Religioni
Un Venerdì Santo di preghiera e partecipazione
La città vive il rito della santa processione. Fedeli riuniti in silenzio per la passione di Cristo
Barletta - sabato 23 aprile 2011
Dall'ora sesta fino all'ora nona si fecero tenebre su tutto il paese. Verso l'ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: «Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». E alcuni fra i presenti, udito questo, dicevano: «Costui chiama Elia». E in quell'istante uno di loro corse, prese una spugna, l'inzuppò d'aceto e, infilatala in cima ad una canna, gli diede da bere. Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo». E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono; i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti. Ora il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto e le cose accadute, temettero grandemente e dissero: «Veramente costui era il Figlio di Dio!».
(Vangelo secondo Matteo)
Parole di fede. Preghiere nel silenzio. Un rito collettivo tramandato dalla tradizione si celebra anche quest'anno: nel rievocare la passione e la morte di Cristo i fedeli di Barletta si riversano nelle strade della città, intorno alle croci, intorno ai confratelli e alle sorelle devote, intorno ai presbiteri. Si consuma la meditazione e la devozione del Venerdì Santo, nel ripetersi di una processione lenta, sentita, sincera.
Bastano davvero poche parole di fede, perché è il cuore dei credenti a contenere il segreto sentimento di questa ricorrenza. Altre parole meriterebbero le dissonanti unioni fra sacro e profano, fra religione e politica, fra preghiera e vezzo. Ma non era questo il luogo, il momento: solo silenzio, ben più profondo di mille brucianti parole.
(Vangelo secondo Matteo)
Parole di fede. Preghiere nel silenzio. Un rito collettivo tramandato dalla tradizione si celebra anche quest'anno: nel rievocare la passione e la morte di Cristo i fedeli di Barletta si riversano nelle strade della città, intorno alle croci, intorno ai confratelli e alle sorelle devote, intorno ai presbiteri. Si consuma la meditazione e la devozione del Venerdì Santo, nel ripetersi di una processione lenta, sentita, sincera.
Bastano davvero poche parole di fede, perché è il cuore dei credenti a contenere il segreto sentimento di questa ricorrenza. Altre parole meriterebbero le dissonanti unioni fra sacro e profano, fra religione e politica, fra preghiera e vezzo. Ma non era questo il luogo, il momento: solo silenzio, ben più profondo di mille brucianti parole.