I calciatori dicono no alla Lega Pro di Macalli
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Calcio

Post – Macalli, la protesta si sposta verso l’AIC

Alì Lolli: «Il sindacato non ha fatto i nostri interessi»

Dopo aver protestato contro Macalli e Ghirelli per l'assurda legge sull'età media, Post – Macalli (Pagina sorta su Facebook per contestare questa situazione, ndr) continua la sua "crociata" spostando l'obiettivo nei confronti dell'AIC. Oltre a non avere tutelato i giocatori, la lega rappresentata da Damiano Tommasi non ha citato minimamente il problema relativo alle pensioni. Infatti, da un po' di tempo a questa parte, tali retribuzioni sono state accorpate con quelle dell'INPS e di conseguenza l'età per andare in pensione si è spostata a 64 anni. C'è da chiedersi se come accade per tutti i lavoratori, sarà possibile chiedere la disoccupazione. A tal proposito abbiamo ascoltato Alì Lolli, una carriera spesa fra i campi di Lega Pro e promotore della pagina Facebook.

Alì, negli ultimi giorni avete spostato la vostra protesta nei confronti dell'AIC. Cosa vi ha spinto a prendere una decisione del genere?
«La nostra protesta si è spostata nei confronti dell'AIC per una questione semplicissima: il sindacato ha ormai perso tutta la sua efficacia. I giocatori di LND e Lega Pro non vengono tutelati in nessun modo. Se le cose non cambiano subito, questo problema affliggerà anche la Serie B, in quanto la terza serie nazionale non consente il naturale corso della carriera».

Siete riusciti ad avere un contatto diretto con Damiano Tommasi in questi ultimi tempi?
«Dopo il passaggio della normativa relativa all'età media, l'AIC è praticamente scomparsa. Credo che questo silenzio si interromperà subito, al momento sono tanti i giocatori a cui non è arrivato un solo euro dalle fideiussioni post fallimento».

Quali proposte avete in mente per il futuro?
«La Lega Pro deve essere rivista e ristrutturata. Come i calciatori non vengono riconfermati o peggio ancora restano senza squadra, così Macalli e Ghirelli dovrebbero lasciare il posto per aver fallito clamorosamente il loro compito».

State protestando ininterrottamente da qualche mese. I risultati, seppur in maniera parziale, sono arrivati. Credi che verrà fatta la vostra volontà o è semplicemente un'utopia?
«Non so se le cose cambieranno o se nascerà una nuova associazione. In ogni caso, noi ci saremo sempre finché tutto non funzionerà alla perfezione».

In conclusione vorrei spostarmi sulla sfera personale. Ad oggi Alì Lolli sente la mancanza del calcio giocato e in questo momento cosa fa?
«Attualmente gioco in Promozione e alleno una squadra di piccoli esordienti. Nel tempo libero insegno e svolgo le attività di Surf, S.U.P e Wind Surf. Non ho nessuna nostalgia nei confronti della Lega Pro, soprattutto se la Lega Pro è questa. Ho voluto sin dal primo momento mettere l'AIC a dura prova e sono giunto ad una conclusione: il sindacato cura gli interessi della sola Serie A, tanto è vero che Gianluigi Buffon non ha speso nessuna parola in merito. Caro Buffon, gli uomini sono tutti uguali dal primo al primo perché di ultimi non ce ne sono. Campione in campo, piccolo uomo fuori».
(Twitter: @Massi_dipa)
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