
Politica
Consiglio comunale flash, alla prima votazione la seduta si scioglie
Squarci di crisi nella maggioranza: mancano responsabilità e dignità
Barletta - venerdì 16 dicembre 2016
17.49
Il numero legale manca, ancora una volta. Nella seduta (brevissima) del consiglio comunale che si è svolta questo pomeriggio, erano previste in voto alcune variazioni d'urgenza, punti all'ordine del giorno rinviati rispetto alla prima convocazione di mercoledì, quando la seduta è stata dichiarata deserta al momento del voto sulla spinosa questione della casa canonica di via Vitrani.
A pochissimi minuti dall'avvio dei lavori il consigliere Dario Damiani, che già aveva espresso la sua opinione a mezzo stampa, lascia l'aula con uno strascico di polemiche. Si passa alla presentazione del primo punto all'odg relativo al Piano Urbano Mobilità Sostenibile, illustrato dall'assessore Antonio Divincenzo. In breve tempo arriva anche la dura presa di posizione di Campese e Doronzo, che abbandonano l'aula dopo la dichiarazione di voto contraria rispetto al provvedimento. Maria Campese, con tono veemente, parla di «inattività dell'amministrazione».
Si procede al voto ma l'aula ormai è quasi completamente deserta: perciò la seduta si scioglie per mancanza del numero legale.
Repentini arrivano i primi commenti sui social, piazza principale per il dibattito politico (e non solo) in città. Scrive così Carmine Doronzo, in linea con la propria opinione espressa nel corso della breve seduta di questo pomeriggio: «Il PD di Barletta (e a questo punto non solo) ha ufficialmente scaricato il proprio sindaco. Anche oggi assenti. Anche oggi in consiglio non si approva nulla. Inutile proseguire così. Si traggano le conseguenze se si ha un briciolo di dignità: dimissioni subito!».
Ed è questa la parola che ricorre sempre più spesso in questi giorni: "dignità". L'imputazione è sicuramente diretta al Partito Democratico, attualmente ancora senza segretario e senza commissario, mancante di un solido esoscheletro politico nella nostra città: il tutto si riduce a una burocratica gestione del potere sempre più lontana dalle reali esigenze di una città che quasi si è arresa a questo sistema vizioso e avvilente.
Si naviga a vista, come sempre, e quasi certamente tutti festeggeranno in santa pace le festività natalizie ormai alle porte, tra un brindisi e l'altro, mentre i barlettani rifiutano di credere in un futuro più luminoso, accontentandosi di questa pigra indolenza. Nella letterina a Babbo Natale forse chiederemo un po' di "dignità".
A pochissimi minuti dall'avvio dei lavori il consigliere Dario Damiani, che già aveva espresso la sua opinione a mezzo stampa, lascia l'aula con uno strascico di polemiche. Si passa alla presentazione del primo punto all'odg relativo al Piano Urbano Mobilità Sostenibile, illustrato dall'assessore Antonio Divincenzo. In breve tempo arriva anche la dura presa di posizione di Campese e Doronzo, che abbandonano l'aula dopo la dichiarazione di voto contraria rispetto al provvedimento. Maria Campese, con tono veemente, parla di «inattività dell'amministrazione».
Si procede al voto ma l'aula ormai è quasi completamente deserta: perciò la seduta si scioglie per mancanza del numero legale.
Repentini arrivano i primi commenti sui social, piazza principale per il dibattito politico (e non solo) in città. Scrive così Carmine Doronzo, in linea con la propria opinione espressa nel corso della breve seduta di questo pomeriggio: «Il PD di Barletta (e a questo punto non solo) ha ufficialmente scaricato il proprio sindaco. Anche oggi assenti. Anche oggi in consiglio non si approva nulla. Inutile proseguire così. Si traggano le conseguenze se si ha un briciolo di dignità: dimissioni subito!».
Ed è questa la parola che ricorre sempre più spesso in questi giorni: "dignità". L'imputazione è sicuramente diretta al Partito Democratico, attualmente ancora senza segretario e senza commissario, mancante di un solido esoscheletro politico nella nostra città: il tutto si riduce a una burocratica gestione del potere sempre più lontana dalle reali esigenze di una città che quasi si è arresa a questo sistema vizioso e avvilente.
Si naviga a vista, come sempre, e quasi certamente tutti festeggeranno in santa pace le festività natalizie ormai alle porte, tra un brindisi e l'altro, mentre i barlettani rifiutano di credere in un futuro più luminoso, accontentandosi di questa pigra indolenza. Nella letterina a Babbo Natale forse chiederemo un po' di "dignità".

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