
Calcio
Ascoli, parla Carpani: «A Barletta sarà un confronto alla pari»
Il mediano ascolano parla alla vigilia del match del “Puttilli”
Barletta - sabato 11 gennaio 2014
Mancano solo poche ore al match di campionato che vedrà contrapporsi Ascoli e Barletta. Le due formazioni occupano i bassifondi della classifica, e per motivi differenti affrontano una crisi più o meno profonda. I bianconeri di mister Giordano stanno fronteggiando una situazione societaria davvero problematica, e i punti conquistati sul campo sono progressivamente prosciugati dalle penalizzazioni. Nonostante le prove sul campo e l'attaccamento dei tifosi, l'Ascoli a fine stagione rischia seriamente di scomparire. Situazione contraria per il Barletta, dove la società non manca di certo, ma i vertici del sodalizio biancorosso stanno applicando alla perfezione la tecnica del disimpegno. Tifosi e stampa vengono additati come contestatori ad oltranza, ma la situazione riguardante gioco e classifica non è certo esaltante. Barletta e Ascoli vivono situazioni problematiche, ma domenica si ritroveranno di fronte al "Puttilli" per cercare di dare un senso alla stagione. Ad analizzare la situazione in casa bianconera è l'ascolano doc Gianluca Carpani, giovanissimo centrocampista che con l'arrivo di mister Giordano ha trovato spazio (e reti):
Gianluca Carpani, nonostante la situazione finanziaria dell'Ascoli, la forza del vostro gruppo è da elogiare. Domenica scorsa avete messo in forte difficoltà il Frosinone. Siete ancora a galla, nonostante il "maremoto" che vi ha sommerso.
«»Ci stiamo dando molto da fare, nonostante la situazione sia ancora indefinita, da parte nostra l'impegno non è mai mancato anche perché è il minimo che possiamo fare nei confronti dei tifosi che ci hanno sempre sostenuto e che domenica ci hanno spinti in 7.000, così tanti non si vedevano da tre anni.
Che ambiente si respira in città? Come si vive questa particolare situazione?
«»Da fuori potrebbe sembrare un paradosso, ma in Città c'è un clima di enorme entusiasmo, i tifosi si sono ricompattati, c'è voglia di ricostruzione e ognuno sta dando il proprio contributo per far sì che l'Ascoli torni a grandi livelli.
A Barletta mancheranno anche Capece e Pestrin. Due perdite importanti per la mediana. Quanto ne beneficerà il Barletta?
«Sicuramente l'assenza di Capece e Pestrin si farà sentire, il capitano è un punto fermo della squadra non solo a livello tecnico, ma anche caratteriale. Sono però convinto che chiunque scenderà in campo non sfigurerà».
A proposito dei biancorossi, che squadra vi aspettate di trovare di fronte?
«Come noi, il Barletta non attraversa un buon periodo sotto il profilo dei risultati; sarà un match fra due squadre dello stesso livello e quindi per noi è una partita da prendere con le dovute cautele. Con squadre che in classifica sono posizionate in alto non si ha nulla da perdere e si gioca a viso aperto, ma con il Barletta credo sarà diverso, sarà un confronto alla pari».
Nonostante la tua giovane età, sei diventato un punto fermo di questo Ascoli dopo tanta "gavetta" in serie D: cosa è cambiato dall'arrivo di mister Giordano?
«Sono arrivato tardi in squadra, il 10 settembre e, saltando tutta la preparazione estiva, sono entrato in condizione più tardi rispetto agli altri; per questo con Mister Pergolizzi non ho trovato spazio, poi, pian piano sono entrato in forma e con Giordano sto trovando continuità».
Che effetto fa sapere di indossare ogni domenica la maglia di un club glorioso e "storico" come l'Ascoli, pur sapendo che tra qualche mese potrebbe non esistere più?
«E' sicuramente un bellissimo effetto, sono ascolano e conosco la storia della Società, quando ero più piccolo guardavo le partite dalla curva. Mi auguro che questa situazione si stabilizzi evolvendosi in positivo, mi riferisco chiaramente a quella che sarà la nuova proprietà».
Cosa vi aspettate dal mercato di riparazione? Sarà solo - come prevedibile - una smobilitazione?
«Non è detto che ci sarà una smobilitazione, ciascuno farà le proprie valutazioni liberamente e poi si vedrà ».
