Pontedera-Barletta 3-1, Di Bella a terra
Pontedera-Barletta 3-1, Di Bella a terra
Calcio

Il colpo di Tabacco: i fatti di Pontedera, gli squilibri della stampa e il futuro che fa paura

Seconda puntata dell'esclusivo editoriale di Barlettalife.it

Dalla scorsa settimana la redazione sportiva di Barlettalife.it si è arricchita di un altro editorialista storico per il calcio barlettano: all'ex capitano Savino Daleno e all'ex presidente Francesco Sfrecola si è aggiunto infatti Matteo Tabacco, "penna" trentennale dello sport cittadino. Nato nel 1960, cresciuto con le passioni del giornalismo e ovviamente per l'amato Barletta, Tabacco è entrato agli inizi degli anni '80 a contatto con il mondo del calcio nelle vesti di corrispondente della carta stampata, prima con il Corriere dello Sport nel 1984, e poi ai giorni nostri con la Gazzetta dello Sport. Il suo secondo "Colpo di Ta(ba)cco" racconta il Barletta Calcio, tra i fatti di Pontedera, gli squilibri della stampa e il futuro societario:

«Una settimana che sta trascorrendo con l'aria, ancora fastidiosa, che per fortuna si sta diradando, che proviene dalla Toscana. Tanti, troppi, e alcuni senza il titolo per poterlo fare, hanno giudicato, l'episodio legato a Di Bella. Lo ha fatto, in maniera a mio avviso fin troppo esagerata, molta "stampa nazionale". Noi, quelli della della "stampa locale", siamo stati come al solito moderati, attenti nei commenti. Noi conosciamo i tifosi, conosciamo Di Bella, conosciamo la città. Mi ha sorpreso, però, la levata di scudi della società biancorossa, che ha definito esagerati i commenti sul fatto di Pontedera. Legittimo pensarlo. Ma, a mio avviso erano anche esagerati, qualche tempo fa, i giudizi che la stampa nazionale riservava allo "scatenato" mercato del Barletta o che sbatteva in prima pagina, senza neanche averlo visto giocare, un "povero" ragazzo di sedici anni, promuovendolo già "fenomeno", già destinandolo al Milan o alla Juve. Anche in questo caso, la "stampa locale" ha mantenuto i toni bassi e alla fine ha avuto ragione.

Parliamo di calcio, ora. I centottanta minuti che ci separano dal termine del campionato sfileranno via e di questa stagione rimarrà il ricordo più brutto, quella di una "via crucis", visto che tra un po' saremo in tema, durata nove mesi. Dal 6 maggio, poi, si aprirà un'altra pagina, più delicata, dove la posta in palio sarà pesante. Sarà in gioco il futuro del calcio di questa città. La sensazione è che fino a quella data, ma forse anche un po' più in là, vivremo una sorta di calma apparente, poi inizierà un drammatico conto alla rovescia. Si faranno avanti nuovi imprenditori? Il presidente Tatò farà chiarezza sul contratto di Martino e su quello di alcuni giocatori ancora legati al Barletta per altri anni? I tifosi che faranno? Già i tifosi. Loro credo che si mobiliteranno, come hanno sempre fatto quando c'è stato da difendere una passione. Il consiglio che posso permettermi di dare avendone viste davvero tante è quello di stare vicini a Tatò, qualora dovesse clamorosamente tornare sui suoi passi ma anche quello di prendere in considerazione e accettare serenamente qualsiasi alternativa, senza pregiudizi o preconcetti. Lo ricordo: in gioco c'è una nostra passione, un pezzo di cuore. Il sottoscritto, purtroppo, ha vissuto il fallimento di più di venti anni fa e fu traumatizzante chiudere la stagione precedente con un Barletta-Trapani e ricominciarla, con tutto il rispetto, con un Laterza-Barletta....
.».

[Matteo Tabacco]
Fonte foto: video.gelocal.it
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