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Calcio
Barletta Calcio, la squadra sarà iscritta al prossimo campionato
Dalle parole di Orlandi arrivano parziali rassicurazioni per la piazza
Barletta - lunedì 13 gennaio 2014
"Se sceglie di non vedere la partita sugli spalti avrà le sue buone ragioni e non sta a me spiegarle. La nostra vittoria è dedicata ai due vertici della società, il presidente Tatò e il magazziniere Dino. Il futuro? Confermo quello che il presidente ha detto, mi sembra, ossia che garantiva continuità per il campionato in corso e l'iscrizione per la prossima stagione". Le parole sono di Nevio Orlandi, allenatore del Barletta Calcio, la doppia dedica è per la prima vittoria interna in stagione, la location è stata rappresentata ieri dalla sala stampa del "Cosimo Puttilli", l'oggetto della discussione è l'assenza del patron biancorosso sugli spalti dell'impianto, dove più di qualcuno lo attendeva al ritorno in città dopo quasi un mese di assenza. Sullo sfondo resta una piccola certezza su quanto avverrà a giugno 2014, qualunque sia il futuro proprietario del club: la squadra sarà iscritta da Tatò al prossimo campionato di Lega Pro.
Un dettaglio non da poco, considerando le ampie ombre che vagano su via Vittorio Veneto in questi tempi di magra per l'imprenditoria, calcistica e non. Di imprenditori e acquirenti all'orizzonte non c'è traccia, dal 21 novembre mancano segnali ufficiali del presidente biancorosso e l'opinione nella piazza è spaccata tra chi vorrebbe non cambiare "la via vecchia per la nuova" e chi invece è rimasto deluso dalla parola "fine" posta da Tatò. Nel mezzo, chi chiede chiarezza: lo stesso Tatò avrebbe diritto di spiegare se la sua scelta è passibile di ripensamenti o meno e il dovere di intervenire sull'azienda Barletta Calcio, di sua proprietà ma al tempo stesso- mai dimenticarlo- di interesse collettivo. Di certo c'è solo che questo Barletta ha bisogno di programmi, non di un mercato condotto a vista, di un futuro che nasconde incognite dietro ogni angolo, insomma di chiarezza: sei mesi nel calcio sembrano tanti, ma sono pochi. Perlomeno, una certezza ora c'è: nel prossimo torneo, il Barletta ci sarà. Con quale dirigenza e quali programmi- recitava una celebre canzone- lo scopriremo solo vivendo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un dettaglio non da poco, considerando le ampie ombre che vagano su via Vittorio Veneto in questi tempi di magra per l'imprenditoria, calcistica e non. Di imprenditori e acquirenti all'orizzonte non c'è traccia, dal 21 novembre mancano segnali ufficiali del presidente biancorosso e l'opinione nella piazza è spaccata tra chi vorrebbe non cambiare "la via vecchia per la nuova" e chi invece è rimasto deluso dalla parola "fine" posta da Tatò. Nel mezzo, chi chiede chiarezza: lo stesso Tatò avrebbe diritto di spiegare se la sua scelta è passibile di ripensamenti o meno e il dovere di intervenire sull'azienda Barletta Calcio, di sua proprietà ma al tempo stesso- mai dimenticarlo- di interesse collettivo. Di certo c'è solo che questo Barletta ha bisogno di programmi, non di un mercato condotto a vista, di un futuro che nasconde incognite dietro ogni angolo, insomma di chiarezza: sei mesi nel calcio sembrano tanti, ma sono pochi. Perlomeno, una certezza ora c'è: nel prossimo torneo, il Barletta ci sarà. Con quale dirigenza e quali programmi- recitava una celebre canzone- lo scopriremo solo vivendo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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