La vera forza dell'Ascoli in questo momento sono i tifosi. Sono loro a sostenervi da vicino, anche secondo aspetti che solitamente non competono ai tifosi stessi. Che rapporto avete con loro?
«Il rapporto è buono, lo è sempre stato e da parte nostra ci auguriamo di dare delle soddisfazioni sul campo per ripagare la passione che riesco ad infonderci e la spinta che ci danno quotidianamente ».
Domenica c'è l'impegno di Barletta. Quali sono gli obiettivi nell'immediato della squadra? Guardando anche a fine stagione, dove vorreste arrivare?
«Per domenica la volontà è quella di tornare a vincere; per quanto riguarda l'obiettivo dl campionato è presto per dirlo, affrontiamo una partita alla volta e poi valuteremo ».
Gianluca Carpani, nonostante la situazione finanziaria dell'Ascoli, la forza del vostro gruppo è da elogiare. Domenica scorsa avete messo in forte difficoltà il Frosinone. Siete ancora a galla, nonostante il "maremoto" che vi ha sommerso.
«»Ci stiamo dando molto da fare, nonostante la situazione sia ancora indefinita, da parte nostra l'impegno non è mai mancato anche perché è il minimo che possiamo fare nei confronti dei tifosi che ci hanno sempre sostenuto e che domenica ci hanno spinti in 7.000, così tanti non si vedevano da tre anni.
Che ambiente si respira in città? Come si vive questa particolare situazione?
«»Da fuori potrebbe sembrare un paradosso, ma in Città c'è un clima di enorme entusiasmo, i tifosi si sono ricompattati, c'è voglia di ricostruzione e ognuno sta dando il proprio contributo per far sì che l'Ascoli torni a grandi livelli.
A Barletta mancheranno anche Capece e Pestrin. Due perdite importanti per la mediana. Quanto ne beneficerà il Barletta?
«Sicuramente l'assenza di Capece e Pestrin si farà sentire, il capitano è un punto fermo della squadra non solo a livello tecnico, ma anche caratteriale. Sono però convinto che chiunque scenderà in campo non sfigurerà».
A proposito dei biancorossi, che squadra vi aspettate di trovare di fronte?
«Come noi, il Barletta non attraversa un buon periodo sotto il profilo dei risultati; sarà un match fra due squadre dello stesso livello e quindi per noi è una partita da prendere con le dovute cautele. Con squadre che in classifica sono posizionate in alto non si ha nulla da perdere e si gioca a viso aperto, ma con il Barletta credo sarà diverso, sarà un confronto alla pari».
Nonostante la tua giovane età, sei diventato un punto fermo di questo Ascoli dopo tanta "gavetta" in serie D: cosa è cambiato dall'arrivo di mister Giordano?
«Sono arrivato tardi in squadra, il 10 settembre e, saltando tutta la preparazione estiva, sono entrato in condizione più tardi rispetto agli altri; per questo con Mister Pergolizzi non ho trovato spazio, poi, pian piano sono entrato in forma e con Giordano sto trovando continuità».
Che effetto fa sapere di indossare ogni domenica la maglia di un club glorioso e "storico" come l'Ascoli, pur sapendo che tra qualche mese potrebbe non esistere più?
«E' sicuramente un bellissimo effetto, sono ascolano e conosco la storia della Società, quando ero più piccolo guardavo le partite dalla curva. Mi auguro che questa situazione si stabilizzi evolvendosi in positivo, mi riferisco chiaramente a quella che sarà la nuova proprietà».
Cosa vi aspettate dal mercato di riparazione? Sarà solo - come prevedibile - una smobilitazione?
«Non è detto che ci sarà una smobilitazione, ciascuno farà le proprie valutazioni liberamente e poi si vedrà ».
La vera forza dell'Ascoli in questo momento sono i tifosi. Sono loro a sostenervi da vicino, anche secondo aspetti che solitamente non competono ai tifosi stessi. Che rapporto avete con loro?
«Il rapporto è buono, lo è sempre stato e da parte nostra ci auguriamo di dare delle soddisfazioni sul campo per ripagare la passione che riesco ad infonderci e la spinta che ci danno quotidianamente ».
Domenica c'è l'impegno di Barletta. Quali sono gli obiettivi nell'immediato della squadra? Guardando anche a fine stagione, dove vorreste arrivare?
«Per domenica la volontà è quella di tornare a vincere; per quanto riguarda l'obiettivo dl campionato è presto per dirlo, affrontiamo una partita alla volta e poi valuteremo ».
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