Porto di Barletta
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Premio Barletta città marinara, a dicembre l'edizione 2020

Interviene il dott. Nicola Palmitessa del Centro studi "La Cittadella Innova"

"La Prima edizione del Premio Barletta Città marinara risale al 2015. I soggetti premiati sono stati coloro che ebbero a contribuire nel sensibilizzare una certa attenzione verso una opinione pubblica (i leader rappresentativi del governo cittadino, provinciale e regionale); nonché soggetti e associazioni datoriali e culturali; personalità del mondo dello sport nautico, titolari di alcuni lidi balneari. Si trattò di un inaspettato successo, misto ad un certo stupore, di forti attenzioni da tempo inappagati. Anche le vetrine dei negozi si coloravano di vivi richiami che evocassero le bellezze del mare. L'opinione pubblica della città e forse delle stesse istituzioni, non girava più le spalle al mare, ma cercava di farne memoria viva, stile di vita, e non solo turismo stagionale. Si trattò di un vero e proprio risveglio identitario a cascata, fatto proprio anche dai media. Un risveglio da tempo sopito (tra '800-'900) per essere poi - culturalmente - sostituito dal 'modello' di sviluppo identitario a piccola e media impresa, ormai giunto in crisi strutturali negli anni '90. Poi la città orfana del proprio mare ebbe come un primo risveglio di salutari attenzioni. Cosa sarebbe successo nell'arco di questi ultimi cinque anni?

La II Edizione. Intanto, dopo la grande convegnistica sui primi quattro volumi precedenti al 2015, la nostra ricerca storica ha approfondito l'investigazione sino al secolo XVI, spingendosi verso il XIX, revisionando tra l'XI-XII, con fruttuose scoperte, l'Età normanna (agognate da storci eruditi come S. Loffredo, F. P. De Leon, Mons. S. Santeramo). Da qui sino al XIX, l'identità marinara si snoderà lungo i secoli, affermandosi nell'autonomo e propulsivo ruolo suo identitario (per lo stesso regno di Sicilia e poi di Napoli). Un ruolo nel vasto mare dall'Adriatico al Mediterraneo, non solo commerciale ma anche militare. Non solo galee di mercatanzie ma anche da guerra, proprio delle ex repubbliche marinare. Se poi Venezia conquisterà anche la città marinara di Trani, invece Barletta si confermerà città inattaccabile. Il tutto narrato con la pubblicazione di altri quattro volumi così elencati:
  1. Barletta: La Città marinara per il regno. Il Pontefice, il re e le città di Puglia. La Bolla di investitura di Pio II. Tra Angioini e Aragonesi. Le repubbliche marinare. Il ducato di Puglia e il regno. Edizioni La Cittadella Innova. Bari 2016.
  2. Un regno per le Città marinare di Puglia. Dalle origini agli aragonesi. Barletta, Trani, Brindisi e Taranto: Tra ricchezze territoriali, autonomie e dipendenze. Amalfi e Venezia, Barletta e Napoli. Edizioni La Cittadella Innova. Bari. 2016.
  3. Amalfitani e città marinare di Puglia e di Barletta. Dai Normanni al Vice-Regno. Le Città del Regno e italiche secondo i Codici Diplomatici. (Tavv. LIV). Ediz. Centro Studi. La Cittadella Innova. 2017.
  4. Storia di Barletta Città Marinara (Secc. XII-XX), tra le ex grandi repubbliche marinare e il Mediterraneo europeo. Ediz. Centro studi: La Cittadella Innova. Tip. La Nuova Mezzina, Molfetta. 2019.
Unità di lettura dall'Adriatico al Tirreno, tra Amalfi e Barletta. Sulle possibili identità marinare delle grandi città del regno di Napoli, un tempo le due ali della storiografia classica tra le due sponde (dall'Adriatico al Mar Tirreno) facevano tra loro generico capolino. Al più ammiccavano in reciproca solitudine e rispettoso isolamento. Dai nostri studi è emerso invece una prima unità di lettura delle due sponde, proprio intorno alle effettive origini e sviluppi delle città marinare (di Puglia e di Amalfi). A loro volta Bari e Trani ancorate alla antica potenza di Costantinopoli, perderanno strategiche opportunità. Per la Puglia centro-settentrionale si prospettavano sempre più decisive gli interessi strategici dei Normanni. I primigeni impulsi amalfitani (esperti di cose giuridiche nelle transazioni commerciali) venivano in aiuto ai mercati di Monte sant'Angelo e Mattinata sul Gargano. Da qui scenderanno presto in Barletta e sui centri portuali minori di Puglia. Dalla commistione di relazioni tra amalfitani e pugliesi si prospetteranno comuni interessi nella gestione del regno di Napoli. Infatti, dal XIII secolo dai Normanni in poi (dagli svevi agli angioini fino agli aragonesi), Barletta consoliderà ruolo e istituzioni del governo e di controllo commerciale e militare dell'intero Ducato di Puglia. Se l'aspetto militare sarà limitato alle coste pugliesi quello commerciale si estenderà presto su alcune centinaia di città e portualità in tutto il Mediterraneo. La città dovrebbe promuovere un opportuno gemellaggio di studi almeno con una di queste città (ad es. Dubrovnik, antica Ragusa in Croazia, etc.). Del resto, il successivo grande evento quello della Disfida di Barletta (del 1503) appare ora come il grande vero frutto della identità marinara (già di popolo nel 1350) consolidata da tempo su coordinate internazionali mediterranee sino al Mar Nero. La stessa celebrazione di questo storico evento, dovrebbe essere rivalutato e sprovincializzato profondamente.

