Barletta-Nocerina 0-0
Barletta-Nocerina 0-0
Calcio

Barletta Calcio, giugno è troppo lontano così

Smobilitazione e depressione in via Vittorio Veneto

Una partita soporifera tra due squadre che non a caso occupano gli ultimi posti in graduatoria: si può racchiudere in questa breve descrizione lo 0-0 partorito ieri pomeriggio sul terreno del "Cosimo Puttilli" da Barletta e Nocerina, protagoniste di un match davvero povero di contenuti nel quale gli episodi intercorsi fuori dal campo durante la partita e dopo il fischio (e i fisch dagli spalti) finale hanno preso il sopravvento sulla mediocrità generale. Sono lontani i tempi della salvezza di Andria, distante appena sei mesi sul calendario ma anni luce nei cuori.

La vittoria in casa, questa sconosciuta
Dopo il convincente 1-1 del "Ceravolo" contro una formazione quotata come il Catanzaro, i biancorossi erano attesi a conferme e prove di forza contro un avversario in apparenza alla portata, per classifica, età e limitati valori tecnici in comune. E invece, come già accaduto in questa stagione quando era stata innestata la prima marcia, il Barletta ha "toppato", non andando oltre uno stantìo 0-0 e denunciando limiti imbarazzanti in sede di impostazione della manovra, tanto da rendersi pericoloso solo nel finale in contropiede con D'Errico e Cicerelli. L'elastico 4-2-3-1 ammirato sei giorni fa in Calabria si è rivelato un boomerang, presto respinto al mittente da una Nocerina organizzata a sufficienza. Al settimo tentativo resta lo 0 alla voce "vittorie interne", con il Barletta incapace di passare in vantaggio sin qui al "Puttilli". E a dicembre inoltrato, il tempo dei test avviati a luglio è bello che terminato.

Orlandi: non è a me....
Sul tavolo degli indiziati per quanto sta avvenendo sul piano tecnico c'è mister Nevio Orlandi: l'allenatore biancorosso, dopo aver ostinatamente insistito sul 3-5-2, ha cambiato idea tattica da un paio di settimane, ma a essere in discussione sono lo spirito della squadra e la gestione del gruppo da parte dell'allenatore di Casalmaggiore. Una squadra dall'età media così bassa- come tengono a ribadire da via Vittorio Veneto- dovrebbe brucare l'erba sul campo, invece pare giocare svogliata davanti ai suoi tifosi, aggiungendo a dei freni tecnici quelli mentali. All'allenatore starebbe il compito di trovare la scossa, che sin qui non arriva come fatto nella scorsa stagione. Peggio avviene fuori dal campo, quando gli si chiede delle scelte societarie: riecheggiando alcuni politici e la loro strategia del "non è me", Orlandi risponde in maniera evasiva sulle condizioni di Allegretti, avalla in silenzio l'addio di Picci, non pone richieste al club. Essere allineati va bene, ma da un allenatore ci si attende tanto altro.

Confusione in campo, confusione fuori
In campo ieri si è visto anche un passaggio al 4-3-1-2, con Branzani, non certo un fine dicitore, trequartista, e due attaccanti esterni come D'Errico e Cicerelli in avanti: se non è emergenza a cui porre fine con il calciomercato invernale questa, se è sufficiente andare in campo, di qualunque classe e tipo siano le qualità da esprimere, se la "valorizzazione dei giovani" passa da mesi di buio profondo, che almeno questo venga detto a chiare lettere da allenatore e società. In campo si vede una squadra impaurita, priva di riferimenti e incapace di esprimere un'identità costante per più di 90 minuti, di ferire per prima. Fuori si denota confusione, si osserva una macchina che cammina a vista, con il motore quasi spento: senza una guida sicura è difficile che crescano buoni allievi, vale nel calcio e vale nella vita. In casa-Barletta questo lo sanno?

