
Calcio
L'angolo dell'avversario: intervista al dg del Pisa Fabrizio Lucchesi
Tra retroscena di mercato e un occhio al Barletta
Barletta - venerdì 18 gennaio 2013
Un curriculum niente male quello di Fabrizio Lucchesi (nella foto): nel cassetto due lauree - una in scienze motorie e l'altra in management dello sport - e in bacheca tanti ma tanti trofei conquistati nei panni di Direttore generale: due campionati vinti ad Empoli, la sua città natale, che insieme a mister Spalletti ha portato dalla C alla serie A. Poi il grande salto a Roma, con lo scudetto del 2001 insieme a Fabio Capello e la Supercoppa di Lega l'anno successivo, il passaggio a Palermo - nell'anno della promozione dalla C alla B - e il ritorno in Toscana, da protagonista di primo piano della rinascita della Fiorentina dopo il fallimento Cecchi Gori. Tante soddisfazioni anche a Pescara, si è conclusa nell'estate 2011 dopo una promozione in B e una salvezza in cadetteria. Da un anno e mezzo è tornato vicino a casa sua, a Pisa, nei panni di dg della squadra toscana, quarta forza del campionato di Prima Divisione, girone B, che affronterà il Barletta al "Cosimo Puttilli" domenica prossima per il turno numero 18 della competizione. Noi di Barlettalife.it l'abbiamo intervistato a 48 ore dal match, in un gustoso prepartita:
Fabrizio Lucchesi, momento decisivo per il torneo. Avete interrotto contro l'Andria l'emorragia di risultati negativi, con 2 punti in 5 partite: come arriva il Pisa alla partita di Barletta?
«La nostra analisi era che questo periodo negativo era stato dettato perlopiù da una crisi di risultati che non di gioco, dovuta anche a sfortuna e qualche errore. Abbiamo ritrovato il successo pieno, noi andiamo a Barletta per dare continuità ai risultati positivi e continuare a ritrovarci: speriamo di fare una buona prestazione».
Gennaio è il mese del calciomercato: il Pisa sinora ha rafforzato la difesa, prendendo Carini e Pedrelli, e ha restituito Bianchi all'Empoli. Mirate solo a puntellare la rosa o attenderete gli ultimi giorni per un grande colpo?
«Noi adesso abbiamo i reparti completi in termini numerici. Abbiamo un paio di giovani in uscita, per il resto abbiamo completato il mercato, non faremo voli pindarici».
C'è un calciatore che vorrebbe togliere alla rosa del Barletta in vista di domenica?
«Più che un singolo, mi piacerebbe togliere al Barletta la carica agonistica, la rabbia che certamente metteranno in campo: è uno degli aspetti più fruttuosi per loro, il fatto di essere una squadra spigolosa e difficile da affrontare. Secondo me il Barletta ha raccolto meno di quello che merita e la mia paura è che prima o dopo raccolga, e non vorrei che dopo Perugia continuassero con noi (ride, ndr) ».
Barletta e Pisa in estate hanno perseguito la linea verde, sebbene in percentuali diverse. La vostra scelta è stata dettata più dal coraggio o dalle necessità economiche?
«Noi eravamo davanti a una decisione strategica: dovevamo ripianare alcune situazioni di esposizione finanziaria del passato. O appianavamo i debiti e facevamo una squadra dal profilo più basso, oppure costruivamo una rosa con grossi nomi, tenendo i debiti. Abbiamo ovviamente scelto la prima via: abbiamo investito sui giovani, facendo di necessità virtù. Abbiamo pagato qualcosina in termini di esperienza, ma prima vengono i bilanci, poi i risultati sul campo ».
Il Pisa è quarto con 27 punti. Vi aspettavate di essere in questa posizione a gennaio? L'ha sorpresa il Latina al primo posto?
