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Calcio
Andrea D'Errico: «Temevo di restare senza squadra, ma il Barletta ha creduto in me»
L'esterno milanese si presenta alla piazza di Barletta dal ritiro
Barletta - lunedì 29 luglio 2013
16.06
Tempo di presentazioni ufficiali per gli ultimi arrivati nel ritiro di Cascia. Dopo l'allenamento mattutino ha preso la parola l'ex Andria Andrea D'Errico che ha raccontato alla stampa le sue prime sensazioni da giocatore del Barletta, ha parlato della sua collocazione tattica, ha dato un giudizio sulla partita di ieri ed ha ripercorso le tappe della trattativa che lo ha portato a vestire il biancorosso.
Andrea, vuoi dare un voto al campionato appena disputato ad Andria?
«La prima parte è da 7,5 mentre la seconda da 6. C'è da dire però che tra gennaio e marzo sono stato infortunato e ho avuto bisogno di tempo per recuperare la condizione».
Cosa non ha funzionato nella seconda parte ad Andria?
«Conoscete tutti la situazione societaria che avevamo e purtroppo alla lunga questo ha pesato sulla squadra».
Dove rendi al meglio?
«Direi esterno d'attacco, nei 3 avanzati. Ma mi adatto a giocare in più ruoli».
Ieri ti abbiamo visto in campo sia nei 5 di centrocampo che come seconda punta. Che preferenza hai tra i ruoli?
«Nei 5 di centrocampo non ho mai giocato, ma se ci sarà da lavorare lo farò come sempre fatto in passato. Come seconda punta gioco di spalle alla porta, quindi trovo difficoltà: preferisco partire largo in posizione offensiva con il terzino avversario da attaccare».
Cosa ti ha convinto a scegliere il Barletta? Hai avuto diverse offerte, anche da categorie superiori.
«Sicuramente il progetto societario: è una società seria, che punta sui giovani e ha creduto in me. Le altre erano solo voci».
Cosa hai pensato quando l'Andria ti ha riscattato?
Ho temuto di restare senza squadra, il tempo passava, attendevo una chiamata, ma erano voci poco concrete e questo mi preoccupava».
Parliamo della doppia sfida playout Andria-Barletta. Cosa ti ha lasciato quell'esperienza e cosa cambierà per te passare da una città all'altra?
«Noi siamo arrivati scarichi mentalmente oltre che fisicamente. Per me passare da una città all'altra cambia poco, non è un problema. Il Barletta allora strameritò di vincere, noi siamo arrivati stanchi».
Sei stato paragonato a Giaccherini: cosa ne pensi?
«E' un paragone che mi piace, mi posso tranquillamente rifare al suo modo di giocare».
Un messaggio ai tifosi biancorossi.
«Spero di giocare come fatto nella prima parte della scorsa stagione e regalare soddisfazioni ai tifosi».
Adriano Antonucci
Andrea, vuoi dare un voto al campionato appena disputato ad Andria?
«La prima parte è da 7,5 mentre la seconda da 6. C'è da dire però che tra gennaio e marzo sono stato infortunato e ho avuto bisogno di tempo per recuperare la condizione».
Cosa non ha funzionato nella seconda parte ad Andria?
«Conoscete tutti la situazione societaria che avevamo e purtroppo alla lunga questo ha pesato sulla squadra».
Dove rendi al meglio?
«Direi esterno d'attacco, nei 3 avanzati. Ma mi adatto a giocare in più ruoli».
Ieri ti abbiamo visto in campo sia nei 5 di centrocampo che come seconda punta. Che preferenza hai tra i ruoli?
«Nei 5 di centrocampo non ho mai giocato, ma se ci sarà da lavorare lo farò come sempre fatto in passato. Come seconda punta gioco di spalle alla porta, quindi trovo difficoltà: preferisco partire largo in posizione offensiva con il terzino avversario da attaccare».
Cosa ti ha convinto a scegliere il Barletta? Hai avuto diverse offerte, anche da categorie superiori.
«Sicuramente il progetto societario: è una società seria, che punta sui giovani e ha creduto in me. Le altre erano solo voci».
Cosa hai pensato quando l'Andria ti ha riscattato?
Ho temuto di restare senza squadra, il tempo passava, attendevo una chiamata, ma erano voci poco concrete e questo mi preoccupava».
Parliamo della doppia sfida playout Andria-Barletta. Cosa ti ha lasciato quell'esperienza e cosa cambierà per te passare da una città all'altra?
«Noi siamo arrivati scarichi mentalmente oltre che fisicamente. Per me passare da una città all'altra cambia poco, non è un problema. Il Barletta allora strameritò di vincere, noi siamo arrivati stanchi».
Sei stato paragonato a Giaccherini: cosa ne pensi?
«E' un paragone che mi piace, mi posso tranquillamente rifare al suo modo di giocare».
Un messaggio ai tifosi biancorossi.
«Spero di giocare come fatto nella prima parte della scorsa stagione e regalare soddisfazioni ai tifosi».
Adriano Antonucci
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