Consiglieri Pd in via Andria
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Politica

Ritardi sottovia via Andria, il Pd: «Basta sceneggiate, pretendiamo chiarezza»

Sit-in dei consiglieri dem sul cantiere

Il cantiere per la realizzazione del sottovia di via Andria resta aperto così come quello di via Vittorio Veneto e dopo 5 anni i residenti e tutti i cittadini barlettani ancora non vedono la luce. Per questo motivo, i consiglieri comunali del Partito Democratico si sono ritrovati questa mattina ai margini dei lavori per esprimere vicinanza ai cittadini e chiedere chiarezza al sindaco dimissionario.

«Questa è una vera sceneggiata - ha attaccato la consigliera dem Santa Scommegna - il cantiere di via Andria è ancora aperto, quella del 30 novembre è stata l'ennesima consegna disattesa. Siamo qui per pretendere dal sindaco dimissionario chiarezza per questa vergogna». Nella giornata di ieri Cannito ha inviato una lettera di proteste a Rfi addebitandole tutte le responsabilità per i ritardi. «Il sindaco non può giustificarsi in questo modo, dovrebbe piuttosto dirci da quanto tempo sapeva che le cose non andavano bene e che questo progetto era sbagliato. Noi pensiamo che lui sapesse tutto perchè era in continuo contatto con Rfi, era presente qui sul cantiere e non abbiamo capito a fare cosa. Lui il controllo l'ha esercitato perchè era il suo dovere, questo è un sito della città e non può sentirsi esonerato da responsabilità solo perchè i lavori li sta eseguendo Rfi».

La consigliera Scommegna presiede la commissione d'indagine sugli atti amministrativi dei lavori, istituita successivamente al 28 maggio, ennesima data disattesa per la consegna. «Il consiglio comunale decise all'unanimità di istituire questa commissione ma ultimamente l'assenza dei consiglieri di maggioranza alle sedute non mi ha consentito di svolgere le attività. A metà dicembre dovremo chiudere i lavori e presentarne i risultati al consiglio comunale. Il nostro compito è fare chiarezza su un'opera che, potrete vedere, non rassicura nemmeno per la qualità con la quale è stata eseguita».

Dopo l'ennesimo ritardo si attende ora la risposta di Rfi al sindaco, dalla quale potrebbero emergere nuovi elementi circa la possibile data di apertura del sottovia, sperando che sia quella giusta. «Attendiamo tutti e speriamo che la lettera del sindaco sia stata condivisa con l'avvocatura comunale evitando così un contenzioso che potrebbe costare caro alle tasche dei cittadini».

A proposito dei cittadini, dopo 5 anni di isolamento e disagi la rabbia dei residenti è palpabile. «Ho dovuto abbassare il fitto -spiega il proprietario di un bar - lì dove andremo a pagare le tasse. Non abbiamo la luce, il sottovia, la fogna, stiamo in condizioni pietose. Il comune quando ci chiede i soldi noi glieli diamo e questo cos'è? Un suo diritto. Ma i suoi doveri dove sono? Alle elezioni saremo tutti amici? Sono passati cinque anni, adesso basta».

Disagi economici e non solo a evidenziare quelli logistici una residente di via Callano. «Non ci avevo sperato nell'apertura, non ci voleva la scienza: bastava guardare com'erano i lavori. Sì, proseguono, ma c'è ancora tanto da fare. Non è possibile che in un mese si sarebbe riaperto. È tornato l'inverno, piove, fa freddo, per venire in via Callano il tratto di strada dove ci sono le prostitute è tutto rotto e noi ci stiamo rompendo le macchine. Al danno si aggiunge anche la beffa. Speriamo che ci diano delle risposte. Ma io non sono assolutamente ottimista».
  • Partito Democratico
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