
Arte
Rassegna del primo collettivo europeo di improvvisazione radicale interdisciplinare
venerdì 25 novembre 2011
21.30
Viale Guglielmo Marconi, 49
La rassegna, articolata in 7 eventi che si terranno con la cadenza di uno al mese, vedrà gli improvvisatori aderenti al collettivo esibirsi in set di improvvisazione radicale interdisciplinare. Gli improvvisatori, artisti attivi nelle più svariate vie di espressione artistica (musica, danza, teatro, poesia, pittura, visual, circo contemporaneo, ecc.), si avvicenderanno sul palco del GOS perpetuando la sperimentazione nel campo dell' "improvvisazione radicale interdisciplinare", termine che nasce con il collettivo stesso nei suoi 3 anni di attività e ricerca in questa direzione.
In occasione di tale rassegna il collettivo si propone di continuare il proprio lavoro di ricerca nell'ambito della destrutturazione degli spazi di attuazione comunemente intesi.
Lo spazio nel quale c'è in un dato momento una manifestazione artistica, va inteso e utilizzato non solo come palco-platea, bensì come totalità del volume del luogo in cui avviene la suddetta manifestazione artistica, quindi non ci può essere una distinzione tra pubblico e artista, ma tutto va considerato compartecipe dello stesso momento artistico. Inoltre spesso lo spazio è considerato come superficie, area, piuttosto che volume, omettendo una possibilità importantissima, che è quella di giocare(perchè di un gioco in fondo si tratta) con la totalità dello spazio stesso.
In occasione di tale rassegna il collettivo si propone di continuare il proprio lavoro di ricerca nell'ambito della destrutturazione degli spazi di attuazione comunemente intesi.
Lo spazio nel quale c'è in un dato momento una manifestazione artistica, va inteso e utilizzato non solo come palco-platea, bensì come totalità del volume del luogo in cui avviene la suddetta manifestazione artistica, quindi non ci può essere una distinzione tra pubblico e artista, ma tutto va considerato compartecipe dello stesso momento artistico. Inoltre spesso lo spazio è considerato come superficie, area, piuttosto che volume, omettendo una possibilità importantissima, che è quella di giocare(perchè di un gioco in fondo si tratta) con la totalità dello spazio stesso.
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