Protesta studenti al Casardi
Protesta studenti al Casardi
Scuola e Lavoro

Sciopero al "Casardi", freddo in aula e disagi. Gli studenti: «Vogliamo i nostri spazi»

Questa mattina la protesta dei ragazzi: «Quando interverrà la Provincia? Siamo stanchi»

Si ripresenta ogni inverno l'annoso problema freddo del Liceo Casardi in via D'Aragona. Ancora una volta la mancanza di un efficiente impianto di riscaldamento penalizza la vita studentesca e il diritto allo studio.

Gli studenti quest'oggi hanno disertato le lezioni quotidiane per protestare all'ennesimo inverno non solo "al freddo e al gelo", ma alle condizioni precarie della loro vita studentesca e comunitaria.

«Ci sono aule in cui le piogge intense di questi giorni sono riuscite a penetrare il solaio e ci ritroviamo a dover scansare punti e angoli in cui sembra quasi che pioviggini. Una classe, la IV A musicale, è stata spostata nel laboratorio musicale in un'aula molto piccola ed ospita più di 20 persone. Ci hanno spiegato che la totale mancanza di riscaldamento sia dipeso dall'allagamento del vano caldaia, difatti sembra che sia scoppiato un pezzo e che sia stato riparato nella giornata di ieri».

Queste alcune delle dichiarazioni di ragazzi come Alberto, Domenico, Carmela, Martina, Aurora e tanti altri ancora.

Ma non è tutto qui: «Al Casardi c'è un grande problema di spazi. L'anno scorso abbiamo avuto la palestra occupata - e l'avremo anche quest'anno- da una classe che non aveva a disposizione la sua aula per problemi alla stessa. Sia noi che la nostra Dirigente la Prof. Ardito abbiamo sollecitato la Provincia Bat più volte. Ma siamo rimasti inascoltati».

«Siamo stanchi, non si può andare avanti così. E centinaia di persone tra studenti, docenti e personale ATA vivono questa situazione non dignitosa. Oggi abbiamo deciso di non partecipare alle lezioni scolastiche perché se proprio dobbiamo restare al freddo, preferiamo farlo affinché la gente ci veda e possa comprendere che siamo vittime della sordità della politica provinciale».

La certezza è unica: in una scuola italiana già falcidiata da mancanza di fondi, dall'assenza di ausili pedagogici e in ultimo dal Covid, ci mancavano solo i problemi strutturali.

Ma quelli, sono problemi che in realtà non sono mai mancati.

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