Nuovi soggetti e autorevoli recensioni ai volumi. Durante la presentazione dei suddetti volumi, alla tradizionale partecipazione della convegnistica locale, si sono aggiunti anche eminenti studiosi di Amalfi, Salerno e Napoli. Mentre in Puglia nuovi soggetti e importanti stakeholder sono venuti anche da Bari e Molfetta. Le loro preziose prefazioni ai nostri volumi, (insieme a quelle dei rappresentanti istituzionali, comunali e regionali), hanno di fatto sprovincializzato l'attenzione e gli interessi sulla storia e le complesse relazioni tra città e aree portuali.

Superare barriere mentali e architettoniche dal centro alla periferia. Dalla partecipazione sul Nuovo Piano Regolatore (PUG) è emerso la necessità di stabilire e far rispettare alcuni canoni estetici dei futuri palazzi, specialmente di quelli sulle fasce litoranee costiere. Vi sarebbero recenti manufatti che evocherebbero il senso di una città marittima? Oggi Barletta urbanisticamente si rivela - con le sue aree portuali e litoranee, dal centro storico alle aree periferiche - come terra del non luogo con le mille rotonde tristemente infelici e anonime. Come dunque ridisegnare spazi simbolici, luoghi identitari di aggregazione e voglia partendo dal superamento di barrire mentali e architettoniche? Quali allora gli spazi simbolici di una città marinara, se gli stessi piccoli centri costieri pugliesi ci fanno invidia? Forse a partire da protocolli di intesa tra Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Bisceglie e Patto territoriale?

L'arte e la bellezza della città marinara di Puglia. alla tradizionale bellezza icnografica, cartografia storica, e pittura da noi promossa in questi anni, è emersa una ulteriore cultura alla ricerca del bello: quella fotografica che impazza sul Web e non solo. Barletta dei barlettani riscopre un volto inatteso, il bello del mare, i dolci tramonti, nuove albe e nuovi spazi di vita incastonati tra gli anfratti delle due riviere (da Levante a ponente). Tra i migliori, chi premiare? Come sostituire il generale grigiore dopo infiniti abbattimenti di spazi e strutture simboliche del mare (dalla Teleferica ai silos di gran nel porto)? Quali sarebbero state le voci critiche e propositive al contempo?

Invito alla premiazione II edizione della città marinara. Pertanto, tra grandi novità e grande lavorio di questi ultimi cinque anni, al prossimo convegno (Premio Barletta Città Marinara, II Edizione) presso auditorium Sala Sant'Antonio i Barletta, si invitano sin d'ora, gli interessati (architetti, appassionati di fotografia, pittori, studiosi, recensori dei volumi, associazioni culturali, autorità pubbliche e comunali di Barletta), nel segnalare (al nostro centro Studi in via Madonna degli Angeli) significativi sforzi ed eventi effettuati nel rendere vivibile il potenziale senso della bellezza naturale e urbanistica su tematiche inerenti alla inossidabile bellezza a identità marinara di Barletta e delle quattro città costiere. Nel 2019, il grande evento internazionale Jova party (Giovanotti) con 40.000 presenze sull'area di ponente la dice lunga sul grande patrimonio naturale inutilizzato della nostra città. Nel ringraziare infine il nostro Arcivescovo per aver ripristinato, sempre nel 2019, la festa solenne di San Cataldo (ricordando che santi patroni del mare sono anche S. Francesco da Paola già venerato nella chiesa s. Andrea), si fa preghiera si estendere questa festa come evento culturale all'intera città (di concerto con i quattro comuni costieri) e non al solo nell'asfittico borgo marinaro (solita sagra di quartiere). La città marinara ha profonde radici cristiane, nonostante la pandemia del neopaganesimo di ritorno dei nostri aitanti amministratori.

Criteri per lo svolgimento delle modalità di premiazione. Il criterio base della premialità 2020, consiste nella stretta attinenza della relazione di vita (culturale, materiale e virtuale) tra il mare e la città.

I soggetti da premiare sono tre per ogni categoria sociale e culturale. I recensori dei volumi pubblicati e presentati; i soggetti progettisti di palazzi di buona fattura architettonica con le rispettive imprese; pittori e fotografi professionali e appassionati; autorità comunali preposte come organizzatori di eventi culturali sulle litoranee".
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