
Calcio
L’angolo dell’avversario: la Nocerina, lo stadio vuoto e quell’occasione persa…
Domenica al “San Francesco” 219 tifosi, il “diktat” dei tifosi ha la meglio
Barletta - mercoledì 11 dicembre 2013
Sabato pomeriggio al "Puttilli" il Barletta ospiterà la Nocerina, formazione della quale negli ultimi tempi si è parlato più per fattori extra-calcistici che per i risultati del campo. Domenica scorsa i molossi hanno ottenuto la seconda vittoria consecutiva, dando una piega meno storta a un'annata maledetta, superando in casa L'Aquila per 1-0. Peccato che la vittoria sia stato l'eco perfetta del successo di sette giorni prima, ottenuto sul neutro di Pontedera contro la Paganese, a porte chiuse per l'occasione. Gli uomini di Gaetano Fontana hanno infatti giocato davanti a 219 tifosi, nonostante la società avesse invitato i ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori a riempire gli spalti. Sul campo ha vinto la Nocerina, ma fuori hanno vinto gli ultras: una spaccatura ormai insanabile dopo i noti fatti dell'"Arechi" del 10 novembre, in cui alcuni tifosi avevano costretto i loro calciatori a sabotare il derby con la Salernitana e perdere a tavolino. Sul piatto parole del ds Pavarese che aveva denunciato le minacce di morte prima della farsa di Salerno, quella che rischia di costare alla Nocerina l'incriminazione per illecito e la retrocessione tra i dilettanti.
«Questa società non merita questa città. Diserzione», recitava uno dei tanti manifesti esposti per le vie del centro in occasione della gara interna con l'Aquila. Un invito, meglio, una convocazione in piena regola a non esserci, a non seguire la squadra allo stadio, per rimarcare una frattura che ormai in molti considerano insanabile. Un diktat purtroppo andato in porto: uno stadio vuoto, un clima di indifferenza generale, hanno fatto da cornice al successo sugli abruzzesi, firmato da Danti. La diserzione a comando del pubblico di Nocera è un altro capitolo di una storia grigia, triste, obnubilante nella quale si finisce col perdere di vista anche il senso di insistere a fare calcio: oggi la procura federale sta indagando sui fatti di Salerno e nei prossimi mesi sarà chiarito cosa è accaduto all'Arechi.
«La protesta è stata organizzata da pochi facinorosi che non hanno nulla a che vedere con i veri tifosi della Nocerina. Gente che non ha fatto altro che gettare fango sulla tifoseria e sulla città – ha spiegato il ds Pavarese a ilsole24ore.com -. Ciò che fa più male non è che i tifosi della curva siano riusciti a trovare adepti nella città, ma che le scuole non abbiamo raccolto il nostro invito di portare allo stadio i ragazzi: ieri erano in pochissimi. Forse siamo partiti tardi con questa iniziativa, che valuteremo se ripetere nelle prossime partite, ma viene da pensare che anche i genitori abbiano consigliato ai loro figli di non seguire la squadra perché era meglio non scontentare alcune persone. Come rispondo al comunicato dei tifosi? Il gioco del calcio è il più bello del mondo. Ora noi dobbiamo lavorare affinché la gente possa tornare allo stadio. Giochiamo per Nocera, giochiamo per i tifosi. Non vorrei che dovessimo iniziare a giocare soltanto per noi stessi. Incontrare ancora i rappresentanti della Sud? Credo che a questo punto ogni parola sia superflua. Di incontri ne abbiamo già avuti. Il tempo sarà il miglior giudice».
Sulla vicenda ha deciso di intervenire anche il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli. «Ho letto che ieri avrebbero vinto i più scalmanati, gli ultras della Nocerina – ha dichiarato il dg a ilsole24ore.com -. Ma da quello che mi hanno insegnato, gli ultras sono tifosi che vanno alle partite per sostenere la squadra. Se ieri, gli ultras della Nocerina, oltre a non andare allo stadio non hanno nemmeno permesso l'ingresso dei ragazzi, è la più grande sconfitta che potessero ottenere. Per loro, soprattutto. L'abbiamo detto oggi al ministro Alfano. Noi non demorderemo, perché vogliamo che in Campania si svolgano partite con il pubblico sugli spalti. Qualcuno dice che lavorare sulla cultura richiede tempo, troppo tempo. Noi rispondiamo che il problema non è quanto ci vuole per cambiare le cose, ma quando si inizia e noi vogliamo iniziare al più presto».
«Questa società non merita questa città. Diserzione», recitava uno dei tanti manifesti esposti per le vie del centro in occasione della gara interna con l'Aquila. Un invito, meglio, una convocazione in piena regola a non esserci, a non seguire la squadra allo stadio, per rimarcare una frattura che ormai in molti considerano insanabile. Un diktat purtroppo andato in porto: uno stadio vuoto, un clima di indifferenza generale, hanno fatto da cornice al successo sugli abruzzesi, firmato da Danti. La diserzione a comando del pubblico di Nocera è un altro capitolo di una storia grigia, triste, obnubilante nella quale si finisce col perdere di vista anche il senso di insistere a fare calcio: oggi la procura federale sta indagando sui fatti di Salerno e nei prossimi mesi sarà chiarito cosa è accaduto all'Arechi.
«La protesta è stata organizzata da pochi facinorosi che non hanno nulla a che vedere con i veri tifosi della Nocerina. Gente che non ha fatto altro che gettare fango sulla tifoseria e sulla città – ha spiegato il ds Pavarese a ilsole24ore.com -. Ciò che fa più male non è che i tifosi della curva siano riusciti a trovare adepti nella città, ma che le scuole non abbiamo raccolto il nostro invito di portare allo stadio i ragazzi: ieri erano in pochissimi. Forse siamo partiti tardi con questa iniziativa, che valuteremo se ripetere nelle prossime partite, ma viene da pensare che anche i genitori abbiano consigliato ai loro figli di non seguire la squadra perché era meglio non scontentare alcune persone. Come rispondo al comunicato dei tifosi? Il gioco del calcio è il più bello del mondo. Ora noi dobbiamo lavorare affinché la gente possa tornare allo stadio. Giochiamo per Nocera, giochiamo per i tifosi. Non vorrei che dovessimo iniziare a giocare soltanto per noi stessi. Incontrare ancora i rappresentanti della Sud? Credo che a questo punto ogni parola sia superflua. Di incontri ne abbiamo già avuti. Il tempo sarà il miglior giudice».
Sulla vicenda ha deciso di intervenire anche il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli. «Ho letto che ieri avrebbero vinto i più scalmanati, gli ultras della Nocerina – ha dichiarato il dg a ilsole24ore.com -. Ma da quello che mi hanno insegnato, gli ultras sono tifosi che vanno alle partite per sostenere la squadra. Se ieri, gli ultras della Nocerina, oltre a non andare allo stadio non hanno nemmeno permesso l'ingresso dei ragazzi, è la più grande sconfitta che potessero ottenere. Per loro, soprattutto. L'abbiamo detto oggi al ministro Alfano. Noi non demorderemo, perché vogliamo che in Campania si svolgano partite con il pubblico sugli spalti. Qualcuno dice che lavorare sulla cultura richiede tempo, troppo tempo. Noi rispondiamo che il problema non è quanto ci vuole per cambiare le cose, ma quando si inizia e noi vogliamo iniziare al più presto».
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