La smobilitazione continua?
Smobilitazione. E' questa la parola che viene in mente ascoltando le parole dei protagonisti, leggendo comunicati stampa, "annusando" l'aria che tira dalle parti di via Vittorio Veneto. Dopo la risoluzione del contratto di Antonio Giulio Picci, in casa-Barletta Calcio sembrano arrivati al passo d'addio anche Andrea Pippa e Riccardo Allegretti. Sulla carta ancora infortunati dopo i rispettivi infortuni (problema muscolare per il terzino cilentano, frattura della clavicola per il capitano), in realtà "congelati" nel vortice del lavoro differenziato perché fuori dai piani societari. Orlandi ha glissato in conferenza stampa le voci: "Non rispondo a domande provocatorie, i progetti iniziali non sempre si realizzano, io penso a lavorare, questo è il mio dovere e la mia professionalità" le parole del mister. Peccato che poco prima il portiere Luca Liverani, come anche venerdì lo stesso Picci ai nostri microfoni, avesse spiegato che ""dispiace che si siano create certe situazioni ma questo è il calcio, bisogna comportarsi da professionisti". La verità, a volte, è la miglior cura: sarebbe stato sufficiente dire dall'estate che i piani erano limitati alla valorizzazione dei giovani, senza spingersi oltre. Intanto, in silenzio e seppur non imminenti, i saluti proseguono.

Martino: uomo solo al comando
Mentre in campo si giocava Barletta-Nocerina, fuori c'era la "sfida" tra i supporters biancorossi e la dirigenza del club. Fra un coro e un altro, la tifoseria ha esposto il proprio dissenso nei confronti dell'intera dirigenza con uno striscione di protesta, condannando in toto l'operato del direttore generale Gabriele Martino. Subito dopo, i supporter di fede biancorossa hanno abbandonato la curva, cercando un colloquio pacifico con il responsabile primario di questa situazione, rinviato al termine del match: nel dialogo serrato il dirigente calabrese ha confermato i piani societari improntati alla "valorizzazione dei giovani", aggiungendo che "i playoff non sono irraggiungibili". Eppure la classifica direbbe altro e il presente pure: ma Martino tira dritto per la sua strada e con il presidente Tatò ora fuori città, si trova ad essere sempre più solo al comando, ma di una nave che ad oggi appare lontana dal porto.

Unica nota positiva: difesa imbattuta
A voler trovare la (piccola) parte piena del bicchiere biancorosso, si ritrova finalmente una difesa imbattuta, come non avveniva dal 10 novembre, in quel di Gubbio, contro avversari però ridotti in doppia inferiorità numerica. Ieri Camileri e Di Bella hanno retto agli attacchi del non certo atomico attacco rossonero, e Liverani è stato chiamato all'intervento in tre occasioni, rispondendo "presente". Uno spiraglio di luce nelle tenebre, troppo poco per essere soddisfatti, ma segniamo questo "+" tra tanti "-".

Mercoledì arriva il Pontedera, ma il futuro è amar(o)anto
L'agenda biancorossa ora è ricca di appuntamenti, vicini e lontani dal rettangolo verde. Mercoledì sarà tempo di recuperare la sfida valevole per il turno numero 14 della competizione, rinviato domenica 1 dicembre per maltempo, al "Puttilli" contro il Pontedera, team in calo dopo un avvio da capolista: oggi ogni avversario è insidioso per i biancorossi, ancor di più un team collaudato e reduce dal turno di riposo come i toscani. Amaranto gli avversari, amare le beghe da affrontare: dalla grana-deferimento per il pagamento di uno stipendio su un numero di conto corrente diverso da quello indicato dalla Lega, che dovrebbe risolversi in un'ammenda, al mercato da strutturare a "uscite zero", fino alla gestione degli addii, l'agenda-setting del Barletta Calcio necessita di punti di riferimento. Intanto, giugno è troppo lontano, nei ricordi e nel futuro: con questo andazzo a quello del 2014 sarà una "via crucis" arrivarci.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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