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Calcio
Andrea Pippa: «Siamo arrabbiati, faremo di tutto per vincere»
Il difensore biancorosso racconta la vigilia della sfida alla Salernitana
Barletta - giovedì 26 settembre 2013
19.06
Si torna a parlare di campo in casa Barletta Calcio. Domenica arriva al "Puttilli" la Salernitana, "ferita" per il ko subito in casa contro il Pontedera. Gli uomini di mister Sanderra proveranno ad invertire il trend negativo proprio contro i biancorossi. A parlare alla vigilia del match è l'ex di turno, Andrea Pippa. Dopo l'infortunio che l'ha tenuto ai box per un paio di settimane, il difensore campano parla del momento della squadra e della "ricetta" per uscire da questa situazione.
Come vedi il momento della squadra? Come si può uscire dalle paludi della bassa classifica?
«Sicuramente è un momento difficile, lo dicono i risultati: abbiamo raccolto finora 3 sconfitte ed un solo pareggio, senza fare nemmeno un gol. La situazione non è delle migliori. Però siamo ancora all'inizio, abbiamo un campionato davanti. Stiamo lavorando bene, perchè tutto ci si può dire tranne che stiamo lavorando male. Alla fine anche domenica abbiamo perso una partita difficile perchè giocavamo contro una squadra importante contro il Frosinone, ma abbiamo rischiato di pareggiarla, se non fosse per il miracolo di Zappino. È una squadra che lavora bene, anche se sicuramente ci sono tante cose da migliorare, altrimenti non staremmo qui a parlare di 3 sconfitte. Ovviamente guardiamo avanti, sempre fiduciosi».
Questo Barletta ha bisogno di un altro attaccante per elevare il proprio potenziale offensivo?
«Adesso anche numericamente qualcosa ci servirà, ma questo compete alla società. L'infortunio di Andrea non ci voleva, perchè lui per noi è un giocatore importante. Davanti ci è rimasto solo Picci con le caratteristiche di centravanti, ma noi pensiamo soltanto a lavorare con il gruppo che abbiamo, il resto è fatto soltanto di chiacchiere».
Andrea, ti sei completamente ristabilito dal punto di vista fisico? Sei al 100%?
«Si, ora sto meglio, ho recuperato bene dall'infortunio, e già domenica sono sceso in campo regolarmente».
Troverete una Salernitana arrabbiata in virtù del ko di domenica scorsa. Quali sono i punti deboli dei granata?
«La Salernitana è una squadra importante, con giocatori di categoria, e certamente non sarà una partita facile, ma questo accade tutte le domeniche. D'altro canto, la Salernitana ha dimostrato nelle partite precedenti che può andare in difficoltà: se attaccati, lasciamo degli spazi per ripartire. Noi affronteremo la Salernitana al massimo delle forze. Visto che giochiamo in casa, non dobbiamo badare a fare calcoli, dobbiamo pensare a vincere la partita. Se loro sono arrabbiati, noi siamo ancora più arrabbiati. Giocando in casa, dobbiamo puntare sempre a fare la partita. Loro, però, hanno giocatori importanti che possono risolvere la partita da un momento all'altro. Certo non andremo all'arma bianca. Però venendo da questo periodo negativo, e sfruttando il calore del pubblico, dobbiamo andare in campo per fare la partita e cercare di portare a casa più punti possibili».
Meglio da esterno di difesa o da terzo centrale?
«Onestamente, mi adatto a tutti i ruoli. Non mi dispiace fare il terzo centrale. Il mister ha provato questa soluzione in estate, anche come alternativa. Per me non ci sono problemi. Però a sinistra mi piace di più».
Dopo il ko di Frosinone c'è più rabbia e voglia di rivincita o più sconforto per quello che poteva essere e non è stato?
«Penso che ci sia tanta rabbia. Nonostante tutte le difficoltà, ce la siamo giocata, perchè non è che loro abbiano avuto tutto questo predominio. Nel primo tempo hanno fatto gol alla fine, altrimenti non avevamo rischiato più di tanto. Non abbiamo ottenuto il pareggio per una parata del portiere avversario. C'è rammarico per non aver portato punti a casa, però c'è anche tanta voglia di rifarsi. Il campionato è ancora lungo. Siamo penultimi con un solo punto, ma in caso di vittoria staremmo qui a parlare di tutt'altro».
