Politica
Il Pd: «Da Cilli nessuna scusa, è inadeguato a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura»
La nota dei dem
Barletta - domenica 22 settembre 2024
18.06 Comunicato Stampa
"L'assessore Cilli ha più volte ribadito di non doversi scusare con nessuno, ciò che afferma il sindaco in sua difesa non corrisponde a verità. Ancora una volta ci troviamo davanti ad un'amministrazione brava più nel difendere l'indifendibile che a governare". Così la capogruppo Pd Rosa Cascella e i consiglieri Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide e Massimo Spinazzola.
"La risposta del sindaco alla nostra richiesta di revoca - affermano i dem - denota tutto il suo pressapochismo. Viene sminuita quella
che è una grave offesa alla professionalità dei nostri operatori culturali derubricandola a "frase che è andata oltre il reale pensiero dell'assessore". Un modo goffo per nascondere una evidente inadeguatezza, la stessa di Cilli e dell'amministrazione".
"L'idea di cultura dell'assessore Cilli - proseguono i consiglieri- insegue lustrini, social e influencer. L'idea di cultura dell'assessore Cilli non risponde alle reali esigenze delle tante anime associative della città e non coglie il valore sociale ed educativo che le attività culturali possono avere, ad esempio nell'arginare i fenomeni di degrado giovanile o nel promuovere in modo sano il territorio grazie al lavoro di chi lo vive quotidianamente. Le altre città del territorio sono ricche di festival e appuntamenti culturali di prestigio. A Barletta si organizzano unicamente concerti estivi accessibili solo a chi può permettersi i costosi biglietti d'ingresso. Poi il deserto più totale".
"Cilli è inadeguato politicamente come la sua stessa maggioranza, incapace di governare, ma che puntualmente viene pagato ogni mese e rimborsato per le sue missioni e trasferte con i soldi dei barlettani. Senza numeri da inizio consiliatura questa amministrazione é intenta solo a fare della città una semplice vetrina per far girare "affari" e "scambi" che di culturale hanno ben poco.
"Con il "no" alla nostra legittima richiesta arrivato sminuendo l'accaduto e con deboli scuse di circostanza, il sindaco Cannito ha nuovamente mostrato la sua mancanza di dignità politica e di essere sotto ricatto politico. Barletta e i barlettani - concludono i dem - non meritano di vivere in una città ormai abbandonata a se stessa".
"La risposta del sindaco alla nostra richiesta di revoca - affermano i dem - denota tutto il suo pressapochismo. Viene sminuita quella
che è una grave offesa alla professionalità dei nostri operatori culturali derubricandola a "frase che è andata oltre il reale pensiero dell'assessore". Un modo goffo per nascondere una evidente inadeguatezza, la stessa di Cilli e dell'amministrazione".
"L'idea di cultura dell'assessore Cilli - proseguono i consiglieri- insegue lustrini, social e influencer. L'idea di cultura dell'assessore Cilli non risponde alle reali esigenze delle tante anime associative della città e non coglie il valore sociale ed educativo che le attività culturali possono avere, ad esempio nell'arginare i fenomeni di degrado giovanile o nel promuovere in modo sano il territorio grazie al lavoro di chi lo vive quotidianamente. Le altre città del territorio sono ricche di festival e appuntamenti culturali di prestigio. A Barletta si organizzano unicamente concerti estivi accessibili solo a chi può permettersi i costosi biglietti d'ingresso. Poi il deserto più totale".
"Cilli è inadeguato politicamente come la sua stessa maggioranza, incapace di governare, ma che puntualmente viene pagato ogni mese e rimborsato per le sue missioni e trasferte con i soldi dei barlettani. Senza numeri da inizio consiliatura questa amministrazione é intenta solo a fare della città una semplice vetrina per far girare "affari" e "scambi" che di culturale hanno ben poco.
"Con il "no" alla nostra legittima richiesta arrivato sminuendo l'accaduto e con deboli scuse di circostanza, il sindaco Cannito ha nuovamente mostrato la sua mancanza di dignità politica e di essere sotto ricatto politico. Barletta e i barlettani - concludono i dem - non meritano di vivere in una città ormai abbandonata a se stessa".