Marco Aurelio Fontana
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Marco Aurelio Fontana: «Bella accoglienza a Barletta, in Puglia per avviare grande stagione»

Il bronzo in MTB Cross Country a Londra 2012 ai nostri microfoni

Azzurro e ciclismo, un binomio vincente in questi giorni a Barletta, che dal 14 e fino al 28 febbraio sta ospitando la nazionale italiana di Mountain Bike per uno stage di allenamento pre-stagionale. Tanti i nomi celebri selezionati dal dt azzurro Pallhuber, nel dettaglio Serena Calvetti, Michele Casagrande, Cristian Cominelli, Marco Aurelio Fontana, Martino Fruet, Gerhard Kerschbaumer, Anna Oberparleiter, Nicholas Pettinà, Fabian Rabensteiner, Lisa Rabensteiner, Lorenzo Samparisi, Mirko Tabacchi e Andrea Tiberi. Questa mattina la truppa azzurra sarà al lavoro sul velodromo del "Lello Simeone": ai nostri microfoni Marco Aurelio Fontana, bronzo olimpico a Londra 2012, campione italiano nella specialità del cross country nella categoria élite, campione del mondo in carica nella Team Relay, tre volte oro mondiale e una volta sul tetto d'Europa, si è concesso in una esclusiva intervista.

Fontana, che impressioni avete avuto al primo impatto con Barletta?
«Positive, io amo il Sud Italia, i miei nonni erano calabresi: mi piace tutta l'Italia, mi piace tanto venire al Sud. Avendo Lello Ziri come punto di riferimento conoscevamo il territorio pugliese, che è bellissimo come panorama ma può darci tanto dal punto di vista atletico. Il 2014 è pronto a entrare nel vivo, ora iniziano le gare a punti e quelle per la qualificazione olimpica. Mi aspetto di tornare abbronzato e far tribolare i miei colleghi, sarà un bel ritiro».

Che tipo di lavoro state sostenendo?
«Io andrò via prima perchè il 25 sosterrò la prima gara a tappe a Cipro. Verso la fine di febbraio si entra nel vivo, quindi si fanno lavori più lunghi, aerobici e di forza. Essendo però verso la fine di febbraio, faremo qualche lavoro di soglia, lattacido e useremo tanto la bici da strada. Il clima da gara è vicino, e da questo punto di vista per rodarlo sarà importante anche lavorare una o due volte in pista al "Simeone", il che per il mio tipo di corsa è un bonus. Sono molto contento e motivato per iniziare».

Quali sono i tuoi obiettivi per questo 2014?
«Sono tanti e importanti: ho chiuso il 2013 sotto le aspettative nonostante il bronzo all'Europeo e i titoli a staffetta mondiale e continentale, ma non è stato l'anno che volevo fare. Ho avuto un pò di rallentamenti per cui non sono stato alla mia altezza, ora è tempo di fare il salto verso il gradino più alto del podio in Coppa del Mondo. Miriamo a confermarci nella top five, ma ambiamo al massimo».

Tanto che dopo la vittoria ai Campionati Italiani Ciclocross Orvieto 2014 hai preferito lavorare su te stesso.
«Mi dispiace non essere al via del prossimo Campionato del Mondo in maglia azzurra, ma un atleta del mio calibro deve fare delle scelte e io per il 2014 mi sono prefissato di ottenere maggiori risultati in mtb quindi devo lavorare in questo senso. Colgo l'occasione per mandare un grande in bocca al lupo al CT Fausto Scotti e a tutti i miei compagni di nazionale, che sono sicuro in Olanda sapranno farsi valere».

Marco Aurelio Fontana
Ti senti portatore di un messaggio importante anche per i ragazzi e la loro educazione?

«Ci credo molto. Spero sia lo stesso anche per i ragazzi, i più giovani e i meno giovani: è importante capire che lo sportivo è anche un ambasciatore di valori. La bici è importante come divertimento e mezzo di trasporto. Io cerco di trasmettere sempre il mio approccio allo sport, quello di lavorare e sognare con il sorriso, sempre pensando alle cose positive e senza mai cercare scorciatoie, che non esistono e non devono essere nemmeno pensate».

Una domanda scontata ma obbligata: come è cambiata per te l'emozione di cavalcare la mountain bike negli anni?
«Un divertimento costante ma cambiato nel tempo. Nei primi anni facevo cross country e mi piaceva solo la discesa: oggi amo il gesto, la completezza della disciplina, la necessità di essere completo come atleta e di interpretare la bici come mezzo per viaggiare e raggiungere un obiettivo. E' un mezzo che ti dà tante di quelle scelte che sono impressionanti. Le emozioni sono in tanti attimi: le strade che prendi, i passaggi che affronti, un sentiero che percorri...».

Hai gesti scaramantici particolari prima di entrare in gara?
«Ne ho qualcuna, ma come tanti atleti di buon livello. SI indossano certe cose, si mette una scarpa prima dell'altra: ovviamente restano privati (ride, ndr)».

Marco, siamo ai titoli di coda. Il tuo saluto e l'invito ai barlettani e alla Puglia per questo raduno.
«Barletta ci ha accolto bene, in maniera soft ma entusiasta: potremo lavorare con tranquillità e il giusto calore. Mi piace vedere l'accoglienza pugliese, saluto e ringrazio tutte le persone che abbiamo conosciuto in queste ore e le invito alla gara del 23: chi mancherà si dovrà solo mangiare le mani (ride, ndr). In questi giorni sarebbe bello vedere tanta gente in bici e non al nostro seguito».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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