Fattore casa o "pressione" del tifo? Come mai le prestazioni più convincenti arrivano in trasferta?
«Dalla prestazione si può evincere che giochiamo meglio fuori che in casa. L'anno scorso però abbiamo conquistato la salvezza giocando in casa tante partite con il pubblico che ci dava la spinta in più. Al di là di tutto, sicuramente non penso che subiamo la pressione di giocare in casa. Le prime due partite sono andate così, speriamo di dare una svolta già da domenica».
Partita fondamentale per il futuro del Barletta?
«Sono partite belle da giocare, magari potessimo incontrare squadre come la Salernitana tutte le domeniche. Poi, nessuno va in campo per perdere, ogni domenica si scende in campo per vincere, magari poi non ci riesci, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. Però siamo consapevoli che possiamo fare bene, migliorando e cercando di evitare gli errori che abbiamo commesso, cercando di fare di più anche in fase offensiva. Lavoriamo per vincere, e domenica faremo di tutto per ottenere la prima vittoria. Oggi i risultati ci dicono che non siamo una squadra da alta classifica, ma con qualche vittoria staremmo qui a parlare di tutt'altro. Siamo consapevoli di poter fare meglio di quanto stiamo facendo ora, poi non so dove possiamo arrivare».
Domenica a Barletta arriveranno quasi 600 tifosi ospiti. Questo può essere un motivo in più per tirare fuori l'orgoglio?
«Per chi gioca a calcio, queste partite ti creano stimoli maggiori. Ho avuto la fortuna di giocare a Salerno, c'è una tifoseria che ti fa arrivare gli stimoli a mille. Il fatto che ci possa essere tanta gente che viene da Salerno, a cui aggiungere i nostri tifosi compone una quadro che ci spinge a fare bene, a fare una partita migliore».
Tu sei tifoso della Salernitana. Il tuo sogno è tornare a Salerno? Esulterai in caso di gol contro i granata?
«Spero sempre di segnare, soprattutto io che non segno mai. In un futuro, magari vorrei tornare. Io non sono di Salerno, però da me tutti tifano Salernitana. Adesso però sto qui, il Barletta mi ha dato la possibilità di esprimermi, di tornare a questi livelli. Quindi farò il massimo per il Barletta, finché sono qui. Per il futuro c'è tempo. Se esulterò? Poi vediamo, intanto pensiamo a segnare».
Come vedi il momento della squadra? Come si può uscire dalle paludi della bassa classifica?
«Sicuramente è un momento difficile, lo dicono i risultati: abbiamo raccolto finora 3 sconfitte ed un solo pareggio, senza fare nemmeno un gol. La situazione non è delle migliori. Però siamo ancora all'inizio, abbiamo un campionato davanti. Stiamo lavorando bene, perchè tutto ci si può dire tranne che stiamo lavorando male. Alla fine anche domenica abbiamo perso una partita difficile perchè giocavamo contro una squadra importante contro il Frosinone, ma abbiamo rischiato di pareggiarla, se non fosse per il miracolo di Zappino. È una squadra che lavora bene, anche se sicuramente ci sono tante cose da migliorare, altrimenti non staremmo qui a parlare di 3 sconfitte. Ovviamente guardiamo avanti, sempre fiduciosi».
Questo Barletta ha bisogno di un altro attaccante per elevare il proprio potenziale offensivo?
«Adesso anche numericamente qualcosa ci servirà, ma questo compete alla società. L'infortunio di Andrea non ci voleva, perchè lui per noi è un giocatore importante. Davanti ci è rimasto solo Picci con le caratteristiche di centravanti, ma noi pensiamo soltanto a lavorare con il gruppo che abbiamo, il resto è fatto soltanto di chiacchiere».
Andrea, ti sei completamente ristabilito dal punto di vista fisico? Sei al 100%?
«Si, ora sto meglio, ho recuperato bene dall'infortunio, e già domenica sono sceso in campo regolarmente».
Troverete una Salernitana arrabbiata in virtù del ko di domenica scorsa. Quali sono i punti deboli dei granata?
