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Calcio
Barletta, un punto a cui aggrapparsi
I biancorossi contro il Perugia hanno tirato fuori l'orgoglio, ma i problemi sono ancora tanti
Barletta - lunedì 4 novembre 2013
1.47
Diciamoci la verità, dopo Pagani, come ha ammesso anche Camilleri nel post-partita, era davvero difficile fare peggio ed il Barletta visto ieri contro il Perugia ha migliorato la propria prestazione tirando fuori l'orgoglio e conquistando un punto a cui aggrapparsi per continuare a sperare quantomeno in un campionato giocato a testa alta.
La miglior prestazione della stagione, ma c'è tanto da lavorare
Quello di ieri pomeriggio, è stato senza dubbio il miglior Barletta di questa tribolata annata, i biancorossi hanno giocato in maniera ordinata, limitando al minimo la percentuale di errore, concedendo pochissimo agli avversari e provando a ripartire soprattutto con D'Errico a cui però non si può perdonare la clamorosa ingenuità del fallo da espulsione che ha rischiato di compromettere tutto. Come detto, dopo l'assurdo tonfo di Pagani dove era stato l'atteggiamento mentale della squadra a impressionare in negativo, perlomeno ieri i biancorossi hanno lottato e se non fosse stato per il rigore fallito da Picci forse a quest'ora staremmo parlando di un clamoroso successo, ma si sa, "con i se e con i ma la storia non si fa" ed i limiti della squadra sono ancora parecchi.
Picci male, non solo per il rigore. Cicerelli dove sei?
"Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore" cantava Francesco De Gregori nella sua "leva calcistica del '68" e di sicuro questo vale anche per Antonio Picci, il problema però è che a prescindere dall'errore dal dischetto che ovviamente può capitare a tutti, l'attaccante barese ed il suo compagno di reparto Cicerelli fanno una fatica pazzesca non solo a realizzare ma anche a concludere. Detto di Picci che ha disputato la solita partita generosa ma priva di vera e propria sostanza, quello di Cicerelli sta ormai diventando un caso irrecuperabile: il ragazzo è avulso dal gioco, non gli riesce quasi nulla ed appare praticamente annullato. Nel post partita mister Orlandi ha continuato a difendere il giovane attaccante e la sua scelta di mandarlo in campo adducendo che "Solo giocando potrà crescere", ma è lecito chiedersi, giocando così si può crescere? Per quel che riguarda la fase offensiva di ieri la nota positiva viene da D'Errico che dopo un periodo di appannamento si è mosso bene mettendo in difficoltà la retoguardia umbra, anche se come detto, l'ingenuità che gli è costata l'espulsione è un errore davvero imperdonabile.
Camilleri, Romeo e Di Bella riabbassano la saracinesca
Quello della solidità difensiva è stato il marchio di fabbrica del Barletta che nel finale della scorsa stagione ha conquistato la salvezza, quest'anno le prestazioni del terzetto arretrato stanno vivendo di alti e bassi ma probabilmente quella vista ieri è stata la migliore esibizione di Camilleri, Romeo e Di Bella che non hanno concesso al Perugia praticamente nulla fatta eccezione per l'occasionissima fallita da Mazzeo nel primo tempo. Ovviamente va detto che il merito della ritrovata vena difensiva è da attribuire a tutta la squadra che si è sacrificata in copertura aiutando il terzetto arretrato a limitare i danni. La solidità difensiva è senza dubbio un dato positivo dal quale si può e si deve ripartire per provare a costruire qualcosa di buono.
"Proveremo a convincere il presidente a restare"
"Siamo molto dispiaciuti, ma non sappiamo bene le motivazioni. Noi vogliamo convincerlo a tornare, speriamo di farlo con le prove e i risultati. Poi il presidente farà le sue scelte, posso pensare che se avesse visto la partita ne sarebbe stato contento" queste le parole di Camilleri nel post partita. Perchè, prestazione positiva con il Perugia a parte, è bene ricordarlo, se mai ce ne fosse bisogno, il Barletta in questo momento è una società con il presidente dimissionario, con un direttore sportivo sfiduciato dalla piazza e con un futuro non certamente roseo. Le parole di Camilleri faranno sicuramente piacere al presidente Tatò ma la sensazione è che per riuscire a convincere Tatò a ritornare sui suoi passi questa squadra dovrà davvero andare oltre se stessa ed oltre tutti i suoi limiti.
