Michela Diviccaro. <span>Foto Ida Vinella</span>
Michela Diviccaro. Foto Ida Vinella
Politica

Diviccaro sul "vuoto" dell'estate barlettana, «la mia domanda non ritenuta di attualità»

Il tema proposto dalla consigliera di opposizione non è stato discusso

«La "mia" domanda di attualità riguardante il vuoto dell'estate barlettana NON è ritenuta di attualità e non mi è stata concessa la possibilità di discuterla. SIPARIO!». Utilizza i social la consigliera di Coalizione Civica Michela Diviccaro per mettere a conoscenza la cittadinanza del contenuto della domanda di attualità da lei proposta e che non è stata discussa durante il consiglio comunale odierno.

La seduta si è aperta con la discussione su una domanda di attualità del consigliere della lista Scommegna Sindaco Antonello Damato sul tema dei contributi agli alunni delle scuole paritarie, mentre il tema avanzato dalla Diviccaro sarebbe stato ritenuto "non di attualità" e dunque estromesso dal dibattito in aula, generando malumori tra i banchi dell'opposizione.

Di seguito il testo condiviso dalla consigliera:

"Siamo al primo settembre e il titolo giusto per questa domanda di attualità sarebbe "quale estate barlettana?".
Quale estate per le lavoratrici ed i lavoratori della cultura e dello spettacolo? Quale estate per un comparto ancora piagato dalla crisi covid? Quale estate per le cittadine e i cittadini, per i nostri giovani, per il turismo, per tutta la filiera coinvolta dai vantaggi di una programmazione organizzata, sistematica e lungimirante?
Avete detto, pubblicamente, che vi sareste attivati per le necessarie variazioni di bilancio e avreste coinvolto le lavoratrici e i lavoratori? In quale estate, quella 2023?
Ci si dimentica, purtroppo, che il caro bollette non colpisce solo grandi, medi e piccoli imprenditori ma, soprattutto le fasce di lavoratori più deboli in quanto continuamente precari.
È dal 2020 che chiedevamo una attenzione particolare cui sono seguiti diversi tentativi ma non può più essere che dobbiamo essere noi a ricordarvi di dover essere contemplati nel piano di ripresa cittadino.
Piano di ripresa che ricadrebbe non solo sulle imprese di spettacolo ma anche su decine e decine di lavoratrici e lavoratori freelance e, a cascata, sull'immagine turistico culturale della città e di cittadine e cittadini tutti.
Considerato che non è stato possibile realizzare l'estate barlettana perché – l'amministrazione, nello specifico Sindaco e Assessore di competenza, hanno addotto come motivazione la ristrettezza economica e tempistica, ci chiediamo come mai, allora, sia stata possibile la realizzazione del jovabeachparty- con un investimento di euro 50.000 più relativi costi di straordinari ai dipendenti comunali ed al personale della polizia municipale impiegato in quei giorni senza essere in grado, invece, con altrettante variazioni di bilancio di spostare la soglia dei 20.000 euro sul capitolo estate barlettana- di cui 17.000 utilizzati per la realizzazione del cinema castello-in modo da garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori del comparto culturale ed artistico del territorio di arricchire l'offerta artistico/culturale della città, nonché a quello del turismo culturale diffuso e di tutto il comparto ad essi collegato di usufruire del respiro che in altre città limitrofe, altre amministrazioni- anche quelle insediate in giugno 2022, Molfetta con addirittura 4 cartelloni tra Teatro, musica, cultura e tradizoni, - sono state, invece, in grado di offrire e programmare?
Siamo contenti che con Deliberazione n.18 del 25/ 08/ 2022 (e Con decreto ministeriale è stato concesso un contributo di 18.916,67, per un totale di risorse finanziarie pari a euro 156.000- con prenotazione della spesa di euro 156.00 sul capitolo 3971935 del bilancio 2022-2024), ma abbiamo già sostenuto nei tanti confronti intercorsi con la precedente amministrazione che finché non si stabiliranno a monte cifre certe da investire sul capitolo in modo da garantire la certezza di lavoro e programmazione capillare di eventi culturali non solo saremo e resteremo il fanalino di coda nel panorama provinciale culturale, ma anche in quello turistico.
I soldi investiti nella rincorsa ai grandi eventi senza la programmazione capillare degli stessi e la garanzia dell'esistenza e della sussistenza di eventi diffusi non solo durante tutta l'estate, ma durante tutto l'anno, sono soldi persi perché non garantiscono a nessuna impresa- da quelle culturali a quelle ricettive e della ristorazione- una economia di ritorno.
Quale estate allora? E, visto che è alle porte, quale stagione teatrale?"

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