La città
Dal calcio al basket, la parabola (vincente) di Giuseppe Divittorio
L'imprenditore barlettano si lega alla Cestistica Barletta. «Il passato mi ha lasciato un dolore nel cuore, nel futuro spero di fare bene»
Barletta - martedì 14 agosto 2012
La Cestistica Barletta, reduce dai fenomenali successi dello scorso campionato, rinnova il suo main sponsor e il suo apparato dirigenziale affidandosi ad un grande nome dello sport barlettano. Giuseppe Divittorio, già negli anni scorsi presidente del Barletta Calcio, firma un nuovo sodalizio con la squadra barlettana di basket: di mestiere imprenditore nel settore calzaturiero, Divittorio rimane fedele al mondo dello sport traslando dal calcio al basket. Lo abbiamo intervistato per conoscere i prossimi obiettivi della Cestistica.
Signor Divittorio, lei è un imprenditore che ha sempre avuto a che fare con il mondo dello sport. Da poco è cominciata questa sua nuova avventura nel basket. Cosa l'ha spinta a tornare alla ribalta in questo sport che progressivamente si sta facendo conoscere a Barletta?
Mi hanno spinto gli amici. Aldo Musti è stato mio dirigente, Salvatore (Lo Pizzo ndr) è un mio amico. L'ho fatto perché mi piace lo sport, perché senza sport io non so stare. Anche se devo ancora apprendere qualche regola che non conosco alla perfezione.
Il passato nello sport le ha lasciato qualche strascico di dolore nel suo cuore da sportivo…
Certamente, me ne ha lasciato di dolore. Però, ognuno fa le sue scelte.
Lei assumerà una carica importante all'interno della Cestistica Barletta: sarà infatti il presidente onorario e di main sponsor in una realtà che l'anno scorso è stata promossa alla serie C nazionale. Con quale spirito vivrà questo nuovo incarico, questa nuova avventura?
Io non sono un esperto del settore. Però devo guardare, devo capire. Credo che faremo bene, anzi mi sono raccomandato con il presidente Criscuoli di fare bella figura, che è importante. Se ricordate i miei trascorsi sportivi, ho sempre fatto bella figura.
Lei porta fortuna alla Cestistica Barletta: il nuovo progetto del basket barlettano, infatti, non ha mai disputato match casalinghi presso il Palazzetto dello Sport intitolato a Mario Borgia. Con il suo ingresso in società, ci sarà questa nuova possibilità…
È una scelta voluta anche dal sottoscritto, il PalaMarchiselli non è un palazzetto adeguato per disputare un campionato di serie C nazionale.
Si spera che con la possibilità di disputare le gare interne al PalaDisfida, si avvicini sempre più gente al basket.
Ma credo proprio di si, la nuova struttura è più accogliente, più ampia, migliore sotto tutti i punti di vista.
Quali sono gli obiettivi del signor Divittorio con l'ingresso nell'assetto societario della Cestistica Barletta?
Voglio riflettere almeno per un mese di tempo, poi vi saprò dire meglio. Adesso siamo in una fase in cui non posso sbilanciarmi. Credo di poter dare un contributo per ambire a qualcosa di buono. Mi voglio affezionare.
La speranza è che Barletta emuli l'esempio di Siena. Con l'ingresso in società di nuovi impulsi provenienti da gente motivata e seria come il signor Divittorio si può sognare in grande…
Signor Divittorio, lei è un imprenditore che ha sempre avuto a che fare con il mondo dello sport. Da poco è cominciata questa sua nuova avventura nel basket. Cosa l'ha spinta a tornare alla ribalta in questo sport che progressivamente si sta facendo conoscere a Barletta?
Mi hanno spinto gli amici. Aldo Musti è stato mio dirigente, Salvatore (Lo Pizzo ndr) è un mio amico. L'ho fatto perché mi piace lo sport, perché senza sport io non so stare. Anche se devo ancora apprendere qualche regola che non conosco alla perfezione.
Il passato nello sport le ha lasciato qualche strascico di dolore nel suo cuore da sportivo…
Certamente, me ne ha lasciato di dolore. Però, ognuno fa le sue scelte.
Lei assumerà una carica importante all'interno della Cestistica Barletta: sarà infatti il presidente onorario e di main sponsor in una realtà che l'anno scorso è stata promossa alla serie C nazionale. Con quale spirito vivrà questo nuovo incarico, questa nuova avventura?
Io non sono un esperto del settore. Però devo guardare, devo capire. Credo che faremo bene, anzi mi sono raccomandato con il presidente Criscuoli di fare bella figura, che è importante. Se ricordate i miei trascorsi sportivi, ho sempre fatto bella figura.
Lei porta fortuna alla Cestistica Barletta: il nuovo progetto del basket barlettano, infatti, non ha mai disputato match casalinghi presso il Palazzetto dello Sport intitolato a Mario Borgia. Con il suo ingresso in società, ci sarà questa nuova possibilità…
È una scelta voluta anche dal sottoscritto, il PalaMarchiselli non è un palazzetto adeguato per disputare un campionato di serie C nazionale.
Si spera che con la possibilità di disputare le gare interne al PalaDisfida, si avvicini sempre più gente al basket.
Ma credo proprio di si, la nuova struttura è più accogliente, più ampia, migliore sotto tutti i punti di vista.
Quali sono gli obiettivi del signor Divittorio con l'ingresso nell'assetto societario della Cestistica Barletta?
Voglio riflettere almeno per un mese di tempo, poi vi saprò dire meglio. Adesso siamo in una fase in cui non posso sbilanciarmi. Credo di poter dare un contributo per ambire a qualcosa di buono. Mi voglio affezionare.
La speranza è che Barletta emuli l'esempio di Siena. Con l'ingresso in società di nuovi impulsi provenienti da gente motivata e seria come il signor Divittorio si può sognare in grande…