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Cronaca

Bat, la mappa delle mafie nella sesta provincia pugliese

Sarebbe Andria il cuore della criminalità organizzata. «I settori di maggiore interesse sono il traffico, lo spaccio e la coltivazione in proprio di sostanze stupefacenti»

Sarebbe Andria il cuore della criminalità organizzata nella Sesta Provincia pugliese, seguita a ruota da Barletta, nonché S.Ferdinando di Puglia, Trani e Bisceglie. Questo è quanto emerge dalla recente relazione semestrale a firma della Direzione investigativa antimafia, esposta al Parlamento dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, relativa al periodo gennaio-giugno 2010. Come dicevamo, a destare maggiori preoccupazioni è proprio la città di Andria, dove emerge «l'operatività di soggetti che, pur non appartenendo a sodalizi criminali consolidati, dimostrano significative capacità di gestire le attività illecite in ristretto ambito territoriale». Nella relazione vengono sottolineati i settori di maggiore interesse: «I settori di maggiore interesse sono il traffico, lo spaccio e la coltivazione in proprio (anche nelle abitazioni) di sostanze stupefacenti da parte delle "nuove leve", il furto e la rapina di auto, mezzi agricoli, tir, ma nel mirino vi sono anche gli uliveti, gli oleifici e i mezzi che trasportano il cosiddetto "oro verde"». Preoccupante la presenza di organizzazioni mafiose: «si segnala la presenza degli appartenenti alle organizzazioni mafiose Pesce-Pistillo e Pastore che pur ridimensionate da numerosi arresti, mantengono una certa influenza sul territorio».

Meno allarmante ma comunque da tenere sotto controllo la città di Barletta, dove a seguito della disarticolazione del clan «Cannito-Lattanzio», che ha determinato il venir meno del ruolo egemone di questa organizzazione, si assiste ad un periodo di relativa calma degli equilibri criminali. In questo contesto è stata messa a segno l'operazione «Amarcord», lo scorso 24 giugno scorso, dove furono arrestati 7 presunti usurai. Tra gli episodi di rilievo, il tentato omicidio di Vincenzo Di Salvo, commerciante di auto, già noto alle forze dell'ordine, ferito con due colpi di pistola calibro 22 alla coscia sinistra, episodio avvenuto il 27 marzo 2010. La vittima è fratello di Francesco Di Salvo, che risulterebbe affiliato al clan «Cannito-Lattanzio». Al fenomeno delle estorsioni è legato l'incendio doloso di tre autoambulanze e due pulmini degli Operatori Emergenza Radio avvenuto nel cortile della scuola «Principe di Napoli». Un incendio che provocò anche l'inagibilità della scuola. Viceversa, per quanto concerne la città di Trani, la relazione parla di «una criminalità con connotazione non particolarmente organizzata, diversamente da Bisceglie dove sta prendendo piede il sodalizio del clan Cuocci, «dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti e alle estorsioni, ma che non evidenzia ancora profili organizzativi particolarmente strutturati». Ombre di mafie anche nella bassa valle dell'Ofanto. Il 6 marzo 2010 a seguito di un incendio doloso in un piazzale di una ditta operante nel settore ortofrutticolo causò la distruzione di quattro autocarri. L'incendio si estese ad un vicino colorificio con ingenti danni.
  • Criminalità organizzata
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