Religioni
San Martino, la tradizione tra castagne e solidarietà
Alla Basilica del Santo Sepolcro grande partecipazione per l'evento. Don Mauro: «Momento di fraternità e gioia»
Barletta - lunedì 14 novembre 2022
Una serata all'insegna della condivisione e solidarietà quella che si è svolta sabato sul sagrato della Basilica del Santo Sepolcro.
Dalle 20 circa, a conclusione della S. Messa, è iniziato questo momento di festa che ha coinvolto tutta la comunità parrocchiale e i curiosi che si sono avvicinati, attirati dalla musica, dallo scoppiettio delle castagne sul fuoco, dal buon vino e dai dolci.
Al centro dell'evento non c'erano solo le bontà e i sapori dell'autunno, ma anche la solidarietà, seguendo proprio lo spirito di San Martino. L'episodio più celebre, anche riportato nell'iconografia presente nella navata destra della Basilica del Santo Sepolcro, è quello del taglio del mantello: San Martino, durante una ronda notturna ad Amiens, vide un mendicante seminudo e sofferente per il freddo; fu allora che, impietosito, tagliò in due il suo mantello militare, condividendolo col pover'uomo. È proprio seguendo questo esempio, che è nata da qualche anno l'idea di questa festa, ovviamente con uno sguardo particolare rivolto alla carità e alla condivisione, coinvolgendo tutti nel portare coperte, giubbotti e abiti caldi in buono stato, che i volontari del gruppo Vincenziano e dalla Caritas cittadina doneranno a tutti i fratelli bisognosi, per far affrontare l'inverno, oramai alle porte.
Il parroco Don Mauro Dibenedetto a conclusione della serata, ci ha detto: "Siamo stati molto contenti di poter rivivere quest'anno la festa dopo due anni di sospensione dovuti al Covid. È stato un momento bello, di coinvolgimento di tutti i gruppi della realtà parrocchiale, ma soprattutto si sentiva il bisogno di stare insieme e vivere questo momento di fraternità, nella spensieratezza e nella gioia. Sono contento che la partecipazione è stata trasversale, piccoli, giovani, adulti, tutti coinvolti con il giusto spirito di una comunità cristiana." Ha anche voluto far riferimento al coinvolgimento, alla stretta collaborazione di ogni gruppo della sua comunità parrocchiale del Sepolcro, proprio nel vedere tanta gente unita sotto il segno della condivisione, dicendo: "Lo specifico di una comunità, in particolare parrocchiale, è quello di stare insieme, condividere ogni momento e ogni tipo di esperienza ed è importante che anche grazie a questi momenti si crei quel senso di unione e collaborazione."
Ovviamente poi per concludere non poteva che mancare un riferimento alla Giornata del Povero: "La festa di San Martino è coincisa quest'anno anche con la Giornata del Povero, voluta da Papa Francesco, per questa attenzione che siamo chiamati ad avere verso gli ultimi, quelli che alcuni dimenticano. Comunque sia indubbiamente è necessario mettere al centro l'uomo anche con le sue povertà. Ogni persona è figlia di Dio, e tutti vanno trattati nello stesso modo. Questo lo richiede la nostra fede, ma anche i diritti umani, perché ogni uomo va rispettato nella sua dignità."
Dalle 20 circa, a conclusione della S. Messa, è iniziato questo momento di festa che ha coinvolto tutta la comunità parrocchiale e i curiosi che si sono avvicinati, attirati dalla musica, dallo scoppiettio delle castagne sul fuoco, dal buon vino e dai dolci.
Al centro dell'evento non c'erano solo le bontà e i sapori dell'autunno, ma anche la solidarietà, seguendo proprio lo spirito di San Martino. L'episodio più celebre, anche riportato nell'iconografia presente nella navata destra della Basilica del Santo Sepolcro, è quello del taglio del mantello: San Martino, durante una ronda notturna ad Amiens, vide un mendicante seminudo e sofferente per il freddo; fu allora che, impietosito, tagliò in due il suo mantello militare, condividendolo col pover'uomo. È proprio seguendo questo esempio, che è nata da qualche anno l'idea di questa festa, ovviamente con uno sguardo particolare rivolto alla carità e alla condivisione, coinvolgendo tutti nel portare coperte, giubbotti e abiti caldi in buono stato, che i volontari del gruppo Vincenziano e dalla Caritas cittadina doneranno a tutti i fratelli bisognosi, per far affrontare l'inverno, oramai alle porte.
Il parroco Don Mauro Dibenedetto a conclusione della serata, ci ha detto: "Siamo stati molto contenti di poter rivivere quest'anno la festa dopo due anni di sospensione dovuti al Covid. È stato un momento bello, di coinvolgimento di tutti i gruppi della realtà parrocchiale, ma soprattutto si sentiva il bisogno di stare insieme e vivere questo momento di fraternità, nella spensieratezza e nella gioia. Sono contento che la partecipazione è stata trasversale, piccoli, giovani, adulti, tutti coinvolti con il giusto spirito di una comunità cristiana." Ha anche voluto far riferimento al coinvolgimento, alla stretta collaborazione di ogni gruppo della sua comunità parrocchiale del Sepolcro, proprio nel vedere tanta gente unita sotto il segno della condivisione, dicendo: "Lo specifico di una comunità, in particolare parrocchiale, è quello di stare insieme, condividere ogni momento e ogni tipo di esperienza ed è importante che anche grazie a questi momenti si crei quel senso di unione e collaborazione."
Ovviamente poi per concludere non poteva che mancare un riferimento alla Giornata del Povero: "La festa di San Martino è coincisa quest'anno anche con la Giornata del Povero, voluta da Papa Francesco, per questa attenzione che siamo chiamati ad avere verso gli ultimi, quelli che alcuni dimenticano. Comunque sia indubbiamente è necessario mettere al centro l'uomo anche con le sue povertà. Ogni persona è figlia di Dio, e tutti vanno trattati nello stesso modo. Questo lo richiede la nostra fede, ma anche i diritti umani, perché ogni uomo va rispettato nella sua dignità."