Politica
«No alla politica-mercato», intervengono i referenti di Coalizione Civica
«Barletta non sarà mai libera finché avrà amministratori che si affannano tanto per degli assessorati»
Barletta - lunedì 16 ottobre 2023
9.40 Comunicato Stampa
«Lo slogan "Barletta Libera" ormai è solo un lontano ricordo - scrivono in una nota i consiglieri comunali Carmine Doronzo e Michela Diviccaro, insieme alle attiviste e agli attivisti di Coalizione Civica - Negli ultimi giorni abbiamo assistito a fibrillazioni a causa degli scontri tra i gruppi politici della maggioranza e non. A nulla è servita la nostra richiesta fatta al sindaco durante l'ultimo consiglio comunale di fare chiarezza su quanto stesse accadendo.
Dalle ricostruzioni giornalistiche, abbiamo appreso che nello scontro in atto si contrapponevano da un lato il Presidente del Consiglio Comunale, Marcello Lanotte, che - secondo quanto fatto trapelare dal sindaco stesso - avrebbe dato il via ad una raccolta firme tra i banchi della maggioranza e di una parte dell'opposizione per sfiduciare lo stesso primo cittadino; dall'altro il senatore Dario Damiani che sembrerebbe ai ferri corti con il suo compagno di partito per questioni che poco avrebbero a che fare con l'Amministrazione della città.
Inoltre, nel penultimo consiglio comunale il gruppo di Fratelli d'Italia abbandonavano l'aula, impedendo l'approvazione dei debiti fuori bilancio, mentre gli assessori di Forza Italia hanno disertato le ultime due riunioni di giunta.
Una sfilza di comunicati stampa si sono susseguiti con battibecchi infantili e gossip politici. Anche il PD "sembrerebbe" coinvolto nella querelle, nelle vesti di sostenitore occulto del presidente del consiglio comunale.
Non sappiamo fino a quando dover utilizzare il condizionale visto che non sono mai arrivate smentite pubbliche agli articoli di stampa che vedrebbero il Partito Democratico, per il tramite del consigliere regionale Caracciolo, prima in veste di sostenitore di Lanotte (forza italia) alle scorse elezioni politiche e poi quale sponsor dello stesso Lanotte per un futuro ingresso nelle fila del centrosinistra pugliese.
Un PD che, sempre a leggere alcune ricostruzioni giornalistiche, starebbe giocando il ruolo di stampella a una parte di questa amministrazione zoppicante. Se queste premesse rispondessero a realtà, non stenteremmo a credere che il Sindaco avrebbe tentato un avvicinamento proprio con lo stesso PD, prima della "pace" ritrovata nella sua maggioranza di destra. Siamo infatti da anni davanti al dottor Jekyll e al mister Hyde della politica barlettana, che dice e fa tutto e il contrario di tutto.
E mentre cercava di corteggiare il PD, ecco che viene fuori il comunicato di un incontro avvenuto a Roma tra lo stesso sindaco ed alcuni coordinatori regionali del centro-destra per riconfermargli l'appoggio e far rientrare la crisi in città.
Il tutto si era inizialmente concluso con un nulla di fatto, poiché con un contro-comunicato i consiglieri di Forza Italia si dissociavano dalla fiducia data al sindaco dai coordinatori regionali del loro stesso partito, smentendo ogni ricucitura tra le file della maggioranza e ribadendo il loro senso di non appartenenza all'amministrazione Cannito-bis e specificando che il loro dissenso nulla aveva a che fare con la richiesta di poltrone.
Detto, fatto. Nel giro di poche ore, dopo mesi di lotte intestine, Cannito redistribuisce qualche assessorato qua e là ed ecco che, come per magia, tanto i dissidenti Fratelli d'Italia quanto gli allergici alle poltrone di Forza Italia, si riposizionano buoni buoni ai loro posti di comando.
Cannito, che in campagna elettorale si vantava di voler liberare Barletta dalla mala-politica, elemosina consensi e si ritrova ostaggio della sua stessa maggioranza.
A pagare però sono sempre i cittadini, che avrebbero fatto a meno di questo circo politico: piuttosto sarebbe stato utile discutere della crescente povertà, della questione ambientale, dei cantieri interminabili, dell'emergenza criminalità, delle scarse manutenzioni pubbliche, della mancanza di prospettive economiche, dell'assenza di eventi culturali gratuiti e di spazi per giovani e anziani.
