Referendum 2011
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Politica

Referendum 2011, istruzioni per il voto

Si vota domenica 12 e lunedì 13 giugno. Per essere valido, deve votare il 50% più uno degli aventi diritto

Referendum, ci siamo. Si vota domenica 12 giugno dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 13 giugno dalle ore 7 alle ore 15: Per essere valido, deve votare il 50% più uno degli aventi diritto.

Il primo referendum (scheda rossa) è sull'acqua pubblica e prevede l'abrogazione di norme che consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati. In sostanza l'abrogazione dell'articolo 23 bis (dodici commi) della legge 133/2008 relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Votando sì, ci si esprime contro la privatizzazione dell'acqua e la gestione dei servizi idrici da parte di privati. Votando no, si mantiene l'attuale legislazione.

Il secondo referendum (scheda gialla) è sulla determinazione delle tariffe dell'acqua e prevede l'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione delle tariffe, il cui importo attualmente prevede anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. Il quesito propone l'abrogazione dell'articolo 154 del decreto legislativo 152/2006 (cosiddetto codice dell'ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito. Votando sì, ci si esprime contro la norma che permette il profitto nell'erogazione dell'acqua potabile. Votando no, si mantiene l'attuale legislazione.

Il terzo referendum (scheda grigia) è sul nucleare e prevede l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio italiano di energia elettrica nucleare. Il quesito è stato riformulato dalla Cassazione alla luce delle norme introdotte col decreto Omnibus. Votando sì, ci si esprime contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Votando no, si mantiene la legislazione attuale.

Il quarto referendum (scheda verde) è sul legittimo impedimento e prevede l'abrogazione delle norme di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. Nel dettaglio, si chiede di abrogare l'articolo 1 (commi 1, 2, 3, 5 e 6) e l'articolo 2 della legge numero 51 del 7 aprile 2010. Votando sì, ci si esprime contro la prossibilità per il premier e per i ministri di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano. Votando no, si mantiene la legislazione attuale.
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