« Contro il Latina abbiamo giocato alla prima di campionato: persero 3-0 a Pisa, ma si vedeva già che erano un'ottima squadra. Vincemmo in 10 uomini, ma fu una partita che se rigiocata 10 volte non finirebbe mai nello stesso modo. Per quanto ci riguarda, la nostra massima aspettativa era un campionato che ci permettesse di arrivare nelle prime cinque, coltivando la speranza di arrivare ai playoff, obiettivo per il quale secondo me lotteremo tra 7-8 squadre. Tra queste vi sono Avellino e Latina, che ora si stanno staccando, ma per il resto le altre 5-6 si equivalgono».
Che ne pensa della riforma della Lega Pro che sarà messa in atto dal 2014?
«Che devo pensare? Ci adegueremo e ne prendiamo atto. Purtroppo i fatti contingenti, i tanti fallimenti societari, dimostrano che il sistema non può più reggere tante società professionistiche. Nasce un grande punto di domanda su come il prossimo campionato, che sarà privo di retrocessione, sarà realizzato. Bisognerà trovare degli incentivi per evitare partite falsate».
Sull'asse Pisa-Barletta si è a lungo parlato dell'interesse toscano per Petterini. La trattativa c'è stata? E' ormai naufragata?
« Sì, è vero, è un calciatore che ci interessava: 20 giorni fa ho chiesto al Barletta e al giocatore la disponibilità al trasferimento, e questa c'è stata. Era uno dei nomi buoni per la corsia sinistra. Petterini è un calciatore che stimo molto e da tempo. La trattativa l'abbiamo portata avanti, poi abbiamo realizzato l'affare-Pedrelli con lo Spezia, un'operazione articolata, e abbiamo colmato il buco che avevamo a sinistra, chiudendo così le porte alle trattative per acquistare Petterini. Avevamo proposto nella trattativa Lanzolla, calciatore che però al Barletta non interessava».
Ci sono state offerte allettanti per qualche gioiellino nerazzurro in questa fase di mercato?
«Abbiamo avuto richieste, sia noi che i ragazzi, che hanno però ribadito di voler restare qui. Uno che ha avuto tante offerte, anche dalla serie B, è stato Mingazzini: il ragazzo però è un professionista serio, ed è voluto restare con noi per completare la stagione e i nostri obiettivi».
Chiusura sul campo: dove troveremo a fine stagione Pisa e Barletta?
«Ripeto, il Barletta vale più della classifica di oggi. Spero però per ovvii motivi che non facciano punti domenica. Il Pisa spero si tenga sempre a ridosso dei playoff: al Barletta auguro di tirarsi fuori da questa situazione, perché ha un presidente che ha profuso tanto impegno per la squadra e la società, che non merita questi momenti di difficoltà sportiva».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fabrizio Lucchesi, momento decisivo per il torneo. Avete interrotto contro l'Andria l'emorragia di risultati negativi, con 2 punti in 5 partite: come arriva il Pisa alla partita di Barletta?
«La nostra analisi era che questo periodo negativo era stato dettato perlopiù da una crisi di risultati che non di gioco, dovuta anche a sfortuna e qualche errore. Abbiamo ritrovato il successo pieno, noi andiamo a Barletta per dare continuità ai risultati positivi e continuare a ritrovarci: speriamo di fare una buona prestazione».
Gennaio è il mese del calciomercato: il Pisa sinora ha rafforzato la difesa, prendendo Carini e Pedrelli, e ha restituito Bianchi all'Empoli. Mirate solo a puntellare la rosa o attenderete gli ultimi giorni per un grande colpo?
«Noi adesso abbiamo i reparti completi in termini numerici. Abbiamo un paio di giovani in uscita, per il resto abbiamo completato il mercato, non faremo voli pindarici».
C'è un calciatore che vorrebbe togliere alla rosa del Barletta in vista di domenica?