Barletta, al di là degli slogan elettorali, non sarà mai libera finché avrà amministratori che si affannano tanto per degli assessorati e assai poco per progetti e riqualificazioni. Perché una triste consapevolezza i cittadini la stanno ormai acquisendo: né il sindaco, né la sua maggioranza, né chi gioca a corrente alternata a fare opposizione sembrano saper governare questa città».
Dalle ricostruzioni giornalistiche, abbiamo appreso che nello scontro in atto si contrapponevano da un lato il Presidente del Consiglio Comunale, Marcello Lanotte, che - secondo quanto fatto trapelare dal sindaco stesso - avrebbe dato il via ad una raccolta firme tra i banchi della maggioranza e di una parte dell'opposizione per sfiduciare lo stesso primo cittadino; dall'altro il senatore Dario Damiani che sembrerebbe ai ferri corti con il suo compagno di partito per questioni che poco avrebbero a che fare con l'Amministrazione della città.
Inoltre, nel penultimo consiglio comunale il gruppo di Fratelli d'Italia abbandonavano l'aula, impedendo l'approvazione dei debiti fuori bilancio, mentre gli assessori di Forza Italia hanno disertato le ultime due riunioni di giunta.
Una sfilza di comunicati stampa si sono susseguiti con battibecchi infantili e gossip politici. Anche il PD "sembrerebbe" coinvolto nella querelle, nelle vesti di sostenitore occulto del presidente del consiglio comunale.
Non sappiamo fino a quando dover utilizzare il condizionale visto che non sono mai arrivate smentite pubbliche agli articoli di stampa che vedrebbero il Partito Democratico, per il tramite del consigliere regionale Caracciolo, prima in veste di sostenitore di Lanotte (forza italia) alle scorse elezioni politiche e poi quale sponsor dello stesso Lanotte per un futuro ingresso nelle fila del centrosinistra pugliese.
Un PD che, sempre a leggere alcune ricostruzioni giornalistiche, starebbe giocando il ruolo di stampella a una parte di questa amministrazione zoppicante. Se queste premesse rispondessero a realtà, non stenteremmo a credere che il Sindaco avrebbe tentato un avvicinamento proprio con lo stesso PD, prima della "pace" ritrovata nella sua maggioranza di destra. Siamo infatti da anni davanti al dottor Jekyll e al mister Hyde della politica barlettana, che dice e fa tutto e il contrario di tutto.
E mentre cercava di corteggiare il PD, ecco che viene fuori il comunicato di un incontro avvenuto a Roma tra lo stesso sindaco ed alcuni coordinatori regionali del centro-destra per riconfermargli l'appoggio e far rientrare la crisi in città.
Il tutto si era inizialmente concluso con un nulla di fatto, poiché con un contro-comunicato i consiglieri di Forza Italia si dissociavano dalla fiducia data al sindaco dai coordinatori regionali del loro stesso partito, smentendo ogni ricucitura tra le file della maggioranza e ribadendo il loro senso di non appartenenza all'amministrazione Cannito-bis e specificando che il loro dissenso nulla aveva a che fare con la richiesta di poltrone.
Detto, fatto. Nel giro di poche ore, dopo mesi di lotte intestine, Cannito redistribuisce qualche assessorato qua e là ed ecco che, come per magia, tanto i dissidenti Fratelli d'Italia quanto gli allergici alle poltrone di Forza Italia, si riposizionano buoni buoni ai loro posti di comando.
Cannito, che in campagna elettorale si vantava di voler liberare Barletta dalla mala-politica, elemosina consensi e si ritrova ostaggio della sua stessa maggioranza.
A pagare però sono sempre i cittadini, che avrebbero fatto a meno di questo circo politico: piuttosto sarebbe stato utile discutere della crescente povertà, della questione ambientale, dei cantieri interminabili, dell'emergenza criminalità, delle scarse manutenzioni pubbliche, della mancanza di prospettive economiche, dell'assenza di eventi culturali gratuiti e di spazi per giovani e anziani.
Barletta, al di là degli slogan elettorali, non sarà mai libera finché avrà amministratori che si affannano tanto per degli assessorati e assai poco per progetti e riqualificazioni. Perché una triste consapevolezza i cittadini la stanno ormai acquisendo: né il sindaco, né la sua maggioranza, né chi gioca a corrente alternata a fare opposizione sembrano saper governare questa città».