Politica
Troppo movimento nei Cinque Stelle di Barletta
Dopo le dimissioni di Catino, Corvasce invoca quelle di Desario
Barletta - lunedì 13 aprile 2015
«Il Movimento cinque stelle non è un partito» è l'incipit dell'esortazione che Patrizia Corvasce rivolge all'attuale portavoce del M5S Barletta, scrivendo sulla propria bacheca Facebook: «Un portavoce del M5S eletto nelle istituzioni, se sfiduciato pubblicamente dal meet-up di riferimento, ha il dovere di dimettersi in ottemperanza dei principi dello stesso. Un portavoce pentastellato non può operare nelle istituzioni in autonomia prescindendo dalle decisioni della base. Chi pone in atto un siffatto comportamento viola i principi del M5S».
Pur omettendo il destinatario dell'appello dell'ex portavoce del M5S locale (già candidata sindaco e consigliere comunale) è chiaro il riferimento a Grazia Desario, nominata durante lo scorso Consiglio comunale, a seguito delle dimissioni di Claudia Catino, dettate da motivi personali. La portavoce vicina a Savino Chiariello, candidato al Consiglio regionale, si congedava così: «Nel Movimento non ci sono cambiali elettorali da pagare, si può, e si deve, considerare la consiliatura come servizio civico temporaneo reso alla collettività». E pare che sia il valore di servizio civico a non sposarsi bene con la nomina della Desario, non approvata dal sostrato del movimento, dalla base, dal basso.
Ma è al piano alto di Beppe Grillo che i contestatori della Desario mirano, per poterla sfiduciare con una voce certamente più tuonante. Tre portavoce in meno di due anni, ma la terza sembra non mettere d'accordo proprio nessuno. Tra retroscenisti e avanguardisti, pensiamo al presente. Questa mattina è in programma il Consiglio comunale: differenza e ripetizione diceva il visionario Gilles Deleuze. Speriamo che non sia il già visto falso movimento.
Pur omettendo il destinatario dell'appello dell'ex portavoce del M5S locale (già candidata sindaco e consigliere comunale) è chiaro il riferimento a Grazia Desario, nominata durante lo scorso Consiglio comunale, a seguito delle dimissioni di Claudia Catino, dettate da motivi personali. La portavoce vicina a Savino Chiariello, candidato al Consiglio regionale, si congedava così: «Nel Movimento non ci sono cambiali elettorali da pagare, si può, e si deve, considerare la consiliatura come servizio civico temporaneo reso alla collettività». E pare che sia il valore di servizio civico a non sposarsi bene con la nomina della Desario, non approvata dal sostrato del movimento, dalla base, dal basso.
Ma è al piano alto di Beppe Grillo che i contestatori della Desario mirano, per poterla sfiduciare con una voce certamente più tuonante. Tre portavoce in meno di due anni, ma la terza sembra non mettere d'accordo proprio nessuno. Tra retroscenisti e avanguardisti, pensiamo al presente. Questa mattina è in programma il Consiglio comunale: differenza e ripetizione diceva il visionario Gilles Deleuze. Speriamo che non sia il già visto falso movimento.