La città
Al "Dimiccoli" in pullman: adesso si può
Una fermata in via Lattanzio, la comunicazione dell'Ufficio Tecnico alla Stp. Trova soluzione una vicenda perdurata cinque mesi
Barletta - martedì 10 settembre 2013
Finalmente, dopo cinque mesi di attesa, i bus avranno la fermata diretta all'ospedale di Barletta "Mons. Raffaele Dimiccoli", precisamente in via Lattanzio, nella zona adibita a parcheggio dinanzi all'ingresso principale. La comunicazione è arrivata direttamente dai dirigenti dell'Ufficio tecnico del Comune di Barletta- il dirigente Sebastiano Longano ed il tecnico Francesco Attolico- ai vertici della Stp, la Società dei trasporti provinciale, e di fatto tende una mano per alleviare una situazione di mobilità che si era complicata con il trasferimento del reparto di Ematologia da Trani a Barletta, intervento che aveva completato il polo onco-ematologico previsto e allestito al "Dimiccoli".
La lettera che autorizza la fermata di fatto ratifica una disponibilità arrivata già cinque mesi fa da parte della Stp, che aveva di fatto fornito ufficialmente parere favorevole all'intervento per voce del suo presidente Roberto Gargiuolo: per gli utenti, i dipendenti e i pazienti del nosocomio barlettano che fanno uso del servizio di trasporto pubblico non sarà più necessario muoversi di diverse centinaia di metri, verso via Rossini, per raggiungere la fermata del bus più vicina: nella lettera dell'Ufficio Tecnico si spiega che «trattandosi di intervento sollecitato dagli utenti che devono raggiungere il nuovo ospedale civile, nonché da motivi tecnici alla manovrabilità dei mezzi che trovano in tale area di parcheggio tutte le possibili ed idonee soluzioni per la sosta, e considerato che l'istituzione della nuova fermata può certamente favorire al mobilità alternativa, si autorizza la Stp ad istituire in via Lattanzio una nuova fermata del tipo facoltativa, con l'obbligo dell'installazione della paline di fermata e quant'altro richiesto dal vigente codice della strada».
Sulla questione ha messo la fatidica "pietra sopra" anche il presidente della Stp Gargiuolo, con dichiarazioni diffuse su su un quotidiano locale: «Noi avevamo fatto la nostra parte sin dallo scorso 9 aprile. I tempi si stavano allungando troppo e stavamo ricevendo critiche ingenerose, ma, alla fine, anche il Comune di Barletta ha fatto la sua parte e la nostra azienda, anche in questo caso, ha reso un segnale di efficienza ed attenzione agli utenti dei servizi pubblici, sia per quanto i trasporti, sia per quello che concerne la sanità».
(Twitter: @GuerraLuca88)
La lettera che autorizza la fermata di fatto ratifica una disponibilità arrivata già cinque mesi fa da parte della Stp, che aveva di fatto fornito ufficialmente parere favorevole all'intervento per voce del suo presidente Roberto Gargiuolo: per gli utenti, i dipendenti e i pazienti del nosocomio barlettano che fanno uso del servizio di trasporto pubblico non sarà più necessario muoversi di diverse centinaia di metri, verso via Rossini, per raggiungere la fermata del bus più vicina: nella lettera dell'Ufficio Tecnico si spiega che «trattandosi di intervento sollecitato dagli utenti che devono raggiungere il nuovo ospedale civile, nonché da motivi tecnici alla manovrabilità dei mezzi che trovano in tale area di parcheggio tutte le possibili ed idonee soluzioni per la sosta, e considerato che l'istituzione della nuova fermata può certamente favorire al mobilità alternativa, si autorizza la Stp ad istituire in via Lattanzio una nuova fermata del tipo facoltativa, con l'obbligo dell'installazione della paline di fermata e quant'altro richiesto dal vigente codice della strada».
Sulla questione ha messo la fatidica "pietra sopra" anche il presidente della Stp Gargiuolo, con dichiarazioni diffuse su su un quotidiano locale: «Noi avevamo fatto la nostra parte sin dallo scorso 9 aprile. I tempi si stavano allungando troppo e stavamo ricevendo critiche ingenerose, ma, alla fine, anche il Comune di Barletta ha fatto la sua parte e la nostra azienda, anche in questo caso, ha reso un segnale di efficienza ed attenzione agli utenti dei servizi pubblici, sia per quanto i trasporti, sia per quello che concerne la sanità».
(Twitter: @GuerraLuca88)