe un peccato di certo non veniale. Oggi in Lega Pro la sanzione ha riguardato Foggia, Nocerina, Benevento e Frosinone, domani chissà quante altre società potrebbero essere penalizzate.
In Italia il confine tra un sfottò e discriminazione territoriale è talmente labile che diventa sempre più facile vedere stadi vuoti e curve chiuse. Visto che ormai i calciofili di tutta Italia sono sempre più "animali da poltrona", probabilmente sarebbe più indicato proporre articoli meno rigidi e applicare sanzioni pecuniarie, anziché danneggiare lo spettacolo del tifo. Il calcio, almeno in Italia, è fatto anche di tifo, di colori, di coreografie che si possono ammirare dalla serie A fino alla terza categoria. Non poter ammirare questo spettacolo fuori dal rettangolo di gioco per qualche sfottò sarebbe un peccato di certo non veniale. Oggi in Lega Pro la sanzione ha riguardato Foggia, Nocerina, Benevento e Frosinone, domani chissà quante altre società potrebbero essere penalizzate.
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