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Termina tra le urla il Consiglio Comunale, manca il numero legale

Approvato il risarcimento per il crollo di Via Roma

Ormai sembra essere divenuta tradizione del comune di Barletta, quella di veder concluso il consiglio comunale per via della esigua presenza dei consiglieri comunali in seduta. Nella serata di ieri, particolarmente fitta era la lista dei punti oggetto di discussione, ma soltanto i primi 3 hanno avuto l'opportunità di ricevere discussione da parte del consiglio comunale, che non è proseguito oltre per via della mancanza del numero legale. La seduta ha avuto inizio ricordando le vittime dell'Abruzzo attraverso un minuto di silenzio, proseguendo con le domande di attualità e quelli all'ordine del giorno.

Incertezza sulle sorti del Patto Territoriale Nord Barese-Ofantino - Il consiglio comincia con la richiesta di chiarezza da parte della consigliera Giuliana Damato riguardo gli ultimi sviluppi riguardanti questo ente territoriale che sta vedendo scomparire tra i suoi soci le città di S. Ferdinando, Trinitapoli e Canosa e che si è nel tempo allontanato dalla missione di aprire la strada allo sviluppo della provincia BAT. A stretto giro il Sindaco rimanda al 31 marzo 2017 la posizione che la città assumerà, dovendo aspettare in quella data il nuovo piano di riassetto delle partecipazioni pubbliche nel Patto, che dovrà essere a norma di legge.

Controversia sul transito veicolare dei disabili nelle aree pedonali - Intervento deciso quello del consigliere Giuseppe Losappio (Gruppo Misto), che ha portato all'attenzione del consiglio il mancato rispetto del decreto DPR 503/1996 art.11 comma 1 in occasione del provvedimento comunale che impediva il transito delle macchine, comprese quelle dotate di pass per portatori di handicap, nelle aree pedonali create in occasione del periodo natalizio. Un provvedimento che contrasta proprio con quel decreto che permetterebbe invece il transito di quei veicoli, nonostante il divieto imposto in quel momento. Consigliere che termina con la richiesta di rivedere tale provvedimento per non incorrere in incresciose e illegali situazioni.

Approvazione risarcimento per il crollo di Via Roma - Il primo punto all'ordine del giorno affrontato dal consiglio ha investito non soltanto la sfera amministrativa della nostra città, ma ancor prima la sfera morale. Il Tribunale di Trani si è espresso con la sentenza n.2920/2015 che condanna la città di Barletta al pagamento del risarcimento a favore delle famiglie coinvolte come parte civile. Si tratta di un doveroso - per quanto non definitivo - intervento atto per lo meno a favorire il ristoro dei 25 soggetti costituitisi parte lesa, non potendo alleviare una ferita incommensurabile ancora aperta dopo oltre 5 anni dalla tragedia. "Il denaro non potrà in alcun modo sanare le perdite subite, ma è assolutamente doveroso tentare, quanto prima, di rendere un minimo ristoro alle famiglie coinvolte, al netto delle responsabilità plurali che verranno accertate al termine del giudizio". Si esprime così la consigliera Giuliana Damato che ha chiarito così il senso di questo primo intervento su un tema caro e ancora aperto nella nostra città. Il comune di Barletta dovrà attendere le sentenze successive essendosi dichiarata già all'inizio del procedimento giudiziario parte lesa, ed essendo stata ritenuto corresponsabile ad altri enti e soggetti le cui sorti provvisionali sono ancora aperte. Un momento ritenuto occasione di vicinanza alle famiglie da tutte le forze politiche di Barletta che hanno votato a favore e con effetto immediato l'approvazione del provvedimento.

Approvazione "rottamazione" delle ingiunzioni fiscali sulle entrate comunali - Al consiglio viene poi sottoposta l'approvazione del regolamento che sancisce la possibilità dei contribuenti che hanno incorso ad ingiunzioni sulle entrate comunali nell'anno passato, di rottamare le sanzioni e gli interessi previsti, agevolando di fatto la riscossione per il comune. A spiegarlo è l'assessore alle politiche economiche e finanziarie Pansini che spiega la natura di questo regolamento ed illustra gli emendamenti ad esso allegati. Emendamenti derivanti dalla Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, che vogliono allargare la possibilità di rottamazione non solo ai tributi minori oggetto di ingiunzione, ma anche agli oneri di urbanizzazione, e modificare le modalità di rottamazione. Da qui l'intervento dei consiglieri Cannito (PSI) e Damiani (Forza Italia) pronunciatisi a favore del regolamento ad eccezione degli emendamenti poiché non discussi da parte del consiglio con chiarezza. In seguito ad ampio dibattito e sospensione temporanea è seguita votazione ed approvazione con effetto immediato attraverso 22 voti e 11 assenti con esclusione degli emendamenti.

Rinvio del regolamento del sistema di controlli interni​ - Da qui il consiglio va incontro al suo scioglimento in seguito alla proposta del consigliere Bruno (PD) di rinviare la votazione di questo punto per mancanza di approfondimenti adeguati. La risposta dell'opposizione non si fa attendere con l'abbandono dell'aula da parte del Partito Socialista con Cannito, e con l'intervento dei consiglieri Damiani e Basile che chiedono il ritiro di tutti i punti all'ordine del giorno per poter essere discussi in altro consiglio, in prima convocazione. La mancanza del numero legale ha così determinato la sospensione del consiglio, convocato oggi in seconda seduta, terminato tra gli infervorati animi dell'opposizione che attraverso il consigliere Basile chiede di rivedere la posizione del Sindaco nei confronti di una maggioranza quanto mai smembrata.
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