Politica
Dimissioni, Cascella: «Senza convergenza, faccio la valigia e torno a Roma»
Confronto libero nell’incontro dell’associazione “Barletta Insieme”
Barletta - domenica 29 marzo 2015
14.09
Imbarazzo per il voto contrario alla mozione presentata da Cascella nello scorso Consiglio comunale, causando le dimissioni del Sindaco, da parte della lista civica "Cascella Insieme"; a esprimerlo Caterina Spadafora per l'associazione "Barletta Insieme", nata dal divorzio dai rappresentanti consiglieri, e vicina al sindaco Pasquale Cascella, in occasione di un incontro last minute, ieri mattina presso il "Cialuna", in cui il Primo Cittadino si è potuto esprimere in «Un confronto libero con i cittadini».
Affidando anche alla retorica e alle citazioni le motivazioni dell'aver condotto alle estreme conseguenze la situazione politica attraverso le sue dimissioni, Cascella ha ricordato Gramsci: «Odio gli indifferenti», spiegando la sua insistenza sul provvedimento bocciato già il 16 marzo. Cascella ha, abbastanza dettagliatamente, ripercorso le tappe che sono culminate nella scelta di dimettersi, lasciando poi spazio a domande e interventi. Gli adempimenti al PUTT/P anziché la diretta adesione al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, è stato chiaramente al centro della discussione. Una volta bocciato tale provvedimento il Sindaco ha incontrato l'assessore regionale Barbanente, decidendo che a quel punto alternativa valida sarebbe stata che Barletta si fosse subito adeguata al PPTR; cercando fiducia nel CC sul tema, questa non c'è stata, com'è noto. Un periodo precedente di crisi, vittima di uno scollamento tra la politica e l'Amministrazione e tra Amministrazione e Dirigenza comunale è stato alla base anche della sfiducia verso il Segretario generale Porcelli. Un esempio portato è stato quello dell'immobilismo delle questioni sui Regolamenti che Cascella ha dovuto sollecitare.
Ora si attende il Consiglio comunale prima che trascorrano i fatidici venti giorni «vedendo – ha detto Cascella – se esistono soluzioni politiche per risolvere la questione attuale. Si poteva ricominciare sul Bilancio, ma la Conferenza dei capigruppo non si è fatta. La mia volontà era fare una discussione politica pubblica. Se non ci sarà convergenza per il Consiglio nei prossimi giorni, io faccio la valigia e torno a Roma».
Come mai la questione questa volta è stata portata alle estreme conseguenze, e nelle tante situazioni precedenti, con il 'gioco' delle assenze-presenze in Consiglio altrettanto gravi e paralizzanti, no?
«È forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il giorno che ho comunicato alla stampa la mia intenzione di dimettermi, prima ho convocato la Giunta e poi la riunione con i capigruppo, ma questa è stata rinviata. Sul PUTT/P, per la prima volta, un provvedimento non è stato rinviato ma è stato bocciato. Questo è un fatto ineludibile con cui fare i conti».
Affidando anche alla retorica e alle citazioni le motivazioni dell'aver condotto alle estreme conseguenze la situazione politica attraverso le sue dimissioni, Cascella ha ricordato Gramsci: «Odio gli indifferenti», spiegando la sua insistenza sul provvedimento bocciato già il 16 marzo. Cascella ha, abbastanza dettagliatamente, ripercorso le tappe che sono culminate nella scelta di dimettersi, lasciando poi spazio a domande e interventi. Gli adempimenti al PUTT/P anziché la diretta adesione al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, è stato chiaramente al centro della discussione. Una volta bocciato tale provvedimento il Sindaco ha incontrato l'assessore regionale Barbanente, decidendo che a quel punto alternativa valida sarebbe stata che Barletta si fosse subito adeguata al PPTR; cercando fiducia nel CC sul tema, questa non c'è stata, com'è noto. Un periodo precedente di crisi, vittima di uno scollamento tra la politica e l'Amministrazione e tra Amministrazione e Dirigenza comunale è stato alla base anche della sfiducia verso il Segretario generale Porcelli. Un esempio portato è stato quello dell'immobilismo delle questioni sui Regolamenti che Cascella ha dovuto sollecitare.
Ora si attende il Consiglio comunale prima che trascorrano i fatidici venti giorni «vedendo – ha detto Cascella – se esistono soluzioni politiche per risolvere la questione attuale. Si poteva ricominciare sul Bilancio, ma la Conferenza dei capigruppo non si è fatta. La mia volontà era fare una discussione politica pubblica. Se non ci sarà convergenza per il Consiglio nei prossimi giorni, io faccio la valigia e torno a Roma».
Come mai la questione questa volta è stata portata alle estreme conseguenze, e nelle tante situazioni precedenti, con il 'gioco' delle assenze-presenze in Consiglio altrettanto gravi e paralizzanti, no?
«È forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il giorno che ho comunicato alla stampa la mia intenzione di dimettermi, prima ho convocato la Giunta e poi la riunione con i capigruppo, ma questa è stata rinviata. Sul PUTT/P, per la prima volta, un provvedimento non è stato rinviato ma è stato bocciato. Questo è un fatto ineludibile con cui fare i conti».