Malore in spiaggia
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Cronaca

Colpito da malore in acqua a Barletta, muore un anziano

Finisce tragicamente la domenica al mare. Inutili i tentativi di rianimazione dei guardaspiaggia

Tragedia al mare questa mattina a Barletta. Un uomo di 69 anni, residente nel milanese – probabilmente un barlettano in ferie nella città natale – si è sentito male mentre faceva il bagno nelle acque mosse del litorale di ponente. L'uomo colpito da attacco cardiaco, è stato avvistato immediatamente dai guardaspiaggia del Lido Ginevra riverso in acqua. Portato celermente a riva, gli è stato praticato massaggio cardiaco in quanto privo dei sensi e respirazione. Immediatamente attorno alla vittima e ai suoi soccorritori si è creato un nugolo di curiosi e famiglie con bambini lasciati irresponsabilmente ad assistere a scene di forte impatto emotivo.

Dopo circa 15-20 minuti dai primi soccorsi, è finalmente giunta la prima ambulanza dal pronto soccorso dell'ospedale Dimiccoli. I paramedici hanno provvisto a somministrare alla vittima una flebo e a continuare le manovre rianimatorie già ottimamente e velocemente praticate dai bagnini. Ma l'assenza di un dottore a bordo dell'ambulanza ha costretto i soccorritori a chiamare una seconda vettura, che è giunta sul luogo dopo altri cinque minuti. Intanto si tentava invano di allontanare i curiosi dalla zona e si provvedeva a nascondere la vittima dietro teli da bagno. Dopo circa 45 minuti dai primi disperati soccorsi, la vittima purtroppo non ce l'ha fatta. Sul luogo sono convenuti per i rituali accertamenti gli uomini della Polizia di Stato.

Lungi dal voler fare polemiche in un momento così tragico, alcune valutazioni però sono d'obbligo. Innanzitutto sull'assenza di defibrillatori portatili a bordo di tutte le ambulanze, per non parlare poi di almeno un medico a bordo delle stesse. Non sarebbe una cattiva idea per la salute dei cittadini che desiderano passare il giorno festivo al mare – parliamo di qualche migliaio di persone –, che venga destinata lungo i due litorali della città almeno un mezzo di pronto intervento mobile. Se ciò avviene durante qualsiasi manifestazione pubblica, concerti, spettacoli teatrali al Curci, non si capisce perché ciò non avvenga in un occasione più popolare come la vacanza al mare.

Ovviamente siamo realisti e capiamo che molte di queste mancanze – che in casi come questi tra la vita e la morte fanno la differenza – dipendono dall'enorme buco di bilancio della Sanità pugliese e dei conseguenti tagli all'assistenza. Ma la Sanità non dovrebbe essere al servizio del cittadino?



Alcune precisazioni in merito all'articolo "Colpito da malore in acqua a Barletta, muore un anziano"

La redazione di Barlettalife tiene a fare alcune precisazioni in merito. Innanzitutto il cronista era presente sul luogo dove si sono svolti i fatti ben prima che accadesse l'incidente, come privato cittadino. Come testimone oculare ha presenziato fin dai primi istanti ai soccorsi dei guardaspiaggia, rappresentando quindi una fonte di informazione diretta e avvalorata dalla testimonianza di altri astanti.

Le tempistiche. Nell'articolo citato si parla dell'arrivo della prima ambulanza "dopo circa 15-20 minuti dai primi soccorsi". Con primi soccorsi si è inteso affermare il momento in cui i guardaspiaggia hanno localizzato la vittima in mare e tratta a riva, dove hanno iniziato le prime pratiche di rianimazione. Non è stato affermato in alcun modo che i soccorsi dell'emergenza radio siano arrivati dopo 15-20 minuti dalla chiamata, la cui effettuazione non è stato possibile risalire nel momento di redazione dell'articolo stesso. Pertanto si conferma ciò che era stato già affermato e non vi è stato alcun intento polemico sui tempi come dimostrano le considerazioni finali dello scritto. Per quanto riguarda la provenienza della prima ambulanza dall'ospedale Dimiccoli, questa non può essere affermata con sicurezza. Pertanto la redazione è pronta a rettificare in qualsiasi istante il dato dietro comunicazioni ufficiali.

I defibrillatori. Nelle valutazioni finali dell'articolo si poneva l'accento sull'assenza di defibrillatori portatili (meglio conosciuti come semiautomatici, chiediamo scusa per il poco tecnicismo) a bordo di tutte le ambulanze. L'utilizzo di questo importante e prezioso strumento nella tragica occasione di domenica scorsa non è apparsa evidente al cronista durante le fasi del soccorso della prima ambulanza per tutto il tempo della sua presenza sul luogo prima che gli stessi soccorritori allontanassero i presenti e procedessero ad impedire – azione decisamente corretta – la visione dello svolgimento degli interventi dietro i già citati teli da bagno. Ora non sappiamo quali siano state le valutazioni effettuate dai soccorritori sull'opportunità o meno di utilizzare lo strumento tecnologico in questa occasione – e non spetta a noi farle –; sta di certo che se lo stesso strumento tecnologico è stato effettivamente usato in questa circostanza, la redazione di Barlettalife è pronta a rettificare, integrare, specificare la cronaca dei fatti e degli interventi. La valutazione sull'assenza di defibrillatori semiautomatici su tutti i mezzi di soccorso si poneva per di più come critica costruttiva nei confronti delle istituzioni regionali come sollecitazione a dotare tutti i mezzi di soccorso della Regione Puglia di defibrillatori e medici a bordo e l'amministrazione locale a ripristinare la postazione estiva dei mezzi di soccorso lungo i litorali della città. La redazione di Barlettalife e l'autore dell'articolo si rammaricano con i propri lettori se le affermazioni sui defibrillatori abbiano generato un travisamento dei significati e dei soggetti in causa ma in nessun caso era loro intenzione screditare o gettare ombre sull'operato di volontari e personale dipendente dell'Asl Bat, la cui professionalità è ampiamente riconosciuta dalla redazione e dalla cittadinanza tutta.

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