
Calcio
Scomparsa Di Cosola, le memorie degli ex biancorossi
Le parole di Scarnecchia, Beccalossi, Rovani, Nucifora e Sciannimanico
Barletta - martedì 15 aprile 2014
18.28
La gioia più grande alla Barletta calcistica l'aveva regalata la sua truppa biancorossa, una domenica di inizio giugno a Sorrento nel lontano 1987. La presidenza di Franco Di Cosola, scomparso ieri sera all'età di 71 anni per un infarto mentre era in Albania, ha portato in dote al Barletta Calcio i quattro anni di cadetteria della storia plurinovantennale del club: Milan, Lazio, Parma, Verona gli avversari del tempo, in una cornice che portò il club e la città alla ribalta dell'Italia intera. A ricordarne la figura e gli aneddoti cinque protagonisti che sono passati da Barletta tra il 1985 e il 1990:
Lello Sciannimanico (centrocampista Barletta 1985-1987, 65 presenze e 13 reti): "Era una persona che prima di tutto sapeva sempre quello che doveva fare. Poteva anche non avere una cultura e una preparazione di gran livello, e qualche volta questo messaggio lo faceva passare anche per una persona qualunque. Ma lui una persona qualunque non lo è mai stato. E' stato sempre una persona attenta, capace, non ci ha mai fatto mancare niente. Non ho mai avuto un presidente presente come Di Cosola, dentro e fuori dal campo. Era sempre nel vivo delle situazioni, purtroppo accompagnato nell'ultimo periodo da un direttore sportivo di quelli che rovinano il calcio. Era un uomo che sapeva vivere e non ci ha mai fatto mancare niente. Sono davvero addolorato per la sua scomparsa, mi stringo al dolore della famiglia".
Enzo Nucifora (general manager Barletta nel 1986/87): "Il figlio mi ha avvisato della scomparsa del presidente, sono rimasto scosso da questa notizia. Quello che più ricordo di lui sono i rapporti umani. Sono stato con lui nel momento più bello della storia del Barletta, quando siamo saliti in serie B Era un uomo straordinario, riusciva a far sentire tutti a proprio agio. Quando ero a Brletta ho vissuto sempre a stretto contatto con lui, vivevo praticamente a casa sua. Da questo aspetto di famiglia nasceva la base di quel barletta che ha poi fatto paura a tutti. Non lo dimenticherò mai".
Roberto Rovani (attaccante del gol-promozione a Sorrento il 7 giugno 1987): "Oggi ho rivisto il video della promozione: sono ricordi, emozioni, pezzi di vita che restano dentro per sempre. Ero uno dei più giovani di quel Barletta, ma il presidente Di Cosola mi trattava come gli altri: era questa la sua grande abilità, trattare tutti allo stesso modo. La promozione è stata un'emozione incredibile: in quegli anni i presidenti delle squadre di calcio erano prima tifosi e poi imprenditori, cosa che oggi raramente avviene. Il Barletta mi prese ancora infortunato, mi fece curare a Bergamo in uno dei migliori centri di riabilitazione italiani e mi ha accolto come uomo e come calciatore. Nell'anno della promozione del Barletta in B, poi, ci fu anche la vittoria del campionato da parte del Napoli: fu una sorta di riscatto del Mezzogiorno. Sono sinceramente commosso. Mi stringo al dolore della famiglia, sperando di poter venire a Barletta presto per omaggiare la memoria di Franco Di Cosola".
Evaristo Beccalossi (centrocampista Barletta 1988/1989, 26 presenze e 6 reti): "Ho un ottimo ricordo del presidente Di Cosola. Quell'anno avevo tante squadre che mi cercavano, ma lui e Iacobucci riuscirono a convincermi a venire a Barletta. Durante quel campionato di Serie B riuscimmo a salvarci tranquillamente senza alcun tipo di problema. Non posso che esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Ha lasciato in me un ottimo ricordo, mi dispiace tantissimo".
Roberto Scarnecchia (centrocampista Barletta 1986/88, 33 presenze e 2 reti): "Un grande uomo, una grande persona. Come tutti ha fatto errori, ma si sa, chi non agisce non sbaglia. Lo ricordo con affetto, con la consapevolezza di aver conosciuto colui che ha creato il più grande Barletta di sempre. A questo proposito ricordo l'incontro al calciomercato. Io venivo dal Milan, mi volevano Lazio, Fiorentina ed altre grandi squadre. Mi si avvicinò e mai disse: Roberto, ti offro questo vieni da noi? io mi presi tempo per decidere e raccogliere informazioni su di lui e Barletta. Ebbene erano tutte info straordinarie. Mi colpì il suo modo di fare deciso il suo essere flokloristico con quella sigaretta con il bocchino e quella pochette gialla e nera. Alla fine accettai e il resto lo conoscete tutti. Mi stringo alla famiglia e la abbraccio con affetto".
