Sindaco di Barletta Nicola Maffei processione
Sindaco di Barletta Nicola Maffei processione
Politica

Il sindaco Maffei: «Non parteciperò alla processione dei santi patroni»

Le ragioni del primo cittadino in seguito alle dimissioni. «L'assenza del sindaco sarà da monito a tutti i barlettani»

«Con l'arrivo delle icone dei Santi Patroni in Cattedrale è iniziato il Triduo di festeggiamenti per la festa patronale in onore di Maria Vergine dello Sterpeto e di San Ruggero Vescovo - è quanto dichiara il sindaco Nicola Maffei, pochi giorni dopo la dichiarazione delle sue dimissioni - come ogni anno infatti i due Santi saranno oggetto della venerazione di ogni barlettano e stenderanno, con il lento incedere durante la processione di domenica sera, il loro manto di protezione su tutta la città di Barletta.

È regola religiosa e laica che la città onori i Patroni e ne chieda la protezione per l'anno a venire, attraverso la presenza in forma ufficiale, in coda al corteo processionale, del Sindaco e dell'Amministrazione. Tutti i barlettani conoscono la mia fede e possono immaginare quali altri significati abbia avuto per me, negli scorsi cinque anni, l'opportunità di poterli rappresentare, quale massima carica istituzionale cittadina, alle spalle dell'icona della Vergine dello Sterpeto e di San Ruggero durante la processione solenne.

Per questo stesso motivo, dunque, sono sicuro che i miei concittadini comprenderanno con quale dolore quest'anno ho deciso di non prendere parte al corteo processionale. Le cause, credo, siano evidenti a tutti, a iniziare dalla particolare congiuntura politica che non mi permette, in animo, di sentirmi sollevato dal problema etico e religioso della mia presenza processionale. Si tratta di una valutazione personale e, nello stesso tempo, comunitaria.

Dopo una durissima campagna elettorale e dopo gli avvenimenti dell'ultimo mese, durante il quale abbiamo offerto uno spettacolo di disunità e disaggregazione, senza riuscire a trovare, sino a questo momento, un solo elemento che riuscisse ad abbattere le barriere del personalismo e dell'autoreferenzialità delle posizioni politiche, non ritengo opportuno, da cattolico e da laico al contempo, rappresentare alle spalle dei nostri Patroni la città di Barletta.

Me lo impediscono il rispetto che nutro per il ruolo di Sindaco, la storia della città che univoca e con un atto del Consiglio Comunale nel 1732 formalizzò la devozione alla Madonna dello Sterpeto, la mia storia personale, politica e religiosa.

Si tratta di una valutazione che ho voluto condividere con Sua Eccellenza Mons. Giovanbattista Pichierri, Arcivescovo della nostra Diocesi e con il clero diocesano e cittadino, spiegando loro che la mia decisione non è frutto di mancanza di rispetto nei confronti della Chiesa, né della nostra storia più antica e della tradizione che scorre nelle vene di ogni barlettano. Piuttosto si tratta del contrario.

I barlettani sapranno che l'assenza del Sindaco alle spalle delle icone dei Santi Patroni durante la processione solenne, da me sempre vissuta con serietà e profondissima partecipazione, dovrà essere monito per tutti i cittadini a divenire protagonisti della nuova stagione di benessere e dialogo che dovrà arrivare tramite l'impegno di tutti. Chiedo alla mia città uno scatto di orgoglio. Tornino i barlettani a farsi sentire e mi aiutino, ci aiutino a comprendere cosa è necessario fare per uscire dalle secche dell'attuale situazione che, qualora non dovesse risolversi con la necessaria riapertura di un dialogo politico figlio di una visione dettata dal benessere collettivo, costringerà la città ad un futuro di grande difficoltà.
Nel futuro, invece, tutto quello che ci unisce e ci ha sempre uniti, a cominciare dalle nostre tradizioni e dalla nostra cultura, torni nuovamente a unire gli uomini. Questa è la preghiera che, domani, farò ai nostri Patroni. Questa è la preghiera e l'impegno che chiedo a tutti i cittadini barlettani perché questa festa patronale del 2011 si trasformi nuovamente, attraverso l'intercessione dei Santi, in un nuovo momento di rinascita politica, economica e culturale.

Auguri e buona festa a tutti».


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