«Più che un singolo, mi piacerebbe togliere al Barletta la carica agonistica, la rabbia che certamente metteranno in campo: è uno degli aspetti più fruttuosi per loro, il fatto di essere una squadra spigolosa e difficile da affrontare. Secondo me il Barletta ha raccolto meno di quello che merita e la mia paura è che prima o dopo raccolga, e non vorrei che dopo Perugia continuassero con noi (ride, ndr) ».
Barletta e Pisa in estate hanno perseguito la linea verde, sebbene in percentuali diverse. La vostra scelta è stata dettata più dal coraggio o dalle necessità economiche?
«Noi eravamo davanti a una decisione strategica: dovevamo ripianare alcune situazioni di esposizione finanziaria del passato. O appianavamo i debiti e facevamo una squadra dal profilo più basso, oppure costruivamo una rosa con grossi nomi, tenendo i debiti. Abbiamo ovviamente scelto la prima via: abbiamo investito sui giovani, facendo di necessità virtù. Abbiamo pagato qualcosina in termini di esperienza, ma prima vengono i bilanci, poi i risultati sul campo ».
Il Pisa è quarto con 27 punti. Vi aspettavate di essere in questa posizione a gennaio? L'ha sorpresa il Latina al primo posto?
« Contro il Latina abbiamo giocato alla prima di campionato: persero 3-0 a Pisa, ma si vedeva già che erano un'ottima squadra. Vincemmo in 10 uomini, ma fu una partita che se rigiocata 10 volte non finirebbe mai nello stesso modo. Per quanto ci riguarda, la nostra massima aspettativa era un campionato che ci permettesse di arrivare nelle prime cinque, coltivando la speranza di arrivare ai playoff, obiettivo per il quale secondo me lotteremo tra 7-8 squadre. Tra queste vi sono Avellino e Latina, che ora si stanno staccando, ma per il resto le altre 5-6 si equivalgono».
Che ne pensa della riforma della Lega Pro che sarà messa in atto dal 2014?
«Che devo pensare? Ci adegueremo e ne prendiamo atto. Purtroppo i fatti contingenti, i tanti fallimenti societari, dimostrano che il sistema non può più reggere tante società professionistiche. Nasce un grande punto di domanda su come il prossimo campionato, che sarà privo di retrocessione, sarà realizzato. Bisognerà trovare degli incentivi per evitare partite falsate».
Sull'asse Pisa-Barletta si è a lungo parlato dell'interesse toscano per Petterini. La trattativa c'è stata? E' ormai naufragata?
« Sì, è vero, è un calciatore che ci interessava: 20 giorni fa ho chiesto al Barletta e al giocatore la disponibilità al trasferimento, e questa c'è stata. Era uno dei nomi buoni per la corsia sinistra. Petterini è un calciatore che stimo molto e da tempo. La trattativa l'abbiamo portata avanti, poi abbiamo realizzato l'affare-Pedrelli con lo Spezia, un'operazione articolata, e abbiamo colmato il buco che avevamo a sinistra, chiudendo così le porte alle trattative per acquistare Petterini. Avevamo proposto nella trattativa Lanzolla, calciatore che però al Barletta non interessava».
Ci sono state offerte allettanti per qualche gioiellino nerazzurro in questa fase di mercato?
«Abbiamo avuto richieste, sia noi che i ragazzi, che hanno però ribadito di voler restare qui. Uno che ha avuto tante offerte, anche dalla serie B, è stato Mingazzini: il ragazzo però è un professionista serio, ed è voluto restare con noi per completare la stagione e i nostri obiettivi».
Chiusura sul campo: dove troveremo a fine stagione Pisa e Barletta?
«Ripeto, il Barletta vale più della classifica di oggi. Spero però per ovvii motivi che non facciano punti domenica. Il Pisa spero si tenga sempre a ridosso dei playoff: al Barletta auguro di tirarsi fuori da questa situazione, perché ha un presidente che ha profuso tanto impegno per la squadra e la società, che non merita questi momenti di difficoltà sportiva».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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