I funerali di Franco Di Cosola saranno celebrati giovedì 17 aprile alle 16.15 presso la chiesa del "Santo Sepolcro". Lì i tifosi biancorossi potranno abbracciare un uomo che ha costruito un pezzo di storia biancorossa.
Lello Sciannimanico (centrocampista Barletta 1985-1987, 65 presenze e 13 reti): "Era una persona che prima di tutto sapeva sempre quello che doveva fare. Poteva anche non avere una cultura e una preparazione di gran livello, e qualche volta questo messaggio lo faceva passare anche per una persona qualunque. Ma lui una persona qualunque non lo è mai stato. E' stato sempre una persona attenta, capace, non ci ha mai fatto mancare niente. Non ho mai avuto un presidente presente come Di Cosola, dentro e fuori dal campo. Era sempre nel vivo delle situazioni, purtroppo accompagnato nell'ultimo periodo da un direttore sportivo di quelli che rovinano il calcio. Era un uomo che sapeva vivere e non ci ha mai fatto mancare niente. Sono davvero addolorato per la sua scomparsa, mi stringo al dolore della famiglia".
Enzo Nucifora (general manager Barletta nel 1986/87): "Il figlio mi ha avvisato della scomparsa del presidente, sono rimasto scosso da questa notizia. Quello che più ricordo di lui sono i rapporti umani. Sono stato con lui nel momento più bello della storia del Barletta, quando siamo saliti in serie B Era un uomo straordinario, riusciva a far sentire tutti a proprio agio. Quando ero a Brletta ho vissuto sempre a stretto contatto con lui, vivevo praticamente a casa sua. Da questo aspetto di famiglia nasceva la base di quel barletta che ha poi fatto paura a tutti. Non lo dimenticherò mai".
Roberto Rovani (attaccante del gol-promozione a Sorrento il 7 giugno 1987): "Oggi ho rivisto il video della promozione: sono ricordi, emozioni, pezzi di vita che restano dentro per sempre. Ero uno dei più giovani di quel Barletta, ma il presidente Di Cosola mi trattava come gli altri: era questa la sua grande abilità, trattare tutti allo stesso modo. La promozione è stata un'emozione incredibile: in quegli anni i presidenti delle squadre di calcio erano prima tifosi e poi imprenditori, cosa che oggi raramente avviene. Il Barletta mi prese ancora infortunato, mi fece curare a Bergamo in uno dei migliori centri di riabilitazione italiani e mi ha accolto come uomo e come calciatore. Nell'anno della promozione del Barletta in B, poi, ci fu anche la vittoria del campionato da parte del Napoli: fu una sorta di riscatto del Mezzogiorno. Sono sinceramente commosso. Mi stringo al dolore della famiglia, sperando di poter venire a Barletta presto per omaggiare la memoria di Franco Di Cosola".
Evaristo Beccalossi (centrocampista Barletta 1988/1989, 26 presenze e 6 reti): "Ho un ottimo ricordo del presidente Di Cosola. Quell'anno avevo tante squadre che mi cercavano, ma lui e Iacobucci riuscirono a convincermi a venire a Barletta. Durante quel campionato di Serie B riuscimmo a salvarci tranquillamente senza alcun tipo di problema. Non posso che esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Ha lasciato in me un ottimo ricordo, mi dispiace tantissimo".
Roberto Scarnecchia (centrocampista Barletta 1986/88, 33 presenze e 2 reti): "Un grande uomo, una grande persona. Come tutti ha fatto errori, ma si sa, chi non agisce non sbaglia. Lo ricordo con affetto, con la consapevolezza di aver conosciuto colui che ha creato il più grande Barletta di sempre. A questo proposito ricordo l'incontro al calciomercato. Io venivo dal Milan, mi volevano Lazio, Fiorentina ed altre grandi squadre. Mi si avvicinò e mai disse: Roberto, ti offro questo vieni da noi? io mi presi tempo per decidere e raccogliere informazioni su di lui e Barletta. Ebbene erano tutte info straordinarie. Mi colpì il suo modo di fare deciso il suo essere flokloristico con quella sigaretta con il bocchino e quella pochette gialla e nera. Alla fine accettai e il resto lo conoscete tutti. Mi stringo alla famiglia e la abbraccio con affetto".
I funerali di Franco Di Cosola saranno celebrati giovedì 17 aprile alle 16.15 presso la chiesa del "Santo Sepolcro". Lì i tifosi biancorossi potranno abbracciare un uomo che ha costruito un pezzo di storia biancorossa.
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