«La Salernitana è una squadra importante, con giocatori di categoria, e certamente non sarà una partita facile, ma questo accade tutte le domeniche. D'altro canto, la Salernitana ha dimostrato nelle partite precedenti che può andare in difficoltà: se attaccati, lasciamo degli spazi per ripartire. Noi affronteremo la Salernitana al massimo delle forze. Visto che giochiamo in casa, non dobbiamo badare a fare calcoli, dobbiamo pensare a vincere la partita. Se loro sono arrabbiati, noi siamo ancora più arrabbiati. Giocando in casa, dobbiamo puntare sempre a fare la partita. Loro, però, hanno giocatori importanti che possono risolvere la partita da un momento all'altro. Certo non andremo all'arma bianca. Però venendo da questo periodo negativo, e sfruttando il calore del pubblico, dobbiamo andare in campo per fare la partita e cercare di portare a casa più punti possibili».
Meglio da esterno di difesa o da terzo centrale?
«Onestamente, mi adatto a tutti i ruoli. Non mi dispiace fare il terzo centrale. Il mister ha provato questa soluzione in estate, anche come alternativa. Per me non ci sono problemi. Però a sinistra mi piace di più».
Dopo il ko di Frosinone c'è più rabbia e voglia di rivincita o più sconforto per quello che poteva essere e non è stato?
«Penso che ci sia tanta rabbia. Nonostante tutte le difficoltà, ce la siamo giocata, perchè non è che loro abbiano avuto tutto questo predominio. Nel primo tempo hanno fatto gol alla fine, altrimenti non avevamo rischiato più di tanto. Non abbiamo ottenuto il pareggio per una parata del portiere avversario. C'è rammarico per non aver portato punti a casa, però c'è anche tanta voglia di rifarsi. Il campionato è ancora lungo. Siamo penultimi con un solo punto, ma in caso di vittoria staremmo qui a parlare di tutt'altro».
Fattore casa o "pressione" del tifo? Come mai le prestazioni più convincenti arrivano in trasferta?
«Dalla prestazione si può evincere che giochiamo meglio fuori che in casa. L'anno scorso però abbiamo conquistato la salvezza giocando in casa tante partite con il pubblico che ci dava la spinta in più. Al di là di tutto, sicuramente non penso che subiamo la pressione di giocare in casa. Le prime due partite sono andate così, speriamo di dare una svolta già da domenica».
Partita fondamentale per il futuro del Barletta?
«Sono partite belle da giocare, magari potessimo incontrare squadre come la Salernitana tutte le domeniche. Poi, nessuno va in campo per perdere, ogni domenica si scende in campo per vincere, magari poi non ci riesci, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. Però siamo consapevoli che possiamo fare bene, migliorando e cercando di evitare gli errori che abbiamo commesso, cercando di fare di più anche in fase offensiva. Lavoriamo per vincere, e domenica faremo di tutto per ottenere la prima vittoria. Oggi i risultati ci dicono che non siamo una squadra da alta classifica, ma con qualche vittoria staremmo qui a parlare di tutt'altro. Siamo consapevoli di poter fare meglio di quanto stiamo facendo ora, poi non so dove possiamo arrivare».
Domenica a Barletta arriveranno quasi 600 tifosi ospiti. Questo può essere un motivo in più per tirare fuori l'orgoglio?
«Per chi gioca a calcio, queste partite ti creano stimoli maggiori. Ho avuto la fortuna di giocare a Salerno, c'è una tifoseria che ti fa arrivare gli stimoli a mille. Il fatto che ci possa essere tanta gente che viene da Salerno, a cui aggiungere i nostri tifosi compone una quadro che ci spinge a fare bene, a fare una partita migliore».
Tu sei tifoso della Salernitana. Il tuo sogno è tornare a Salerno? Esulterai in caso di gol contro i granata?
«Spero sempre di segnare, soprattutto io che non segno mai. In un futuro, magari vorrei tornare. Io non sono di Salerno, però da me tutti tifano Salernitana. Adesso però sto qui, il Barletta mi ha dato la possibilità di esprimermi, di tornare a questi livelli. Quindi farò il massimo per il Barletta, finché sono qui. Per il futuro c'è tempo. Se esulterò? Poi vediamo, intanto pensiamo a segnare».
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