Marco Carrara
Marco Carrara
Calcio

Carrara: «Lavoriamo tutti insieme per chiudere con dignità»

Le prime parole del nuovo tecnico biancorosso

Da poche è ore è il nuovo allenatore del Barletta, nel pomeriggio ha già diretto il suo primo allenamento e si appresta a condurre i biancorossi al termine di questa lunga e dolorosa stagione. Stiamo parlando di Marco Carrara, ex vice di Nevio Orlandi ed ora allenatore del Barletta a tutti gli effetti con al suo fianco Nicola Di Leo. L'ex calciatore del Barletta 1990-1991, in una sala stampa gremita come non si vedeva da tempo, ha tenuto la sua prima conferenza stampa pre-partita raccontando quelle che sono le sue emozioni in quella che per lui e per tutto l'ambiente biancorosso è stata una giornata lunga e ricca di eventi.

Hai giocato a calcio, hai vissuto tante esperienze, ma tu da ex calciatore come hai vissuto una stagione con una squadra sempre triste, quasi mai reattiva, come spieghi questo?
Penso che i campionati abbiano tutti delle storie a se. Il nostro campionato è iniziato malissimo, i numeri dicono questo. Poi tra fine anno ed inizio anno abbiamo avuto una parvenza di squadra e poi con il Lecce, ricordo siamo usciti tra gli applausi del nostro pubblico che ci è stato sempre vicino. Dopo Lecce, è successo qualcosa di cui non so capacitrami, nemmeno da ex calciatore, davvero non so, ed ecco che siamo arrivati ad una fase calante paurosa sotto tutti i punti di vista, soprattutto caratteriale. Questa squadra manca di carisma e quello è difficile da trasmettere. Io sono abituato a dare un po' di bastone e un po' di carota. Oggi dicevo ad Innocenti le tre cose per fare il calciatore, le tre C spagnole che sono cabeza, corazon e cojones, ed aggiungerei anche che serve un po' di fattore C. Io non riesco a trovare nessuno in questa squadra con queste qualità. Chi ha cuore non ha palle, e chi ha testa non ha cuore. Siamo qui per coinvolgere tutti, voglio finire bene queste partite, con dignità, lo merita il presidente che per me va tenuto stretto, perchè se dovesse mollare credo che saremo morti. E' una mia opinione, queste partite sono fondamentali per far tornare un po' di entusiasmo al nostro presidente e tutti quanti dobbiamo metterci del nostro. Proverò a mettere quello che ho, ed ho detto ai ragazzi di mettere cattiveria agonistica, così non ne perderemo una. Noi troveremo dinanzi squadre che vorranno entrare nei play-off ma se noi ripeteremo le prove di fine-inizio anno riusciremo a fare qualcosa. La partita di Catanzaro è un esempio positivo, di squadra con obiettivo, di squadra con le tre C. ll prossimo anno se saremo ancora in Lega Pro, possiamo dire la nostra, i ragazzi stanno crescendo, anche i '95-'96. Questo è il lavoro che ci aspettava. Il risultato da entusiasmo, da autostima, da credibilità. Dobbiamo essere tutti dalla stessa parte, questa squadra va aiutata, è una squadra che lavora senza batter ciglio.

A pagare nel calcio si sa è sempre l'allenatore, Orlandi ha molte colpe. Ti chiedo, in questo campionato ti sei mai trovato in disaccordo con il mister e con alcune sue scelte?
Sono due ruoli diversi, bisogna saper scindere. Ho iniziato ad allenare ma mi sentivo ancora calciatore. Io prima facevo il collaboratore ed a quello dovevo attenermi. Io sono molto inquadrato su questo. Non ho avuto discrepanze, ho lavorato molto con Nevio che non ha bisogno di difese. Lui ha un carattere diverso dal mio. Lui comunica poco ma non è da condannare per questo, c'è gente che chiacchiera e dice scemenze e chi parla meno ma meglio. Parlo della mia esperienza, e non posso condannare una persona per il suo modo di essere. Tengo a dire una cosa tra tutte, come detto prima abbiamo bisogno di tutti. Io vivo ad Arezzo, ho amici che scrivono e scrivere in D non è come farlo in Lega Pro, ed allora c'è bisogno di tutti per dare una mano non a Carrara o a chissà chi, ma al presidente o alla squadra.

Mister, si parla della volontà del direttore di portar via anche lei insieme ad Orlandi e Mondilla. La sua volontà di dissentire da Martino è un po' il prendere le distanze dalla sua gestione?
Non è assolutamente vero. Io ho fatto sempre quello che ero tenuto a fare nel mio ruolo. Penso che come staff non sono stati fatti contro errori ma i numeri ci condannano, abbiamo 21 punti e quasi quasi ci supera la Nocerina (ride ndr). A me questa cosa giunge nuova, io sono dalla parte del mister, del direttore e di Mondilla che hanno fatto il massimo. I risultati però non sono arrivati e le responsabilità vanno a chi di dovere.

Lei si sente un traghettatore o spera di essere riconfermato?
Io non ho la sfera di cristallo, non sono un ipocrita e spero che se le partite vadano bene si possano aprire scenari diversi. Ovviamente non faccio il tutto per ambizione personale, so per altro che tre partite non cambiano nulla. Ho detto ai ragazzi di prendersi le loro responsabilità perchè sono loro che vanno in campo. La squadra va responsabilizzata e io sto facendo il possibile.

Come hanno reagito i calciatori alla giornata di oggi?
Noi siamo stati parecchio nello spogliatoio a parlare e a cercare di capire cosa sia accaduto. La cosa più importante era il confornto. In situazioni così particolari, con una squadra così giovane, credo sia importante agire sulle loro debolezze. Era importante capire le loro mancanze, i loro pregi ed i loro difetti. Il tempo è poco, non sono un mago ma cerco di fare necessità virtù.

Mister lei ha puntato molto sul dialogo, ma era una caratteristica che non c'era prima?
In ognuno di noi ci sono delle caratteristiche, ed io lo stimo molto quelle di chi mi ha preceduto. Anche prima c'era questo, non so, bisognerebbe capire le dinamiche dello spogliatoio.

Mister farà dei cambiamenti di formazione, qual è la sua idea di calcio?
Cerco di trasmettere le mie idee di calcio, un calcio passionale che faccia risultato. Il calcio spettacolo non mi interessa salvo non significhi vittoria. Bisogna stare sul pezzo fino al '90 cosa che la squadra spesso non fa, questa squadra va a sprazzi.

Lei crede in questi ragazzi?
Certo, altrimenti non sarei qui. I ragazzi lavorano e crescono, ed allora prendo ad esempio Mantovani che è cresciuto a tal punto che Camplone a Perugia mi ha chiesto informazioni su di lui.

La tattica per domenica?
Questa è una squadra costruita per giocare in difesa a tre ma credo che con il Pontedera questa non sia la cosa migliore. Inoltre abbiamo problemi in difesa. Ripeto, io credo in questi ragazzi, penso a Cane come altro esempio di crescita, questi ragazzi possono crescere e dire la loro.

Cosa si sente di promettere ai tifosi?
Posso promettere l'impegno, posso promettere di fare del mio meglio e di fare meno danni possibili a questa squadra. I tifosi hanno dato il massimo, e sono stato sorpreso da questo seguito anche in trasferta in una stagione come questa. Meritano un plauso e spero che fino alla fine ci stiano vicino, perchè sono un patrimonio per la squadra e per tutti.
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