[Adriano Antonucci]
La miglior prestazione della stagione, ma c'è tanto da lavorare
Quello di ieri pomeriggio, è stato senza dubbio il miglior Barletta di questa tribolata annata, i biancorossi hanno giocato in maniera ordinata, limitando al minimo la percentuale di errore, concedendo pochissimo agli avversari e provando a ripartire soprattutto con D'Errico a cui però non si può perdonare la clamorosa ingenuità del fallo da espulsione che ha rischiato di compromettere tutto. Come detto, dopo l'assurdo tonfo di Pagani dove era stato l'atteggiamento mentale della squadra a impressionare in negativo, perlomeno ieri i biancorossi hanno lottato e se non fosse stato per il rigore fallito da Picci forse a quest'ora staremmo parlando di un clamoroso successo, ma si sa, "con i se e con i ma la storia non si fa" ed i limiti della squadra sono ancora parecchi.
Picci male, non solo per il rigore. Cicerelli dove sei?
"Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore" cantava Francesco De Gregori nella sua "leva calcistica del '68" e di sicuro questo vale anche per Antonio Picci, il problema però è che a prescindere dall'errore dal dischetto che ovviamente può capitare a tutti, l'attaccante barese ed il suo compagno di reparto Cicerelli fanno una fatica pazzesca non solo a realizzare ma anche a concludere. Detto di Picci che ha disputato la solita partita generosa ma priva di vera e propria sostanza, quello di Cicerelli sta ormai diventando un caso irrecuperabile: il ragazzo è avulso dal gioco, non gli riesce quasi nulla ed appare praticamente annullato. Nel post partita mister Orlandi ha continuato a difendere il giovane attaccante e la sua scelta di mandarlo in campo adducendo che "Solo giocando potrà crescere", ma è lecito chiedersi, giocando così si può crescere? Per quel che riguarda la fase offensiva di ieri la nota positiva viene da D'Errico che dopo un periodo di appannamento si è mosso bene mettendo in difficoltà la retoguardia umbra, anche se come detto, l'ingenuità che gli è costata l'espulsione è un errore davvero imperdonabile.
Camilleri, Romeo e Di Bella riabbassano la saracinesca
Quello della solidità difensiva è stato il marchio di fabbrica del Barletta che nel finale della scorsa stagione ha conquistato la salvezza, quest'anno le prestazioni del terzetto arretrato stanno vivendo di alti e bassi ma probabilmente quella vista ieri è stata la migliore esibizione di Camilleri, Romeo e Di Bella che non hanno concesso al Perugia praticamente nulla fatta eccezione per l'occasionissima fallita da Mazzeo nel primo tempo. Ovviamente va detto che il merito della ritrovata vena difensiva è da attribuire a tutta la squadra che si è sacrificata in copertura aiutando il terzetto arretrato a limitare i danni. La solidità difensiva è senza dubbio un dato positivo dal quale si può e si deve ripartire per provare a costruire qualcosa di buono.
"Proveremo a convincere il presidente a restare"
"Siamo molto dispiaciuti, ma non sappiamo bene le motivazioni. Noi vogliamo convincerlo a tornare, speriamo di farlo con le prove e i risultati. Poi il presidente farà le sue scelte, posso pensare che se avesse visto la partita ne sarebbe stato contento" queste le parole di Camilleri nel post partita. Perchè, prestazione positiva con il Perugia a parte, è bene ricordarlo, se mai ce ne fosse bisogno, il Barletta in questo momento è una società con il presidente dimissionario, con un direttore sportivo sfiduciato dalla piazza e con un futuro non certamente roseo. Le parole di Camilleri faranno sicuramente piacere al presidente Tatò ma la sensazione è che per riuscire a convincere Tatò a ritornare sui suoi passi questa squadra dovrà davvero andare oltre se stessa ed oltre tutti i suoi limiti.
[Adriano Antonucci]
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