Politica
Caso Timac, D'Ambrosio: «La classe politica è responsabile del disastro»
Il deputato del M5S commenta: «Siamo tra le province più colpite da patologie tumorali»
Barletta - martedì 14 giugno 2016
18.36
«Anche oggi una tremenda notizia per il nostro territorio. Per la salute di tutti noi che in questo territorio ci viviamo. Ancora una volta un sequestro. Ancora una volta un possibile disastro ambientale legato ad inquinamento del terreno e della falda. Questa volta tocca a Barletta con il sequestro alla Timac». Interviene a poche ore dalla notizia del sequestro preventivo dell'impianto della Timac Agro di Barletta il deputato del Movimento Cinque Stelle Giuseppe D'Ambrosio.
«Il vero problema però - continua D'Ambrosio - è che ogni giorno tocca anche a qualcuno di noi ammalarsi gravemente. Siamo tra le province più colpite da patologie tumorali, anche infantili. Una classe politica inadeguata, incompetente ed a volte anche complice, non può lavarsi le mani come fatto finora con misure marchetta a livello locale e regionale. Sono politicamente responsabili del disastro che stanno vivendo i nostri territori e la nostra salute. Ma io con loro ho smesso di arrabbiarmi. Devo e voglio arrabbiarmi con i cittadini che continuano a votare questi personaggi che stanno decidendo della nostra salute e di quella dei nostri figli con i risultati che tutti purtroppo abbiamo davanti agli occhi. Se vi vendete. Se siete complici. Se il vostro voto e la vostra dignità valgono una promessa, un favore, un buono benzina, una busta della spesa o qualche decina di euro... non lamentatevi della salute che ci stanno rubando».
«Il vero problema però - continua D'Ambrosio - è che ogni giorno tocca anche a qualcuno di noi ammalarsi gravemente. Siamo tra le province più colpite da patologie tumorali, anche infantili. Una classe politica inadeguata, incompetente ed a volte anche complice, non può lavarsi le mani come fatto finora con misure marchetta a livello locale e regionale. Sono politicamente responsabili del disastro che stanno vivendo i nostri territori e la nostra salute. Ma io con loro ho smesso di arrabbiarmi. Devo e voglio arrabbiarmi con i cittadini che continuano a votare questi personaggi che stanno decidendo della nostra salute e di quella dei nostri figli con i risultati che tutti purtroppo abbiamo davanti agli occhi. Se vi vendete. Se siete complici. Se il vostro voto e la vostra dignità valgono una promessa, un favore, un buono benzina, una busta della spesa o qualche decina di euro... non lamentatevi della salute che ci stanno rubando».